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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Febbraio 2007
 
   
  AUTOCTONISSIMA 07

 
   
  Si chiama “Autoctonissima ´07-Il caso Terradeiforti” e si terrà venerdì 9 febbraio, a partire dalle ore 9,30, nella cornice di Palazzo Venturi ad Avio. E’ l’incontro, organizzato dal Consorzio Tutela Vini Terradeiforti, col contributo del Ministero per le Politiche Agricole e della Cassa Rurale Bassa Vallagarina, che avrà come grandi protagonisti gli autoctoni Enantio e Casetta, che dallo scorso 7 novembre possono fregiarsi della nuova Doc “Valdadige-terradeiforti”. Dopo gli indirizzi di saluto da parte di Tiziano Mellarini, assessore al Turismo, Agricoltura e Commercio della Provincia Autonoma di Trento; Dionisio Brunelli, assessore alle Politiche per l’Agricoltura della Provincia di Verona e Paolo Castelletti, presidente del Consorzio Terradeiforti, Franco de Battaglia giornalista e scrittore modererà l’incontro che verterà sugli interventi di alcuni relatori di spicco: lo storico Vasco Senatore Gondola relazionerà su "Vini di confine" mentre il professor Attilio Scienza dell´Università degli Studi di Verona interverrà su "Autoctono: essere o non essere?" e Marco Sabellico della rivista Gambero Rosso affronterà il tema "Casetta ed Enantio: il caso Terradeiforti". I due vitigni autoctoni saranno tutelati, assieme al Pinot grigio ed allo Chardonnay, dalla “Doc Terradeiforti Valdadige” che in precedenza era sottozona della più vasta d. O. C. “Valdadige”. La “Terradeiforti” è un territorio ai confini delle province di Trento e Verona (1. 300 ettari di vigna — 20 cantine — 1. 000 viticoltori), che dopo un decennio di determinato, ma proficuo lavoro, ha inteso intraprendere un progetto di tutela e valorizzazione, attraverso la denominazione di origine, strettamente legato a due vitigni autenticamente autoctoni, “Enantio” e “Casetta”, entrambi derivanti da viti lambrusche locali. Ancora un secolo fa queste due varietà rappresentavano il 65 per cento della viticoltura della valle e fino alla 1^ guerra mondiale (parte della zona era territorio austriaco) questi vini erano esportati ed apprezzati in molti Paesi europei. Successivamente il Pinot grigio e, prima ancora, lo Chardonnay, in nome della modernità e del reddito garantito, hanno soppiantato le due varietà autoctone. Da qualche anno, stimolate dal Consorzio di Tutela Vini, le aziende locali hanno reinterpretato questi prodotti che stanno regalando grosse soddisfazioni qualitative, essendo uve a bacca rossa che danno vini strutturati adatti al lungo invecchiamento. Il territorio intende avviare una valorizzazione di questi due autentici vitigni autoctoni a cominciare proprio da Autoctonissima ´07. .  
   
 

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