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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Giugno 2012
 
   
  GLI STATI MEMBRI DEVONO RIMBORSARE ALLA COMMISSIONE EUROPEA 426 MILIONI DI EURO DI SPESE DELLA PAC

 
   
  Bruxelles - Nell’ambito della cosiddetta procedura di liquidazione dei conti, la Commissione europea ha chiesto il 22 giugno la restituzione di fondi della politica agricola dell’Ue indebitamente spesi dagli Stati membri per un totale di 436 milioni di euro. In realtà l’impatto finanziario è inferiore: restano infatti da rimborsare 426 milioni di euro, dato che una parte di questi fondi è già stata recuperata. I fondi riconfluiranno nel bilancio dell’Unione a seguito di infrazioni alle norme Ue o di inadempienze nelle procedure di controllo della spesa agricola. Se infatti gli Stati membri sono responsabili del pagamento e della verifica delle spese della politica agricola comune (Pac), spetta alla Commissione controllare che essi abbiano fatto un uso corretto dei fondi stanziati. Al fine di tener conto della pressione finanziaria cui sono sottoposti alcuni Stati membri a causa della crisi finanziaria, la Commissione ha adottato un regolamento che autorizza gli Stati membri beneficiari di assistenza finanziaria a dilazionare, a determinate condizioni, il rimborso dell’indebito per un massimo di 18 mesi. Ciò si aggiunge alla possibilità preesistente di richiedere il frazionamento del rimborso nell’arco di un certo numero di anni. Il primo Stato membro che ha chiesto di ricorrere a questa agevolazione è stato la Grecia. Principali rettifiche finanziarie - In virtù della recente decisione della Commissione, saranno recuperati fondi dai seguenti Stati membri: Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia e Regno Unito. Le principali rettifiche per paese sono: 131,3 milioni di Eur a carico della Spagna per l’impianto di viti senza diritti di (re)impianto; 98,9 milioni di Eur a carico dell’Italia per l’impianto di viti senza diritti di (re)impianto; 71,5 milioni di Eur a carico della Grecia per carenze nei controlli delle uve secche; 62,9 milioni di Eur a carico della Francia per carenze nei controlli dei premi per i bovini; 21,3 milioni di Eur a carico della Grecia per l’impianto di viti senza diritti di (re)impianto; 13,3 milioni di Eur (impatto finanziario: 13,1 milioni) a carico della Polonia per carenze nel sistema sanzionatorio e per mancata definizione delle buone condizioni agronomiche e ambientali (Bcaa) in relazione alla condizionalità; 11,6 milioni di Eur a carico della Grecia per l’assenza del sistema di controllo della produzione e dell’ammasso di zucchero. Gli Stati membri sono responsabili della gestione della maggior parte dei pagamenti della Pac, principalmente tramite i loro organismi pagatori. Essi sono inoltre responsabili dei controlli, ad esempio della verifica delle domande di pagamenti diretti presentate dagli agricoltori. La Commissione svolge oltre 100 audit ogni anno, verificando che i controlli effettuati dagli Stati membri e le correzioni delle carenze siano sufficienti, ed è abilitata a recuperare i fondi arretrati se gli audit dimostrano che le correzioni apportate dagli Stati membri non sono abbastanza efficaci da garantire che i fondi dell’Ue siano stati spesi correttamente. Per ulteriori informazioni sul funzionamento del sistema di liquidazione annuale dei conti, vedere Memo/12/109 e l’opuscolo “Una gestione saggia del bilancio agricolo”, disponibile al seguente indirizzo internet: http://ec.Europa.eu/agriculture/fin/clearance/factsheet_it.pdf   
   
 

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