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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Giugno 2012
 
   
  UN SEMAFORO INTELLIGENTE PER BATTERE LA FLAVESCENZA DORATA

 
   
  La prima battaglia d’estate contro lo Scaphoideus titanus l’insetto vettore della Flavescenza dorata, scatterà da venerdì 29 giugno e durerà fino a lunedì 2 luglio. In questi quattro giorni i vignaioli piemontesi dovranno trattare le loro vigne applicando la norma nazionale che rende obbligatorio l’intervento. Per battere questa malattia della vite, che ha colpito in passato vaste zone vitinicole del Piemonte, e che non accenna a frenare la sua diffusione, occorre che tutta la filiera e i territori facciano un gioco di squadra non solo in difesa ma anche all’attacco. Le ricerche di questi anni hanno consentito di stabilire con più precisione in quali periodi l’insetto vettore è più vulnerabile. “Quindi è cambiata anche la modalità dei trattamenti che possono essere più precisi e mirati” spiega Daniele Eberle consulente agronomo, uno dei tecnici che compongono la task force regionale contro la Flavescenza dorata. I Consorzio dell’Asti docg con il Consorzio Tutela Vini d’Acqui docg e Consorzio tutela vini d’Asti e del Monferrato hanno promosso un progetto pilota destinato a monitorare tutti i 52 comuni dell’area del Moscato ma che servirà anche a tutti gli altri territori. La finalità è migliorare la strategia di difesa dall’insetto vettore e della gestione degli incolti con vite selvatica limitrofi. Nella prima parte della stagione si sono eseguiti rilevi nei vigneti pilota per determinare la quantità e lo stadio dei giovani dell’insetto in modo da verificarne la presenza e meglio posizionare il primo intervento. A partire da fine giugno saranno posizionate trappole cromo tattiche per la cattura e il censimento degli insetti adulti di Scaphoideus per valutare il momento migliore per posizionare il secondo intervento. Ci sono tre nuclei di controllo a Cossano Belbo e in nove comuni limitrofi, a Nizza Monferrato e in altri 11 comuni della zona, ad Acqui Terme e quattro altri comuni. Il progetto di difesa vede coinvolte le amministrazioni comunali, le organizzazioni professionali degli agricoltori con il coordinamento dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione (settore Fitosanitario) affidato a Paola Gotta e Chiara Morone. Ad essi è deputato il compito della diffusione sul territorio attraverso la propria rete di contatti. Sono state attivate diverse consulenze scientifiche che vedono impegnati un pool di scienziati dell’Istituto di entomologia agraria dell’Università di Torino, Istituto di virologia vegetale del Cnr di Torino, centro di saggio Vit. En. Di Calosso. E’ importantissima la capacità dell’intera filiera ed in particolare delle aziende vitivinicole di intervenire in maniera puntuale, mirata e coordinata. L’ordine di attacco è partito. E’ una battaglia da combattere per garantire alle nostre vigne di vivere e produrre in salute. Anno 1. Pulizia incolti dopo la vendemmia: prima dell’inizio della potatura fino a prima del germogliamento delle piante, quando l’insetto adulto non vola più, pulizia degli incolti limitrofi ai vigneti coltivati con taglio della vegetazione arbustiva, trincia a braccio telescopico con particolare attenzione al taglio delle viti selvatiche che generalmente sono cresciute sulle piante arboree. Fascia di rispetto di almeno 10 metri dal vigneto coltivato. La vite è una pianta eliofila, dopo i primi metri dal perimetro dell’incolto non la si trova più. Anno 1. Maggio-giugno: prima del trattamento contro i “giovani” in vigneto, pulizia degli incolti con trincia a braccio. In alternativa alla trinciatura, laddove non esista la necessità, trattamenti localizzati con miscela di glifosate ad alta concentrazione (soluzione dal 2 all’5% di prodotto commerciale con 360g/L di glifosate) allo scopo di frenare lo sviluppo della vite e di uccidere gli eventuali esemplari giovani dell’insetto vettore. Attenzione: non pulire gli incolti in estate perché gli adulti di scafoideo si disperderebbero e dall’incolto andrebbero nel vigneto più vicino. Anno 1. Trattamenti localizzati in autunno: se la vite selvatica è ancora presente, subito dopo la vendemmia, trattare i ricacci di vite selvatica con glifosate come sopra. Anno 1. Pulizia incolti dopo la vendemmia: prima dell’inizio della potatura, pulizia degli incolti limitrofi ai vigneti coltivati con taglio della vegetazione arbustiva con trincia a braccio telescopico, con riguardo al taglio delle viti selvatiche. Fascia di rispetto di almeno 10 m dal vigneto coltivato. Anni successivi. Pulizia degli incolti con trinciatura in primavera, maggio-giugno, seguito da diserbo localizzato, diretto esclusivamente ai ricacci di vite selvatica, con glifosate in applicazione autunnale.  
   
 

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