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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Febbraio 2007
 
   
  PESCA, BRUXELLES VUOLE CAMBIARE GLI INDICATORI LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UN DIBATTITO SULLE MODALITÀ PIÙ INDICATE PER MISURARE LA CAPACITÀ E LO SFORZO DI PESCA

 
   
  La Commissione europea ha pubblicato oggi una comunicazione che intende promuovere un dibattito su come migliorare gli indicatori della capacità e dello sforzo di pesca nell´ambito della politica comune della pesca (Pcp). Attualmente la capacità di una nave è misurata in termini di stazza lorda (Gt) del natante e di potenza propulsiva dei suoi motori (kW), mentre lo sforzo di pesca è espresso dal numero di giorni trascorsi in mare. Se il primo parametro consente di misurare la capacità globale della flotta in modo soddisfacente, la metodologia attualmente applicata ai fini della certificazione della potenza motrice presenta carenze significative cui è necessario porre rimedio. È attualmente all´esame il ricorso a indicatori alternativi, quali il tipo o le dimensioni degli attrezzi da pesca utilizzati; per approfondire questa ipotesi di lavoro, la Commissione propone un piano d´azione che comprende studi di casi specifici, consultazioni e progetti pilota. Stazza - Nell´ambito della Pcp, la capacità di pesca è misurata in termini di dimensioni e di potenza motrice delle navi. Tali indicatori sono utilizzati nell´ambito del regime di entrata-uscita delle navi, il cui scopo è garantire che la capacità complessiva della flotta dell´Ue non aumenti a seguito dell´entrata o dell´uscita di navi dalla flotta. Nel 2003 è stata adottata una definizione comune della stazza applicabile a tutte le navi di tutti gli Stati membri, che pone rimedio alle incongruenze precedentemente esistenti. La comunicazione giudica soddisfacente l´attuale definizione di stazza, prospettando alcuni piccoli miglioramenti, e si propone di semplificare la normativa vigente integrandola in un unico regolamento. Potenza motrice - Attualmente l´Ue misura la potenza motrice in termini di potenza propulsiva dei motori principali delle navi. Benché teoricamente corretto, tale approccio risulta di fatto problematico in quanto la procedura di certificazione della potenza motrice consente possibili abusi. Inoltre, a causa dei recenti sviluppi tecnologici, la potenza dei motori ausiliari delle navi (i motori utilizzati per altri scopi, quali il salpamento delle reti o la conservazione e la trasformazione del pescato) può incidere in modo significativo sul volume di catture che una nave può realizzare in un determinato periodo di tempo. La Commissione non ritiene pertanto adeguata l´attuale definizione di potenza motrice, nella quale andrebbe inclusa anche la potenza ausiliaria. Occorrerebbe inoltre definire un nuovo sistema di certificazione della potenza motrice: si tratta di una questione tecnicamente molto complessa che richiederà un´ampia cooperazione tra fabbricanti di motori, società di classificazione e autorità competenti degli Stati membri. Possibili alternative - La comunicazione prende inoltre in esame criteri alternativi per la misurazione della capacità, come il tipo e le dimensioni degli attrezzi da pesca utilizzati, anziché le dimensioni dell´imbarcazione e la relativa potenza motrice. Diversi Stati membri fanno già uso di indicatori basati sulle caratteristiche degli attrezzi per la gestione di determinate attività di pesca praticate con attrezzi precisamente definiti da una flotta e in una zona geografica chiaramente determinate. Di norma tali indicatori sono basati sul "tempo di immersione" dell´attrezzo e sul numero di ami o di nasse, o sulle dimensioni delle reti. Tale metodologia presenta sia vantaggi che svantaggi: pur offrendo una certa precisione, essa può porre serie difficoltà in termini di controllo e di applicazione. La Commissione ritiene che per alcune particolari attività di pesca possa rivelarsi appropriato il ricorso ad indicatori basati sugli attrezzi e propone un piano d´azione inteso ad approfondire tale ipotesi di lavoro. Nel 2007 essa preparerà e analizzerà una serie di studi di casi specifici, cui faranno seguito consultazioni con gli Stati membri, le parti interessate e i ricercatori. La Commissione proporrà che nel 2008, a titolo di esercizio pilota, alcuni tipi di pesca siano gestiti mediante i suddetti indicatori. Lo sforzo di pesca è definito come il prodotto della capacità di pesca e dell´attività (cioè la durata delle operazioni di pesca) di un peschereccio. Nell´unione europea l´attività di pesca à attualmente misurata in termini di giorni in mare per i tipi di pesca soggetti a limitazioni dello sforzo. Tuttavia non è escluso che in alcuni casi il tempo di immersione costituisca un indicatore più preciso del livello di attività effettivo. L´applicazione di tali indicatori, che potrebbe comportare qualche difficoltà in termini di controllo ed esecuzione della normativa, dovrebbe essere agevolata grazie all´attuazione del giornale di bordo elettronico recentemente adottato dal Consiglio. . .  
   
 

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