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Notiziario Marketpress di Lunedì 18 Giugno 2012
 
   
  DAL TRENTINO A RIO+20, UN APPELLO: "CAMBIAMO ROTTA O IL MONDO PRECIPITERá" ULTIMA SESSIONE DI LAVORI PER IL IX° FORUM DELL´INFORMAZIONE CATTOLICA

 
   
  Trento, 18 giugno 2012 - Dalle montagne trentine a Rio de Janeiro, dai giornalisti cattolici ai governanti più potenti del mondo, un appello del presidente del Comitato scientifico di Greenaccord Andrea Masullo, affinché “si affrettino a cambiare strada. Perché la politica torni a mettere al centro della sua azione l’uomo e non i mercati finanziari. Torni a esercitare il ruolo a cui l’abbiamo democraticamente delegata, di controllo della finanza e indirizzo dell’economia verso la valorizzazione della persona umana, liberandosi dal dominio soffocante del mito della crescita del Pil, dall’ossessione della crescita dei consumi che divora natura e persone; che si rimetta al centro l’uomo ed una natura integra come unica base possibile per il benessere dell’umanità del presente e del futuro”. Giornata conclusiva per il Ix°forum dell´Informazione cattolica: dopo la cerimonia di ieri sera a Cavalese per il conferimento dei premi "Sentinella del creato", stamane alla Fondazione Kessler di Trento si è svolta l´ultima sessione dei lavori presieduta da Christiana Ruggeri giornalista del Tg2 Rai. Dopo il saluto di Francesco Zanotti presidente della Federazione italiana settimanali cattolici (Fisc) si sono succeduti gli interventi dei relatori della mattinata dedicata alla narrazione di esperienze e testimonianze della montagna: Francesco Dellagiacoma vice presidente del Pefc Italia, Roberto Zoanetti direttore del Parco Naturale Adamello Brenta, Gabriele Calliari presidente Coldiretti del Trentino, Claudio Vitali e Pino Dellasega animatori del team Vitali Formazione attiva in Brain Walking, Daniele Nardi alpinista e Efrem Tassinato giornalista. Un saluto al Xi° Forum dell´Informazione cattolica è stato portato dal vice presidente del Consiglio nazionale dell´Odg Enrico Paissan. Analisi, con prospettive anche critiche, sono state tracciate su temi quali il bosco fra bene comune e sostenibilità, sui parchi del Trentino, sull´agricoltura di montagna, sulla formazione attiva in particolari contesti (per es. Quello del trekking del Cristo pensante), su come vincere la paura in montagna e su progetti di vita ecosostenibili. Primo a intervenire è stato il vicepresidente del Pefc Italia (organismo di certificazione forestale, sistema federale, riconosce degli schemi nazionali - sistema più difffuso del mondo. In Italia 760.000 ettari certificati cioè 8/9% della superficie boschiva), Francesco Dellagiacoma, ha portato all´attenzione due questione: il bosco e la sua sostenibilità. "Il rischio dei nostri tempi è quello di una sottoutilizzazione del bosco. E´ importante ragionare anche sul bosco come bene comune: il bosco fa dei servizi a tutta la società" Dopo l´illustrazione di alcuni dati come per es. La percentuale di spazio occupato dal bosco in Italia 30% (prevalentemente ceduo - latifoglie), e in Trentino 60% (2/3 della superficie occupato da ´fustaia´- bosco ad alto fusto, conifere), Dellagiacoma ha puntato l´attenzione sul fatto che il bosco è in forte estensione nelle aree montane sulle aree agricole abbandonate, cresce la sua consistenza, la naturalità (inselvatichimento). Quindi il tema non è più la difesa del bosco da un utilizzazione eccessiva ma la sua gestione. Il modello Trentino consente una gestione ecosostenibile: qualità ambientale e produttività (vale a dire filiera del legno - da lavoro per edilizia, carpenteria, falegnameria, imballaggio etc,, filiera energia -; legna da ardere, biomassa per produzione calore/energia; prodotti non legnosi - funghi etc.) "La gestione delle foreste in modo sostenibile, in Italia, si fa solo - prevalentemente - nel nord-est. Il problema non si pone immediatamente per il futuro, perchè i