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Notiziario Marketpress di
Lunedì 25 Giugno 2012 |
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MANTOVA: DATI IMPORT-EXPORT, I TRIMESTRE 2012
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Mantova, 25 giugno 2012 - Le esportazioni mantovane aprono l’anno 2012 con una frenata della crescita registrata nel 2011, segnando sullo stesso periodo dell’anno precedente un lieve aumento del +1%. Dai dati di fonte Istat elaborati dal Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio e dal Centro Studi di Confindustria Mantova, con la collaborazione del Consorzio Mantova Export, risulta che nel primo trimestre dell’anno le esportazioni ammontano a 1.381 Mln di euro, contro a un valore di import pari a 1.266 Mln, in calo rispetto all’anno precedente dell’11,7%. Il saldo commerciale è quindi positivo e ammonta a 115 Mln di euro. A confronto con Lombardia e Italia la variazione dell’export mantovana, nella prima parte dell’anno, appare decisamente sottotono: la Lombardia ha segnato un +6,4%, l’Italia un +5,5%. Anche nel confronto con le province lombarde e quelle limitrofe, Mantova manifesta la performance più bassa. Comparabile al risultato mantovano è il dato medio riferito all’Italia nord-occidentale (+0,8%); mentre l’Italia nord-orientale, zona notoriamente ad alta vocazione esportativa, registra addirittura un calo del -3%. All’interno dei principali comparti esportatori, si notano variazioni piuttosto disomogenee. Segni negativi provengono dai prodotti in metallo (-5,1%), dagli articoli di abbigliamento (-11,2%), dagli articoli in gomma e plastica (-2,7%), dal legno (-2,9%), dai mezzi di trasporto (-11,7%), dai prodotti petroliferi (-34,5%) e dai prodotti tessili (-5,3%); queste ultime tre tipologie avevano registrato cali anche nel 2011. Risultano positive le variazioni riferite ai macchinari (+19%), prodotti chimici (15,4%), prodotti alimentari (+9,6%) e i prodotti delle altre attività manifatturiere (+18,5%). Nel caso dell’import, praticamente tutti i settori merceologici mostrano un calo ad eccezione dei prodotti minerali (+23,6%) e dei prodotti alimentari (+5,4%): I cali più incisivi sono a carico dei metalli (-63,5%), dei mezzi di trasporto ( -25,2%), dei prodotti in legno e degli apparecchi informatici e elettronici (entrambi -11,6%) e dei prodotti tessili (-9,9%). L’analisi dell’andamento delle esportazioni per principali paesi di sbocco evidenzia aumenti contenuti verso Germania (+3%), Regno Unito (+2,5%), Paesi Bassi (+2,1%), Ungheria (3,3%) , Belgio (3,0%) e Polonia (+1,6%). Gli aumenti più rilevanti sono verso Francia (+9,6%), Spagna (+9,2%), Romania (+9,9%), Russia (+68,5%), Stati Uniti (+12,3%) e Repubblica Ceca (+11,2%). Calano le esportazioni verso Austria (-6,4%), Svizzera (-12,6%), Slovenia (-11,2%) e Giappone (-29,1%). Sul fronte delle importazioni, si registra una ripresa delle forniture da Russia, Libia e Iran e un calo da Siria, evidentemente influenzati dal mercato del greggio. I tradizionali fornitori delle aziende mantovane risultano quasi tutti in calo, con delle riduzioni significative da Germania (-20,8%), Cina (-39,7%), Spagna (-19,1%) e Paesi bassi (-21,2%). In aumento, invece, è l’import proveniente da Ungheria (+8,8%) e da Regno Unito (+9,8%). Secondo il Presidente della Camera di Commercio, Carlo Zanetti, “la modesta performance delle esportazioni del primo trimestre risente del raffreddamento dell’economia internazionale trascinata dalla crisi dei mercati finanziari. Con il debito pubblico italiano sempre al centro dell’attenzione internazionale le imprese faticano a crescere il loro business sui mercati esteri. Permane, tuttavia, la convinzione che il commercio internazionale rimanga uno degli sbocchi per uscire dalla crisi. In attesa della ripresa dei mercati tradizionali occorre rafforzare le strategie per aprire a quei Paesi che, anche in questo momento di crisi mondiale, offrono prospettive di consumo”. Il Vicepresidente di Confindustria Mantova Corrado Corneliani responsabile per il Centro Studi commenta: “La modesta performance dell´export del primo trimestre è senza dubbio influenzata dalla crisi internazionale ma anche dal mix di vendite. I paesi cosiddetti maturi sono stagnanti o poco performanti mentre Cina, Russia ed Usa stanno performando bene. E´ chiaro che aziende con un portafoglio rivolto principalmente all´Ue crescono all´export molto meno di quanto potrebbero se fossero più sbilanciate verso i tre paesi che sopra ho menzionato” |
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