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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Giugno 2012
 
   
  FOGLIAME SOTTO ATTACCO A BARDI

 
   
  Parma - Si chiama limantria o bombice dispari il piccolo lepidottero che intorno a Bardi sta mangiandosi le foglie degli alberi, soprattutto delle querce. Una piccola larva molto duttile in fatto di gusti ma non certo dannosa per la salute delle persone (come invece la processionaria, con la quale viene spesso confusa). E nemmeno per le piante che si difendono producendo, l’anno seguente all’attacco, foglie più coriacee, piene di cellulosa e quindi meno appetibili per l’insetto. Del fenomeno concentrato nella zona del bardigiano si parlerà a Bardi al Teatro Maria Luigia la mattina del 22 giugno, in un incontro pubblico con la popolazione inquieta per la presenza infestante della limantria. Non è infatti difficile, passeggiando per i boschi, “incontrare” la piccola larva appesa ad altezza d’uomo, attaccata a un filo invisibile che scende dalle piante. La preoccupazione per gli abitanti riguarda soprattutto l’eventualità che comprometta la crescita degli alberi da cui si ricava il legname, un valore economico per gli agricoltori. Un altro elemento d’ansia è costituito dal fatto che mentre nel 2011 l’appetito del piccolo ma vorace defogliatore si è concentrato nei boschi, quest’anno i danni si sono cominciati a vedere anche sulle piante da frutto che si trovano nei giardini, così come si sono potute notare tracce della presenza delle larve negli anfratti delle abitazioni. A raccontarlo è stato questa mattina l’assessore di Bardi Giuseppe Moruzzi nel corso di un incontro che il vicepresidente Pier Luigi Ferrari, insieme a Vittorio Romanini del Servizio provinciale Agricoltura, ha avuto sull’argomento con il comandante del Corpo Forestale Pier Luigi Fedele, il direttore del Consorzio Fitosanitario Valentino Testi. “Una riunione – spiega il vicepresidente Ferrari - in cui si è fatto il punto di un fenomeno che il Corpo Forestale sta monitorando dalla primavera. L’importante è avere informazioni corrette anche per combatterlo, e questo è l’obiettivo dell’incontro con i bardigiani fissato per il 22 alle 9,30 nel teatro del paese”. La specie, è presente in tutti i boschi come è stato spiegato nel corso dell’incontro, ma nella zona di Bardi evidentemente ha trovato una situazione più favorevole per proliferare. La tecnica d’attacco è semplice e ha la durata del ciclo (da larva a farfalla): le larve nascono in aprile da uova (raccolte in gruppi detti ovature) che hanno passato l’inverno, cominciano ad attaccare le foglie prima in modo lieve e poi, con l’aumentare della loro mole, sempre più intensamente. A fine giugno le larve terminano l’attività, si incrisalidano e gli adulti sfarfallano verso la fine di luglio. Le farfalle si accoppiano, depongono le uova che sverneranno per ripetere il ciclo l’anno successivo. In presenza di focolai gli interventi vengono eseguiti solo con insetticidi bio.  
   
 

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