nostri boschi sono giovani, ma comunque si pone. Sono necessari investimenti in infrastrutture (il Trentino li ha già fatti negli ultimi 20 anni), investimenti in personale e in formazione e certamente la certificazione, in questo contesto, ha un ruolo importante". Il bosco come bene comune: la proprietà delle superficie naturali (boschi, pascoli e rocce)in Trentino è prevalentemente pubblica (Comuni, Provincia, Asuc, Comunità - Magnifica, Regole Spinale Manez). Dellagiacoma ha spiegato che l´amministrazione dell´uso civico è dei residenti maggiorenni del territorio. E´ poi intervenuto il direttore del Parco Naturale Adamello Brenta Roberto Zoanetti che ha illustrato alla platea il sistema delle aree protette del Trentino composto dai Parchi (Adamello Brenta, appunto, Parco Naturale di Paneveggio, Parco nazionale dello Stelvio) e molte piccole superficie protette che formano complessivamente il 25% della superficie trentina. Zoanetti ha poi illustrato la gestione provinciale delle aree protette che da parecchi anni opera con un approccio eco-sostenibile e ha messo in luce come la rete delle aree protette trentine sia in collegamento con la più vasta rete europea e della Federparchi italiana. Ribadita da parte del direttore la necessità di puntare molto sulla formazione e sull´aggiornamento per essere sempre in prima fila rispetto alla corretta gestione delle aree protette. La parola è passata poi a Gabriele Calliari presidente della Coldiretti Trentino che ha colto l´occasione per illustrare quanto è necessario fare perchè l´agricoltura in montagna possa svolgere quella funzione e quel ruolo indispensabile alla montagna. "Serve decidere, una buona volta e per tutte se l´agricoltura in montagna deve continuare a esistere" , ha detto in apertura del suo intervento. Dopo la considerazione che, a parole, tutti paiono d´accordo "anche perchè i prodotti agricoli hanno una loro specifica e importante nicchia economica", in realtà non ci sono delle misurazioni reali dell´apprezzamento concreto del valore vero dell´agricoltura di montagna. "Solo nel momento in cui sci sarà la misurazione del valore economico di questo", solo dopo una quantificazione corretta, secondo Calliari, "si potrà partire per tutti i ragionamenti successivi. Ci vuole un cambio culturale importante in questo senso. Solo dopo ci sarà la possibilità di cambiare realmente". Calliari ha chiuso il suo intervento ribadendo che serve un nuovo approccio al concetto di montagna e di natura, il presidente della Coldiretti Trentino ha evidenziato come la nuova prospettiva debba essere priva di idealismo ideologico per una corretta gestione dell´agricoltura di montagna e della montagna stessa. Claudio Vitali ha poi illustrato la "formazione attiva per costruire" che realizza con modalità "Brain Walking - carta e penna, camminando" con ragazzi, giovani e adulti in gruppo per praticare il trekking, il nordik walking e altri sport nelle "aule a cielo aperto", non solo sulle montagne trentine ma anche in parchi e zone di montagna italiane. "Stiamo lavorando sul concetto di project manager creativo, cioè come portare creatività nel lavoro. Nella squadra di lavoro si opera con ruoli specifici che vengono assegnati dagli stessi componenti del gruppo dopo essersi studiati e valutati fra loro". Sono stati proiettati due filmati esemplificativi, uno per illustrare il metodo adottato dagli animatori del team Vitali - Formazione attiva in Brain Walking per solleticare la creatività e uno dedicato al progetto del Cristo pensante ideato da Pino Dellasega. Daniele Nardi, giovane alpinista di Sezze (provincia di Latina), ha illustrato alla platea come affrontare la paura in montagna. L´alpinista ha compiuto le ascensioni dei più importanti 8.000 del mondo risalendo l´Everest per ben 13 volte, il K2 e tanti altri 8.000 mila della catena dell´Himalaia. L´alpinista ha proiettato un filmato esemplificativo (dedicato ad una delle ascensioni più