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Notiziario Marketpress di Lunedì 11 Giugno 2012
 
   
  SI REGISTRANO PROGRESSI NELLA RIDUZIONE DELLA DISPERSIONE SCOLASTICA E AUMENTA IL NUMERO DI LAUREATI IN EUROPA, MA BISOGNA FARE DI PIÙ

 
   
   Bruxelles, 11 giugno 2012 - Gli Stati membri devono intensificare gli sforzi se vogliono raggiungere gli obiettivi nel campo dell´istruzione stabiliti nella strategia Europa 2020 al fine di ridurre gli abbandoni scolastici portandoli a una percentuale inferiore al 10% e di accrescere il numero di giovani con diploma a livello di laurea portandolo ad almeno il 40%, come è possibile dedurre dalle cifre relative al 2011 pubblicate da Eurostat. Tali cifre indicano che gli Stati membri stanno facendo progressi, ma che permangono ampie disparità e non è affatto certo che l´Ue raggiunga i suoi obiettivi per il 2020: la percentuale di abbandoni scolastici si situa ora al 13,5%, al di sotto del 14,1% registrato nel 2010 e del 17,6% nel 2000. Nel 2011 il 34,6% delle persone nell´Ue tra i 30 e i 34 anni aveva una laurea rispetto al 33,5% nell´anno precedente e al 22,4% nel 2000. Androulla Vassiliou, Commissario europeo responsabile per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, ha affermato: "Gli Stati membri devono concentrarsi sulle riforme e intensificare gli sforzi per porre in atto strategie globali onde arginare la dispersione scolastica. Essi devono promuovere l´accesso all´istruzione superiore migliorandone nel contempo la qualità. Il fatto di dotare i giovani delle opportune competenze e qualifiche aiuterà l´Europa a lottare contro la disoccupazione, a superare la crisi e a cogliere le opportunità determinate dall´economia basata sui saperi. Un serio investimento nell´istruzione e nella formazione è condizione essenziale per un successo duraturo: se non si disporrà di finanziamenti adeguati l´Europa non potrà vincere la battaglia globale per la crescita, l´occupazione e la competitività." Sebbene le cifre più recenti evidenzino i progressi compiuti verso il raggiungimento di entrambi gli obiettivi, la Commissione teme che ciò sia il risultato non di riforme aventi un impatto di lungo periodo, ma sia piuttosto una conseguenza collaterale dell´elevato tasso di disoccupazione giovanile che induce un maggior numero di giovani a protrarre il loro periodo di istruzione e formazione. Un´altra preoccupazione è che gli obiettivi nazionali fissati dagli Stati membri non siano sufficienti per far sì che l´Ue raggiunga il suo obiettivo di insieme. Per quanto concerne la dispersione scolastica definita quale la percentuale dei 18-24enni che nel migliore dei casi hanno soltanto qualifiche a livello di istruzione secondaria inferiore e che non frequentano più corsi di istruzione o formazione, 11 Stati membri hanno superato la soglia di riferimento del 10%.1 Malta (33,5%), Spagna (26,5%) e Portogallo (23,2%) presentano i tassi più alti di abbandoni scolastici, ma hanno compiuto notevoli progressi negli ultimi anni. Tra gli altri Stati membri che hanno ridotto la dispersione scolastica vi sono Cipro (11,2%), Lettonia (11,8%) e Bulgaria (12,8%). 13 Stati membri presentano risultati in tema di diplomi di istruzione superiore che vanno al di là dell´obiettivo finale del 40%.2 Tra coloro che presentano i risultati più bassi, la Slovenia (37,9%), la Lettonia (35,7%), l´Ungheria (28,1%), il Portogallo (26,1%), la Repubblica ceca (23,8%) e la Romania (20,4%) hanno registrato tutti aumenti annuali di più di due punti percentuali. Di converso, la Grecia (28,9%), l´Austria (23,8%) e l´Italia (20,3%) hanno registrato aumenti di un solo punto percentuale o anche meno mentre la Bulgaria (27,3%) e Malta (21,1%) hanno subito una riduzione nel tasso di completamento dell´istruzione superiore. La Polonia (36,9%), la Germania (30,7%) e la Slovacchia (23,4%) hanno segnalato un modesto aumento nello stesso periodo.  
   
 

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