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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Giugno 2012
 
   
  LA VALUTAZIONE DELLA DISLESSIA NEL MINORE NELL’AMBITO DELL’ASSISTENZA SOCIALE ACCERTATA LA NATURA GENETICA DELLA DIFFICOLTÀ DI LETTURA

 
   
  Roma, 21 Giugno 2012 - Durante le Xv Giornate Medico Legali, che hanno preso il via martedì 19 Giugno, a Roma, presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, si discuterà di Dislessia. Ne parleranno la Prof.ssa De Matteo, e la Prof.ssa Romeo del Coordinamento Generale Medico Legale Inps. È ormai accertata la natura genetica delle difficoltà di lettura. Studi eseguiti su gemelli omozigoti hanno evidenziano un tasso di concordanza del 65%; nel caso di gemelli eterozigoti il tasso di concordanza è risultato del 35%, confermando una familiarità del 35-40%. Le difficoltà correlate alla Dislessia derivano da un deficit nella componente fonologica del linguaggio che è spesso inattesa in rapporto alle abilità cognitive e alla garanzia di un’adeguata istruzione scolastica. Le dislessie, rientrano, insieme alla disgrafia, alla disortografia e alla discalculia, nel gruppo delle disabilità definite Dsa (disturbi evolutivi specifici di apprendimento). La diagnosi si basa essenzialmente su prove comportamentali, fondate su criteri convenzionalmente condivisi dalla Comunità clinico-scientifica. In Italia questi criteri derivano: dalla Consensus Conference 2007 promossa dalla Associazione Italiana Dislessia; dalla loro revisione (Parcc 2011) promossa dall’Istituto Superiore di Sanità; dalla Consensus Conference Iss 2010 promossa dall’Istituto Superiore di Sanità. La rilevanza dell’argomento è dovuta alla prevalenza dei Dsa (oscillante tra il 2,5% e il 3,5% della popolazione in età evolutiva per la lingua italiana) e alle conseguenze che questi disturbi determinano a livello individuale, traducendosi spesso in un abbassamento del livello scolastico conseguito (con frequenti abbandoni nel corso della scuola secondaria di secondo grado) e una conseguente riduzione della realizzazione delle proprie potenzialità sociali e lavorative. La finalità della legge 8 ottobre 2010, n. 170, è proprio quella di dare la possibilità ad alunni e studenti, affetti da Disturbi Specifici di Apprendimento (Dsa), di raggiungere il successo formativo, assegnando al sistema nazionale di istruzione e agli atenei il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate allo scopo. Per la peculiarità dei Disturbi Specifici di Apprendimento, la Legge apre, in via generale, un ulteriore canale di tutela del diritto allo studio, diverso da quello previsto dalle leggi 104/1992 e 289/1990. Infatti, il tipo di intervento per l’esercizio del diritto allo studio previsto dalla Legge si focalizza sulla didattica individualizzata e personalizzata, sugli strumenti compensativi, sulle misure dispensative e su adeguate forme di verifica e valutazione. La Legge 170/2010 sollecita ancora una volta la scuola - nel contesto di flessibilità e di autonomia avviato dalla legge 59/99 – a porre al centro delle proprie attività e della propria cura la persona, sulla base dei principi sanciti dalla legge 53/2003 e dai successivi decreti applicativi: “… strategie educative e didattiche devono sempre tener conto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione. “. Www.giornatemedicolegali.it    
   
 

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