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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 06 Giugno 2012 |
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BENDAMUSTINA ASSOCIATA A RITUXIMAB SI PREFIGURA COME LA NUOVA OPZIONE DI TRATTAMENTO DI PRIMA LINEA DEI LINFOMI NON-HODGKIN
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Chicago (Illinois), 6 Giugno 2012 - I dati aggiornati dello studio Stil Nhl1, presentati nella sessione plenaria del congresso annuale della Società Americana di Oncologia Clinica (Asco), dimostrano che bendamustina associata a rituximab (B-r) è più efficace e meglio tollerata dell’attuale standard di trattamento Chop-r (ciclofosfamide, doxorubicina, vincristina, prednisone e rituximab), nei pazienti con linfomi indolenti e mantellari di nuova diagnosi, non ancora sottoposti a terapia. In particolare, la sopravvivenza libera da progressione di malattia nei pazienti trattati con bendamustina più rituximab (B-r) si è rivelata più che doppia (69,5 verso 31,2 mesi) rispetto a quelli trattati con Chop-r. “L’attuale trattamento standard con Chop-r è frequentemente associato a gravi eventi avversi e maggiori effetti collaterali rispetto a B-r, come dimostrato in questo studio”, ha dichiarato il Dottor Mathias J. Rummel, Direttore del Dipartimento di Ematologia presso l’Ospedale Universitario di Giessen, in Germania e coordinatore dello studio. “Questi promettenti risultati suggeriscono che l’associazione di bendamustina e rituximab può diventare il nuovo trattamento standard in prima linea per i pazienti con linfomi non-Hodgkin indolenti”. In particolare, il vantaggio significativo in termini di sopravvivenza libera da progressione di malattia osservato con B-r riguardava tutti i gruppi, indipendentemente dall’età dei pazienti: · pazienti con linfomi follicolari (Fl) – le forme più comuni di linfomi non Hodgkin indolenti. Questo beneficio si è osservato per tutti i sottogruppi, indipendentemente dal profilo prognostico; · tutti gli altri sottotipi istologici (tessuto linfoide associato alla mucosa, linfoma mantellare e piccolo linfoma linfocitico). Inoltre, il tasso di risposte complete era significativamente più elevato nel gruppo trattato con bendamustina-rituximab (39,8%) rispetto a Chop-r (30%). Per quanto riguarda il profilo di tollerabilità, nei pazienti trattati con bendamustina-rituximab (B-r) rispetto a quelli che ricevevano Chop-r è stata riportata una minore frequenza di gravi effetti collaterali, tra cui neutropenia (29% vs 69%) e leucocitopenia (37% vs 72%). Il regime B-r era complessivamente meglio tollerato, riportando una minore incidenza di infezioni (96 vs 127 pazienti), di danni nervosi (18 vs 73 pazienti) e di stomatiti (16 vs 47 pazienti). Il solo effetto collaterale rilevato più frequentemente con la terapia B-r rispetto a Chop-r è stato un rash cutaneo associato al farmaco (82 vs 38 pazienti). Sotto il profilo clinico, il professor John Gribben del Barts Cancer Institute di Londra ha commentato: “Qualora questo regime di trattamento dovesse essere approvato, è chiaro che la semplice associazione bendamustina-rituximab potrà offrire un’importante opzione di trattamento di prima linea per tutti i pazienti con linfomi indolenti. Bendamustina diventerà con buona probabilità il farmaco di scelta da impiegare in associazione, nel trattamento di queste malattie”. |
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