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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Giugno 2012
 
   
  CURE PALLIATIVE: PROGETTO PILOTA DELLA ASL BARI A MONOPOLI, UN’ECCELLENZA CHE FA SCUOLA IN TUTTA ITALIA

 
   
  Monopoli (Ba), 18 giugno 2012 – Se il futuro delle cure palliative è la domiciliarità, all’Unità Operativa della Asl Bari a Monopoli il futuro è già una realtà concreta, in cui un’équipe di 11 medici, 18 infermieri e 3 psicologhe assiste attualmente 228 pazienti, “ricoverati a casa”. Un modello organizzativo, quello messo a punto da Conversano, su cui riflettere in tempi di deficit sanitario, taglio dei posti letto e chiusura degli ospedali. Nel 2011 la struttura ha assistito 633 malati, residenti nei 12 Comuni della ex Ausl Ba/5, con un totale di oltre 83.000 giornate di degenza fra hospice, day hospice, ambulatorio e domicilio. Alla base di questo lavoro così prezioso, un semplice principio diventato una missione a cui Conversano ha dedicato oltre 20 anni di attività: la casa è il luogo in cui ogni malato può trovare il maggiore conforto e questo vale oltre modo per quei pazienti consapevoli che la loro patologia non avrà guarigione, come i malati oncologici in fase terminale. In Puglia ogni anno sono 14.000 i pazienti affetti da tumore; di questi, circa 12.000 (il 90%) vivono lo stadio avanzato della malattia, ma solo in 6/7 mila riescono ad avere una qualche forma di assistenza. “Noi prendiamo in carico il paziente su richiesta del medico di famiglia”, dichiara Antonio Conversano, Responsabile dell’U.o. Di cure palliative del S. Camillo. “Ci rechiamo a casa del malato entro 24-48 ore dall’arrivo della richiesta e accertiamo alcune condizioni, come il tipo di patologia e l’esaurimento del percorso terapeutico rivolto alla guarigione. Dopo questa 1° visita di valutazione, il paziente viene ricoverato presso l’Unità operativa stando a casa. Questo significa che riceverà tutta l’opportuna assistenza medica e infermieristica, la reperibilità medica ed infermieristica, notturna e festiva, il sostegno psicologico ove necessario e soprattutto la fornitura gratuita di tutti i farmaci, anche quelli non correlati alla neoplasia, ma a patologie concomitanti come diabete e ipertensione. Può capitare che il medico decida di procedere a un temporaneo ricovero in hospice, per motivi clinici o disagi familiari ma, una volta risolta la situazione, il paziente può tornare a casa e desidera farlo, perché sa che non sarà abbandonato”. Tra le prestazioni che l’U.o. Della Asl Bari offre ai propri pazienti, spicca il servizio di bagno-doccia a domicilio, unico in Italia, al momento in fase sperimentale nel Comune di Monopoli. I malati affetti da metastasi ossee hanno spesso serie difficoltà motorie e rimangono a letto per lungo tempo, dovendo rinunciare in alcuni casi alla propria igiene personale. Grazie a questo progetto, sostenuto dall’amministrazione comunale di Monopoli e dall’Amopuglia onlus (Assistenza Malati Oncologici della Puglia ), pur restando sdraiati, i pazienti vengono lavati da operatori adeguatamente formati: un apposito macchinario permette infatti di eseguire l’operazione in modo pratico e veloce. A un anno dall’attivazione del servizio, sono stati oltre 160 ad usufruirne, con notevole miglioramento della qualità di vita e un ritrovato senso di benessere, che contribuisce all’efficacia delle terapie. L’obiettivo è arrivare, man mano che le Amministrazioni comunali decidono di contribuire, a servire anche i Comuni di Conversano, Putignano, Castellana Grotte e successivamente gli altri 8 afferenti all’Unità Operativa. Questo servizio, come quello di consegna gratuita dei farmaci a domicilio e tutte le attività di cura e sostegno erogate dall’U.o. Di Monopoli sono manifestazioni di quello che può essere definito il nuovo paradigma delle cure palliative: non più semplice accompagnamento, ma vera e propria presa in carico. Su questo passaggio cruciale ha posto l’accento il dottor Conversano, al recente Congresso regionale Sicp (Società Italiana di Cure Palliative) Puglia, dove ha svolto il ruolo di Presidente del Comitato Scientifico: “Dal semplice stare accanto al paziente per alleviare la sua sofferenza siamo giunti gradualmente a un’assistenza organizzata, che va dalla terapia del dolore alle trasfusioni, alle medicazioni avanzate, al posizionamento dei cateteri venosi centrali e al supporto psicologico per i malati e le loro famiglie. Siamo così arrivati a un’assistenza completa, a 360 gradi, che ci consente come previsto dalle normative nazionali e regionali, ‘la presa in carico del paziente’”. In occasione del Congresso, è stato inoltre rivolto un appello alle Asl, affinché, sull’esempio del modello realizzato dalla Asl Bari a Monopoli, incrementino il proprio impegno sul fronte delle cure palliative, che sono incluse nei Lea (i livelli essenziali di assistenza) e, come tali, devono essere garantite a coloro che ne hanno bisogno. Lo ha ribadito la stessa Legge 38/2010, che disciplina la terapia del dolore e le cure palliative, riconoscendole come un diritto dei cittadini italiani. Il contributo delle associazioni di volontariato è fondamentale, ma queste ultime non devono sostituirsi alle Istituzioni, devono invece sostenerle. Il dovere delle Asl è di garantire i requisiti minimi in base alla sostenibilità economica, il compito delle associazioni di volontariato è la sussidiarietà, cioè verificare che l’assistenza sia garantita a tutti i cittadini e, possibilmente, potenziarla con il loro contributo.  
   
 

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