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Notiziario Marketpress di Martedì 19 Giugno 2012
 
   
  PUGLIA: PARTONO SUBITO LE CURE DOMICILIARI PER I CRONICI DOVE CHIUDONO OSPEDALI

 
   
   Bari, 19 giugno 2012 - I comuni dove è stato avviato il piano di riordino ospedaliero non saranno lasciati soli. Lo dimostra l’immediato avvio negli ospedali dimessi del progetto Nardino dell’Ares per le patologie croniche e della telemedicina (telecardiologia e telediabetologia). Lo hanno spiegato ieri in conferenza stampa il presidente Vendola e l’assessore alle Politiche della salute, Ettore Attolini, con il direttore dell’Ares, Franco Bux. Alla conferenza stampa è intervenuto in collegamento telefonico anche il sottosegretario alla Salute, Elio Cardinale. Insieme a numerosi “care manager”, nuove figure professionali per la sanità che si occuperanno delle cure dei malati cronici, intervenuti in conferenza stampa, Bux ha spiegato che “l’assistenza ai cronici oggi non si deve fare in ospedale. Stiamo formando le nuove figure professionali come i care manager che lavoreranno di concerto con gli operatori di telecardiologia e telediabetologia. Solo per la telecardiologia siamo a quota 10.000 prestazioni al mese e 460.000 dall’inizio del servizio. Vogliamo curare le cronicità a casa dei malati ed abbiamo avviato subito queste prestazioni negli ex ospedali di Maglie e Campi Salentina dove sono già decine i pazienti presi in cura. Abbiamo avuto casi di scompensati come a Melpignano dove l’intervento ha permesso di salvare vite umane. In casi come le cure dei cronici gli ospedali hanno poco senso”. Lo ha confermato anche il prof. Giorgino, docente di Endocrinologia all’Università di Bari, che ha espresso soddisfazione per l’avvio del processo di cure per i diabetici a casa “che permette di raccogliere le informazioni a livello centrale e di gestire i diari del glucosio precisamente e rafforzare l’autocontrollo e le cure”. L’assessore Attolini s’è detto “molto contento di partecipare all’avvio dell’iniziativa, perché sostituiamo la politica dell’annuncio con la politica dell’avvio. Questo avviene in un momento delicato come quello della ristrutturazione del servizio sanitario regionale, un adeguamento che vede il piano di rientro non come un problema, ma come un’opportunità. Il piano di rientro non penalizza il sistema, ma lo spinge a migliorare e ad accrescere l’attenzione ai cronici, con la presa in carico non più dagli ospedali, ma dai progetti di medicina territoriale altamente innovativi”. Il sottosegretario Cardinale ha elogiato le politiche pugliesi, sottolineando che “da processi come questi possono derivare in tutta Italia risparmi per 10 miliardi di euro. Altri risparmi potranno venire dalle centrali uniche di acquisto, per eliminare i disequilibri nei costi delle forniture sanitarie”. “Il progetto Nardino – ha concluso – non esaurisce la riorganizzazione della sanità, che passerà attraverso il potenziamento della medicina territoriale e con l’accorciamento dei processi decisionali e l’introduzione di altre nuove professionalità”.  
   
 

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