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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 20 Giugno 2012 |
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MILANO ALL’AVANGUARDIA NEL TRATTAMENTO RISOLUTIVO DELL’INCONTINENZA URINARIA MASCHILE UNA PICCOLA RETE SALVA LA CONTINENZA DOPO INTERVENTO ALLA PROSTATA PER TUMORE
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Milano, 20 giugno 2012 - Dopo il cancro è crisi per migliaia di italiani affetti da incontinenza urinaria conseguenza indesiderata dell’asportazione radicale della prostata che si può ora risolvere con un’ innovativa tecnica chirurgica mininvasiva chiamata Advance . “La nuova metodica” , spiega il dottor Maurizio Cremona, Responsabile dell’ Unità Operativa di Urologia presso l’ Istituto Clinico Sant´ambrogio di Milano e tra i primi urologi in Lombardia ad adottarla , “consente di recuperare la normale continenza con l’inserimento di una retina di polipropilene (particolare materiale biocompatibile) che riposiziona l´uretra, dislocata dall´intervento sulla prostata, nella sua sede anatomica naturale . Advance che si può effettuare in one day hospital ( ricovero di un giorno e una notte ) e in anestesia locale ( spinale ) è indicata per pazienti con incontinenza lieve - moderata e non trattati con radioterapia .I vantaggi rispetto agli interventi del passato invasivi, complessi e con scarsi risultati sono l’efficacia dell’90%, la brevità (la retina viene posizionata in circa 30 - 40 minuti) e del recupero con ritorno alle normali attività in brevissimo tempo - una settimana. Impiegata con successo negli States e in Europa su oltre 50 mila pazienti è disponibile oltre all’ Istituto Clinico Sant Ambrogio di Milano in altri centri ospedalieri italiani a totale carico del Sistema Sanitario Nazionale - Ssn- e cioè gratis per il paziente. “L’incontinenza urinaria da sforzo dopo la prostatectomia” precisa il dottor Cremona , calabrese di nascita, vive a Busto Arsizio dove ha uno studio da 26 anni , “si manifesta a seguito di un piccolo sforzo come tossire , sollevare una “borsa è molto frequente - fino al 60% dei casi - e nella maggior parte si risolve o si riduce entro un anno dall’intervento .Tuttavia circa il 10 % dei pazienti operati rimane incontinente. Nonostante la diffusione della patologia che con ansia, depressione e isolamento legati al timore di non riuscire a controllare improvvise fughe di urine incide pesantemente sulla qualità della vita, i rapporti sociali l’intesa di coppia e la sessualità , l’incontinenza rimane una patologia nascosta . Solo una minoranza - circa il 50 % - vincendo vergogna e imbarazzo si rivolge all’urologo mentre gli altri si rassegnano ai pannoloni. Negli incontinenti è frequente, infatti, riscontrare un atteggiamento di rassegnazione dovuto all’errata convinzione che dopo aver subito l’asportazione di un tumore alla prostata perdere urina è quasi normale e inevitabile . Questo disturbo puo´ invece essere risolto con successo, con la nuova tecnica chirurgica mininvasiva Advance e nei centri di urologia esperti in incontinenza urinaria sempre più diffusi in Italia”. “Nell´unità Operativa di Urologia dell´Istituto Clinico Sant´ambrogio”, conclude con orgoglio il dottor Maurizio Cremona ”, eseguiamo circa 4.000 prestazioni urologiche ambulatoriali l’anno, tra cui: visite, uretrocistoscopie, biopsie prostatiche, esami urodinamici,ecografie. Il numero degli interventi chirurgici è di circa 700 l´anno. I nostri pazienti arrivano principalmente da Milano e provincia, Varese e provincia ; una buona percentuale è di provenienza extraregionale”. |
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