difficili) dell´importanza della paura. La paura è infatti, secondo Nardi, un concetto molto importante per capire fin dove ci si può spingere nel rischio. "Affrontare la paura da soli è molto difficile, ma quando c´è la sinergia, l´amicizia vera allora diventa più facile". Sepolti anche, per alcuni minuti, da una slavina, Nardi e il suo compagno-amico di scalata, avanzano nell´ascensione con difficoltà e con diversi oggettivi ostacoli importanti (maltempo, slavina, chiodi che saltano via e fanno volare Nardi per una decina di metri), superando diversi importanti momenti di paura e impiegando quattro giorni complessi (per ascesa e discesa) anzichè i due previsti. "Ma come si affronta la paura? Mi sono dovuto render conto che le persone e gli alpinisti, in particolare, affrontano la paura in modo quasi inconsapevole, non conscio. Principalmente due sono i punti che concorrono a farti affrontare la paura: la razionalità che deriva da un percorso di crescita che interiorizza la competenza, l´allenamento, la pianificazione consapevole e un altro aspetto che fa parte anche della sfera della responsabilità, è importante essere abili a rispondere alla coerenza ed essere consapevoli della conoscenza di cui ci si appropria quando si è convinti di percorrere una strada come l´alpinismo. A volte - ha concluso Nardi - bisogna avere il coraggio irrazionale, la grande voglia di fare le cose, di strapparsi il cuore dal petto, buttarlo oltre l´ostacolo e poi andarselo a prendere". Efrem Tassinato giornalista dalla lunga esperienza, ha presentato il progetto Wingwam 1972-2012, un progetto di una vita per lo sviluppo solidale e sostenibile che coinvolge 18 Paesi e che da 40 anni da´ testimonianza concreta che uno sviluppo basato sulla solidarietà e sulla sostenibilità è possibile. Il circuito che comprende questi 18 Paesi, nasce in Italia nel 1972 (5 dicembre), dopo che il giornalista si era reso conto dell´importanza di trasferire ai giovani le conoscenze e i concetti di valorizzazione dei beni naturali e della foresta in particolare. "L´esperienza di Wingwam era ed è soprattutto una presa di coscienza della responsabilità. Era ed è importante e logico ragionare in termini ambientalistici e non ideologici. Non c´è, però, la cultura in questo senso. A scuola non si insegna questo e le scelte che lo studente, poi adulto, compie hanno un imprinting diverso da quello della coscienza ambientalista, proprio perchè non ne ha consapevolezza". La giornalista Rai Christiana Ruggeri, ha sottolineato, in chiusura, "l´importanza, soprattutto verso i giovani, di una comunicazione corretta della montagna". Dopo il saluto del vicepresidente del Consiglio nazionale dell´Odg Enrico Paissan (che ha ribadito la necessità di ripensare al ruolo e alla professione di giornalista anche e soprattutto per contribuire alla salvaguardia del Creato), il saluto del segretario generale di Arga/unaga (Associazione regionale giornalisti agricoli e agroalimentari/ Unione nazionale associazione giornalisti agricoli) Roberto Zalambani, Andrea Masullo, presidente del Comitato scientifico Greenaccord ha tirato le conclusioni sul Ix° Forum dell´informazione cattolica con un forte appello forte sull’esigenza di cambiare rotta: “La paura di perdere qualcosa nel cambiare strada rischia di farci perdere tutto ciò che di buono, seppur tra tante contraddizioni, l’umanità ha fino ad oggi costruito. La montagna ci insegna che oltre la vetta non si può salire, ma se non ci si ferma per tempo si può solo precipitare. La crescita del consumo di natura ha da tempo superato la vetta e ormai, consumando ogni anno oltre il 20% di risorse più di quanto la Terra riesca a riprodurre, ci stiamo pericolosamente sporgendo sul precipizio. L’uomo deve essere cosciente di far parte della Natura, che la sua esistenza dipende da essa e deve quindi imparare a vivere con essa e non contro di essa”  
   
 

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