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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Febbraio 2007
 
   
  IBM: AUMENTA LA CAPACITÀ DI VIRTUALIZZAZIONE DEL MAINFRAME NUOVI MIGLIORAMENTI ALLA SCALABILITÀ E MAGGIORE CAPACITÀ DI SUPPORTARE SU UN SINGOLO Z/VM IMMAGINI VIRTUALI

 
   
  Armonk, Ny, 7 febbraio 2007 – Ibm introduce notevoli miglioramenti di scalabilità per z/Vm, la tecnologia di virtualizzazione più potente del settore. Con questa nuova release, la versione z/Vm 5. 3 può ora ospitare il più ampio numero di immagini virtuali del mercato su un singolo sistema grazie ad una tecnologia di virtualizzazione hypervisor, che rende possibile realizzare su un singolo computer immagini virtuali multiple, permettendo ai clienti di ottimizzare e consolidare ulteriormente le proprie infrastrutture. Prove interne condotte da Ibm rivelano che la nuova versione del prodotto di virtualizzazione può ospitare migliaia di immagini virtuali su una singola copia di z/Vm, la più elevata quantità del settore. Il nuovo software, che può essere usato per sostituire tanti server fisici con server “virtuali” che girano su un singolo mainframe, aiuta i clienti a ridurre il consumo di energia e altri costi associati ai centri dati, che hanno un grande numero di server mono-applicazione. Questo annuncio conferma gli investimenti della Ibm sulla piattaforma System z che ha segnato tre trimestri di crescita consecutivi, grazie anche alle sue capacità di virtualizzazione, uniche e dominanti nel settore. L’ultima release di z/Vm aiuta i clienti a prepararsi alla crescita del loro centro dati offrendo supporto per configurazioni con memorie di maggiori dimensioni. Questo consente di eliminare la necessità di distribuire grossi carichi di lavoro basate su macchine virtuali su copie multiple di z/Vm. Oltre ad espandere la capacità di utilizzo di memoria, il nuovo software fornisce una maggiore potenza di calcolo (Cpu) e può supportare fino a 32 Processor Unit – alzando il limite da 24 a 32 processori, una crescita del 33 per cento rispetto alla versione precedente di z/Vm. Unito a Linux su z System, il nuovo software è in grado di gestire in modo migliore la memoria permettendo allo z/Vm di ospitare un numero maggiore di server virtuali con la stessa quantità di memoria. Clienti in tutto il mondo stanno già provando questa tecnologia. Guardando il suo centro dati, il Marist College vede già i benefici dalla possibilità di avere una maggiore scalabilità. Attualmente il college sta svolgendo un progetto di ricerca dove ogni studente è dotato di un proprio Linux server virtuale grazie all’utilizzo di z/Vm. "Abbiamo iniziato con una dozzina di immagini circa cinque anni fa, e ora abbiamo raggiunto più di 600 immagini Linux ospitate da z/Vm su un System z9 Business Class. Ci aspettiamo una crescita continua e possiamo far fronte a questa crescita senza dover ricorrere ad hardware aggiuntivo o dovendo distribuire il carico di lavoro su sistemi multipli," ha detto Martha Mcconaghy, Strategic Planner e Project Manager del Marist College. "La scalabilità dello z/Vm ci consente di fornire risorse agli studenti, che non avremmo potuto soddisfare se avessimo dovuto fornire un hardware fisico a ciascuno di loro. " “Ibm è consapevole che il crescente numero di dati rappresenta una sfida per i clienti e allo stesso tempo che i costi relativi al consumo di energia, agli spazi e alla manutenzione li preoccupano sulla crescita incontrollata dei server,” ha detto Mark Anzani, vice Presidente System z di Ibm Systems and Technology Group. “Con quest’ultima svolta, Ibm continua a effettuare investimenti sostanziali per la crescita della tecnologia di virtualizzazione, così che i clienti possano far fronte a carichi di lavoro maggiori minimizzando i costi It. ” Con l’introduzione di un server a protocollo Lightweight Directory Access Protocol (Ldap) e servizi client associati, z/Vm fornisce una soluzione di sicurezza più completa con nuove funzionalità di autenticazione degli utenti, autorizzazione e auditing. Le funzionalità di sicurezza sono anche migliorate attraverso l’uso di “password phrases”. Ulteriori funzionalità di protezione dati sono fornite dallo sfruttamento di crittografia dei dati “drive based”, fornita dall’Ibm System Storage Ts1120, la soluzione Ibm di crittografia dei nastri. Se utilizzato insieme allo z/Vm, Ibm Tivoli Omegamon Xe aiuta ad identificare, isolare e correggere i problemi del software di virtualizzazione fornendo viste e monitorando i carichi di lavoro per le macchine virtuali (singole o per gruppi), i tempi di risposta e la reportistica Lpar. Soluzioni software di Tivoli quali Omegamon Xe, forniscono le basi per una piattaforma di gestione dei servizi che consente ai processi di automazione e integrazione di raggiungere l’efficienza e l’efficacia operativa che i clienti richiedono per i loro ambienti It. La tecnologia di virtualizzazione z/Vm è progettata per dare ai clienti la capacità di far girare migliaia di server Linux su un singolo mainframe che utilizza altri sistemi operativi quali z/Os o una vasta gamma di soluzioni server enterprise per Linux. Z/vm V5. 3 può anche aiutare a migliorare la produttività ospitando carichi di lavoro non Linux quali z/Os, z/Vse e z/Tpf. Ibm z/Vm versione 5. 3 potrà essere acquistato dal 29 giugno 2007 tramite Ibm e i suoi Business Partner. .  
   
 

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