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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Giugno 2012
 
   
  MACROREGIONE ADRIATICO IONICA? SE NE È PARLATO AL FORUM DELLE CDC

 
   
  Brindisi, 12 giugno 2012 - Ultimo giorno di lavoro per gli oltre 250 delegati che hanno preso parte al Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio svoltosi a Brindisi dal 6 all’8 giugno, coordinato dalla Camera di Commercio di Ancona. L´ultima giornata è stata dedicata alla “Macroregione Adriatico ionica” ha visto la partecipazione di Ferruccio Dardanello presidente di Unioncamere, Rodolfo Giampieri presidente della Camera di Commercio di Ancona, Alfredo Malcarne presidente della Camera di Commercio di Brindisi, Mercedes Bresso del Comitato delle Regioni dell’Ue; Gian Mario Spacca presidente della Regione Marche, Fabio biglia poco Segretario Generale del Segretaraito permanente dell’Iniziativa Adriatico Ionica. Ad oggi sono 38 le Camere associate sia italiane che estere, da Trieste a Brindisi e dalla Croazia alla Grecia e 3 membri sostenitori: la Provincia di Ancona, l’Assonautica nazionale e di recente anche la Camera di Commercio nazionale della Serbia. Per tutti l’area adriatico-ionica rappresenta un bacino strategico di riferimento sia dal punto di vista delle dinamiche economico – commerciali, sia dal punto di vista geografico, consentendo di fatto l’attuazione della “politica di vicinato” ponendola al centro delle politiche europee di coesione. “E’ evidente – ha sottolineato il presidente della Camera di Commercio e vice presidente del Forum Rodolfo Giampieri - che l’interconnessione tra le economie della Macroregione, è ormai un dato di fatto e che non è praticamente più possibile scindere l’andamento di un singolo Paese da quello degli altri. Il Forum delle Camere di Commercio che oggi rappresenta 8 nazioni, 1 milione e 2 mila imprese, e si è formalmente impegnato a comunicare alle istituzioni europee l’impegno che gli enti camerali hanno assunto per la costituzione della Macroregione Adriatico Ionica. La forte concentrazione degli scambi commerciali internazionali dei Paesi del Forum verso destinazioni interne all’area adriatico-ionica dimostra che siamo di fronte ad un mercato che sta uniformando le proprie esigenze e le proprie regole, pur in assenza di accordi formalizzati sul modello di quelli che caratterizzano il mercato comune europeo. Questo obiettivo può essere raggiunto più facilmente se vi è un organismo sovra territoriale credibile e riconosciuto da tutte le parti, in grado di guidare l’armonizzazione delle regole di mercato senza perdere di vista le specifiche necessità dei diversi paesi.” “Il momento storico che stiamo attraversando – ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello – richiede un ulteriore sforzo di responsabilità e di azione da parte di tutti i soggetti preposti in Italia alle attività di internazionalizzazione. Uno sforzo che deve concretizzarsi nell’attivazione di collaborazioni, progetti iniziative che consentano alle nostre imprese – e quindi all’intero Paese – di uscire dal vicolo cieco della crisi. Il Forum delle Camere di Commercio, ha dato sostanza ad una iniziativa che ci auguriamo possa concretizzarsi entro il 2014 con la creazione della Macroregione Adriatico Ionica. Le relazioni instaurate con i sistemi camerali degli altri Paesi possono quindi essere un ottimo volano per contribuire a quell’obiettivo che Unioncamere si è posta di raggiungere nel prossimo triennio: accrescere la platea delle imprese esportatrici italiane di ulteriori 10 mila unità. Le potenzialità ci sono tutte: non dimentichiamo che l’Italia è per tutti i Paesi che aderiscono al Forum almeno uno dei primi quattro partner commerciali e che l’Adriatico orientale è un mercato per noi interessante sia per la vicinanza geografica che per affinità culturali, capace di assorbire più del 3,8% dell’export complessivo, pari a 10,6 miliardi di euro al 30 settembre 2011. Mercedes Bresso del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea ha ribadito che in questo periodo di crisi, l’Ue ha bisogno del Forum che ha dimostrato di essere in grado di garantire e sviluppare un substrato di cooperazione tra i paesi della Macroregione Adriatico Ionica nonché promuovere quelle relazioni commerciali e istituzionali tra i vari Paesi, che potranno ridare fiducia al mercato europeo proprio in quell’area dell’sud-est Europa, dove la crisi economica e sociale è tanto profonda. Gian Mario Spacca. Presidente della Regione Marche ha evidenziato che l’interesse dell’Ue per la strategia Adriatico Ionica è molto grande. Accanto all’Ue per la concretizzazione di questa nuova macroregione si sono schierate le Camere di Commercio, il Forum delle città, e anche il governo Italiano. Il 2014 sarà l’anno formale del riconoscimento della strategia Macroregionale proprio nel periodo in cui l’Italia avrà la presidenza dell’Unione Europea. Nel documento finale, il Forum si è formalmente impegnato per lo sviluppo, nei luoghi e nelle sedi opportune, a livello locale, interregionale e internazionale tra le forze sociali e produttive, di iniziative utili a positivo riconoscimento della Macroregione Adriatico Ionica da parte dell’Ue. Tra i vari punti del documento meritano particolare attenzione quelli dedicati al potenziamento e alla razionalizzazione del sistema infrastrutturale viario complessivo nell’intero bacino, lo sviluppo sostenibile, rispettoso del paesaggio delle tradizioni storiche, architettoniche e delle vocazioni turistiche e produttive dei territori, la salvaguardia dell’ambiente e della bio-diversità unitamente alla prevenzione e attenuazione dei rischi provocati dai cambiamenti climatici, l’impegno nella mobilità, la libera circolazione delle persone, delle merci e dei servizi, nonché l’armonizzazione delle politiche di welfare per costruire comunità accoglienti ed inclusive. Durante la sessione plenaria è stato inoltre sottolineato l’impegno nella promozione del turismo. Durante i lavori del tavolo tecnico infatti è emerso che la rete delle Camere di Commercio lavorerà per far conoscere le potenzialità del bacino adriatico-ionico in vista di una sua effettiva candidatura a divenire Itinerario Culturale Europeo con l’obiettivo di conseguire l’inserimento di questa area nel Programma ufficiale degli Itinerari Culturali Europei del Consiglio d’Europa. E’ stata inoltre evidenziata l’opportunità che le istituzioni italiane ed europee rispondano alle esigenze di stabilità delle micro e piccole imprese turistiche della balneazione che operano nel demanio marittimo, ai sensi della Risoluzione del Parlamento Europeo del 27 settembre 2011, tenendo conto delle loro particolari specificità e dell’importanza che rivestono, specie in Italia, per la valorizzazione del mare e delle coste.  
   
 

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