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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Febbraio 2007
 
   
  CANDY GROUP COMPLETA CON DORUK-SüSLER IN TURCHIA TRE ACQUISIZIONI INTERNAZIONALI IN 15 MESI PRESENTATI I DATI PRELIMINARI DEL 2006, SESTO ANNO DI CRESCITA

 
   
   Milano, 7 febbraio 2007 – Candy Group entra nel 2007 con il completamento del trittico di acquisizioni iniziato 15 mesi fa con Vesta-vyatka in Russia (settembre 2005) e proseguito con Jinling in Cina (luglio 2006). Acquisisce il 99 per cento di Doruk Ltd. -Þti che, con il marchio Süsler, è tra i leader negli elettrodomestici in Turchia. Il fondatore, Metin Süler, mantiene la quota simbolica dell’1 per cento. Süsler è, dal 1947, uno specialista nella cottura: con 335. 000 piani, forni, cucine da accosto prodotti nel 2006 si posiziona al quarto posto del comparto in Turchia. Produce anche caldaie murali a gas, scalda-acqua elettrici, radiatori, stufe a legna (per le quali è al primo posto nel mercato) e stufe in ghisa con forme e decorazioni tradizionali. Complessivamente, nel 2006 ha prodotto 535. 000 unità nel moderno stabilimento di Eskiþehir, città di 700. 000 abitanti, circa a metà strada tra Istanbul e la capitale Ankara, non lontana da Bursa, il maggior porto turco. Con un fatturato di € 40 milioni, Doruk esporta per il 55 per cento in 34 Paesi dell’area balcanica, in Russia e nelle repubbliche confinanti, nell’area del Magreb. Aldo Fumagalli, presidente Candy Group, ha presentato l’acquisizione: “Abbiamo studiato a lungo e in profondità questa operazione che ci permette di completare la nostra struttura industriale e l’offerta nel comparto della cottura con una gamma di prodotti particolarmente adatti ai mercati in fase di forte sviluppo quali Russia e l’Est Europa. La Turchia è tra quelli con la crescita più elevata: si prevede che diventerà rapidamente il quarto maggior mercato in Europa. Questa nuova base produttiva si aggiunge, senza sovrapposizioni, ai siti industriali in Italia, nel resto d’Europa e in Cina. Diventa lo strumento per lanciare le gamme Hoover e Candy in Turchia, dove mettiamo in pratica anche in Turchia la nostra strategia di presenza con i due marchi internazionali, Candy e Hoover, con posizionamento medio-alto, e con il marchio locale”. Il processo di acquisizione è stato gestito da una task force interna coordinata da Marco Corno e si è avvalsa della collaborazione dello Studio Agnoli-bernardi di Milano, in particolare dell’avvocato Marco Carbonara. La due diligence è stata effettuata da Deloitte e l’audit ambientale da Erm. Il Sito Industriale Di EskiÞehir - Il moderno complesso direzionale e produttivo di Doruk-süsler nel Distretto Industriale Organizzato di Eskiþehir è stato costruito negli anni Novanta. Occupa 46. 000 mq coperti e si sviluppa su di un’area totale di 80. 000 mq. Gli addetti sono 650. L’azienda ha una struttura commerciale che copre tutta la Turchia mediante tre distretti di vendita. L’assistenza post-vendita è fornita da 300 centri di servizio. La Turchia ha una solida presenza nella produzione di elettrodomestici, che si manifesta in una forza-lavoro ben preparata e in un indotto forte e “creativo”, in grado cioè di rispondere con precisione e rapidità alle richieste dei produttori. Registra inoltre un forte sviluppo nei consumi delle famiglie, tra i quali gli elettrodomestici diventano prioritari. “Abbiamo trovato nel complesso produttivo di Eskiþehir la risposta migliore alle nostre necessità industriali – ha aggiunto Silvano Fumagalli, amministratore delegato Candy – Continuerà la produzione dei piani di cottura e forni per l’incasso oltre che di un’ampia gamma di cucine da accosto di varie dimensioni e prestazioni. Il layout e le dimensioni del sito sono adatte a rispondere allo sviluppo atteso nel mercato interno e nei Paesi verso i quali vengono esportati i prodotti Süsler”. Candy Group Nel 2006 Uno Sguardo Al 2007 - Secondo i dati preliminari, Candy Group ha fatturato nel 2006 € 1. 054 milioni con un aumento del 3,5 per cento. E’ il sesto anno consecutivo di crescita. Il risultato è atteso positivo, in linea con quello degli ultimi anni: nel 2005, l’ebitda era ammontato a € 50 milioni. Il fatturato è stato ottenuto per oltre l’80 per cento fuori Italia e per l’88,1 per cento nel segmento dei grandi elettrodomestici. I prodotti Hoover per il floor-care (cura e pulizia dei pavimenti) hanno contributo per l’11,9 per cento e hanno confermato la leadership di mercato in Europa e in Italia. Le spese di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e prodotti sono ammontate a € 37 milioni, in confronto a € 32 milioni nel 2005. Gli investimenti in promozione e comunicazione hanno sfiorato € 60 milioni. I volumi produttivi sono cresciuti del 9,6 per cento a 6. 7 milioni di unità nelle fabbriche in Italia, Francia, Spagna, Repubblica Ceca, Gran Bretagna, Russia e Cina. La produzione di Jinling (930. 000 unità) , acquisita ufficialmente in settembre, è stata consolidata per gli ultimi tre mesi dell’anno. Comprendendo Doruk-süsler, il personale ammonta oggi a 7. 059 unità, di cui 5. 255 (74 per cento) fuori Italia. Con l’acquisizione in Turchia e l’apertura della nuova società commerciale in Argentina, Candy Group ha 38 consociate. Aldo Fumagalli, presidente Candy Group, ha commentato: “Archiviamo un 2006 positivo, anche se sui margini hanno pesato l’aumento delle materie prime e le continue tensioni sui prezzi finali. In un mercato italiano che, secondo le prime stime, è aumentato (come quello dell’intera Europa Occidentale) attorno al 4,7 per cento, Candy Group ha registrato aumenti del 7 per cento nel comparto del lavaggio, si è allineata alla media di mercato nell’incasso e si è posizionata leggermente sotto la media nel comparto del freddo. L’industria degli elettrodomestici in Europa sta soffrendo per il troppo lento ritorno degli enormi investimenti (oltre € 10 miliardi negli ultimi 10 anni) per offrire prodotti sempre più efficienti dal punto di vista energetico e con prestazioni migliori. Nel 2006, tra l’altro, abbiamo lavorato sulle lavabiancheria di grande capacità e sui frigoriferi in Classe energetica A+: due tipologie di prodotto che danno un forte contributo al risparmio energetico e, di conseguenza, all’abbattimento delle emissioni di Co2 che provocano l’effetto serra. I produttori hanno ampiamente dimostrato di avere una forte coscienza ecologica e sociale, ma governanti e regolatori non sembrano averne piena coscienza. In Italia, salutiamo con piacere e soddisfazione gli sgravi fiscali della Finanziaria e ci aspettiamo un’accelerazione verso i frigoriferi A+. Però, cresce in noi produttori una certa impazienza perché non vediamo ancora i segni di una politica europea di lungo termine, che stimoli la trasformazione del mercato verso i prodotti più nuovi ed efficienti”. .  
   
 

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