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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Giugno 2012
 
   
  TOSCANA: UN PATTO PER FAR EMERGERE IL LAVORO SOMMERSO: PIÙ INFORMAZIONE E IMPRESE TUTOR

 
   
  Prato, 19 giugno 2012 – Rilanciare Prato e la sua economia in sei mosse: o meglio, prendendo a prestito l’icona più rappresentativa del passato industriale della città, con sei temi ‘ciminiera’. Una ricetta che potrebbe poi essere esportato anche altrove. Sei temi ed obiettivi che spaziano dalla qualità e la certificazione dei prodotti tessili alle energie alternative per il distretto, dall’innovazione del sistema produttivo alla valorizzazione culturale e turistica, per passare appunto attraverso anche l’emersione delle attività e del lavoro non regolare e un welfare innovativo. Il presidente della Toscana Enrico Rossi aveva annunciato fin dalla campagna elettorale un progetto per Prato. Il 15 giugno al polo universitario pratese in piazza Ciardi sono state presentate, nel corso di un convegno organizzato dalla Regione, le prime due misure: ovvero un nuovo welfare per i quartieri dove più forte e il disagio, servizi a rete uiù vicini ai cittadini e spazi pubblici da recuperare per favorire un integrazione a doppio senso, ma anche un pacchetto per far emergere chi lavora a nero o non sempre rispettando le regole. Un pacchetto che interessa le numerose imprese della comunità cinese, ma anche le possibili aziende italiane che in regola non sono. Un’azione tesa a cancellare anche i vantaggi illeciti di una concorrenza sleale. E’ una scommessa. Le risorse ci sono . Per provare a far emergere le imprese irregolari c’è a disposizione mezzo milione di euro del Fondo sociale europeo e serviranno a finanziare servizi ed azioni che interesseranno la città per un paio di anni. I binari sono due: da un lato potenziare i canali di informazione, per spiegare meglio a tutte le imprese come stare nelle regole, dall’altro far sì che le imprese più brave – non solo perchè stanno nelle regole, ma anche perchè hanno trovato un migliore modello di sviluppo – accompagnino quelle che meno brave non sono state e garantiscono che lo diventino. Un’azione di moral suasion, parellela all’azione di contrasto e lotta all’illegalità economica che naturalmente proseguirà. Entro dicembre sarà pubblicato il bando per individuare chi gestirà le attività di formazione e le altre azioni previste dal progetto. Lo farà la Provincia, su incarico della Regione. Il bando è aperto, ma è logico aspettarsi che a muoversi saranno in prima battuta le associazioni di categoria attraverso loro strutture operative. Due mesi per mappare le diverse realtà imprenditoriali e commercali da ‘arruolare’ nei percorsi di emersione, otto mesi per selezionare e formare un gruppo di quindici operatori, scegliendoli tra disoccupati e neooccupati. Altri sei mesi di scouting, quindi diciotto mesi di accompagnamento in cui prima saranno individuate le criticità delle aziende che firmeranno il patto per l’emersione e poi sarà studiato un piano per il loro superamento.  
   
 

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