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Notiziario Marketpress di Mercoledì 20 Giugno 2012
 
   
  EMILIA ROMAGNA: NIDI, AL VIA LA RIFORMA

 
   
  Bologna, 20 giugno 2012 - Un sistema più semplice, più accessibile, senza dimenticare la qualità delle prestazioni erogate. Il tutto a costi sostenibili. E’ la riforma dei servizi educativi per la prima infanzia (zero-tre anni) approvata ieri in Assemblea legislativa, che modifica ed integra la legge regionale 1/2000 “Norme in materia di servizi educativi per la prima infanzia”. La modifica della normativa si è resa necessaria innanzi tutto per mantenere ed implementare la qualità; per perseguire la sostenibilità (soprattutto in questi momenti di crisi) e anche per semplificare i percorsi per il suo funzionamento. "La legge interviene per introdurre ulteriori elementi di flessibilità nei servizi per la prima infanzia - ha dichiarato Teresa Marzocchi, assessore alle Politiche sociali della Regione Emilia-romagna - per avvicinarli ancora di più alle esigenze delle famiglie e dei territori. I nidi sono un patrimonio della nostra regione, ora si tratta di migliorare ulteriormente l´offerta, allargando le modalità di utilizzo. In particolare, i servizi domiciliari dedicati a gruppi ristretti di bambini, da servizio sperimentale diventano ora un´offerta integrativa che può essere utilizzata in quelle realtà periferiche dove il nido d´infanzia risulterebbe sovradimensionato. Nella legge puntiamo anche sulla qualità dell´offerta educativa, ad esempio unificando i requisiti di accesso del personale educativo per tutte le tipologia di offerta". La nuova legge - La nuova normativa, che sarà aggiornabile con una flessibilità superiore a quella che occorre per intervenire su una legge, prevede all’interno del sistema educativo, una razionalizzazione delle tipologie di offerta che restano comunque 4: nidi d’infanzia, servizi domiciliari (piccoli gruppi, fino a 7 bambini), servizi integrativi e servizi sperimentali (ideati sul territorio). Però ai consolidati nidi si aggiungono piccoli gruppi educativi, per restare vicini alle esigenze dei bambini, alle famiglie e ai territori, dando valore ai servizi integrativi e introducendo un percorso accompagnato di sperimentazione di servizi innovativi. Inoltre, nell’iter di riforma dei servizi educativi per la prima infanzia, si prevede la valorizzazione della figura dell´educatore e il rafforzamento del ruolo del coordinatore pedagogico, che dovrà anche verificare la sostenibilità finanziaria dei servizi offerti alle famiglie. In particolare i titoli per l’accesso al ruolo di “educatore” continueranno ad essere gli stessi per tutte le tipologie. La nuova legge apre la strada all’emanazione di altri due atti: una direttiva tecnica di attuazione (in materia di requisiti strutturali ed educativi), e linee guida che consentano la gestione dei servizi all´infanzia su criteri di qualità. La direttiva entrerà maggiormente nel dettaglio sia per quanto riguarda l’organizzazione di spazi e strutture dedicate all’infanzia, sia per quanto riguarda le modalità organizzative. Il tutto in linea con l´evoluzione dei contesti sociali. I Servizi Educativi Per La Prima Infanzia - Anno Educativo 2010 - 2011 - Nell´anno scolastico 2010 -2011 il numero dei posti dei servizi dedicati all´infanzia in regione rispetto all´anno precedente ha raggiunto il 31,6%, con un numero complessivo di 1223 servizi (1220 l´anno precedente) di cui 986 nidi, 170 servizi integrativi e 67 sperimentali. I bambini iscritti ai servizi educativi per la prima infanzia sono stati 39.812 (rispetto ai 37.993 del 2009-2010). L´emilia-romagna con questi dati raggiunge il 31,12 % dell’utenza potenziale (media italiana circa il 12%- obiettivo Ue 33%) . Il percorso della riforma - Questi obiettivi sono stati ampiamente condivisi, innanzi tutto dagli amministratori locali, attraverso incontri che si sono svolti durante l´anno in ciascuna delle Province, promossi dall’Assessorato regionale alle politiche sociali, in raccordo con la V Commissione assembleare e in collaborazione con Anci/upi/legautonomie. Il 29 settembre 2011 si è svolto in Regione anche un incontro che ha dato voce a gestori pubblici e privati e alla rappresentanza sindacale, anticipando i tre concetti chiave di: qualità, sostenibilità e semplificazione. Dall´incontro è emerso che le norme regionali e regolamenti comunali, in aggiunta alla continuità degli investimenti degli Enti locali, hanno consentito alla Regione di raggiungere risultati importanti in termini di qualità e quantità dei servizi educativi rivolti ai bambini e alle loro famiglie. Al contempo è stata sottolineata la necessità di semplificare le procedure, introdurre elementi di flessibilità e differenziazione della spesa, salvaguardando la qualità. Sono stati infine attivati anche due gruppi tecnici, entrambi fortemente partecipati dai rappresentanti dei gestori pubblici e dei gestori privati (Legacoop – Confcooperative – Agci – Fism) che hanno presentato proposte di revisione della Direttiva regionale 646/2005 in materia di requisiti strutturali ed educativi e di Linee guida (sperimentali) per la valutazione dei servizi educativi per la prima infanzia.  
   
 

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