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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Giugno 2012
 
   
  ADOZIONE: ESPERTI A CONFRONTO A PARMA

 
   
  Parma, 28 giugno 2012 – È un percorso lungo e difficile, l’adozione. Un mosaico fatto di tante tessere diverse, tutte da collocare al loro posto. C’è il desiderio di una coppia, ci sono i bisogni e le fragilità di un bimbo: la scommessa sta tutta nel farli incontrare al meglio, e non è né semplice né breve. Partendo da un assunto imprescindibile: “L’adozione è un desiderio, non un diritto”. Lo dice con chiarezza il giudice onorario Rita Pruccoli a margine dell’appuntamento che questa mattina nella sede della Provincia di Parma ha messo a confronto i giudici e il personale amministrativo del Tribunale per i minorenni di Bologna con gli assistenti sociali e agli psicologi delle équipe adozioni di tutti i distretti dell’Emilia Romagna. Un appuntamento promosso dalla Provincia di Parma con la collaborazione delle Province di Reggio Emilia e Piacenza e il sostegno della Regione Emilia Romagna, e “volto a migliorare e ottimizzare il percorso verso l’adozione, che è un percorso lungo e complesso. I numeri ci dicono che non si tratta di un approccio confortante, soprattutto a livello di adozioni nazionali: spesso tante coppie avviano un iter che non avrà una conclusione. Con quest’incontro - ha detto l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani nella conferenza stampa tenutasi a margine del convegno - vogliamo anche capire come e dove possiamo migliorare, per creare le condizioni perché l’approccio, pur mantenendo il rigore necessario, possa dare risultati meno frustranti per chi ci prova. Siamo onorati e orgogliosi che come sede di questo confronto sia stata scelta Parma, dove su questi temi c’è da sempre grande interesse”. “Questo incontro vuole anche presentarci come qualcosa di trasparente: dire agli operatori chi siamo e come siamo, spiegando loro che ci sono cose che possiamo fare e altre che non possiamo fare perché siamo vincolati dalla normativa. Con l’autocertificazione s’è agito, ad esempio, sul fronte della semplificazione, ma i tempi tecnici non è in nostro potere accorciarli”, ha spiegato la dirigente amministrativa del Tribunale dei minori di Bologna Rosalba Di Francesco. Due le sessioni in cui si è sviluppato l’incontro (parte di una serie di azioni di sensibilizzazione e formazione promosse dal Gruppo tecnico provinciale Adozione della Provincia di Parma). Nella prima i giudici onorari Emanuele Grandi e Rita Pruccoli hanno risposto alle domande del Gruppo tecnico provinciale Adozione, coordinato dalla Provincia di Parma, incentrate soprattutto sugli abbinamenti nelle adozioni nazionali e sul modo in cui il Tribunale dei minori valuti le coppie che presentano domanda di adozione o di disponibilità all’adozione, dopo aver compiuto il percorso di istruttoria con i Servizi. Nella seconda sessione la dirigente amministrativa del Tribunale dei minori di Bologna Rosalba Di Francesco e la cancelliera referente dell’ufficio adozione Anna Russo hanno invece approfondito gli aspetti tecnico-burocratici della procedura adottiva, anche alla luce delle nuove procedure e delle recenti modifiche legislative, come quelle sulle autocertificazioni. “L’elemento che più risalta, nel tema adozione, è la grande quantità di coppie che si dichiarano disponibili all’adozione e la piccola quantità di bambini che vengono dichiarati giuridicamente adottabili. E su questo – ha osservato Rita Pruccoli - non si può far nulla, sono i tre gradi di giudizio che determinano la lunghezza del procedimento”. E tre gradi di giudizio perché un bambino sia dichiarato adottabile vogliono dire anni. “Proprio per questo – ha aggiunto - non si può fare alcuna previsione di tempi”. Almeno non per le adozioni nazionali, poiché per quelle internazionali il percorso è in genere più breve. Anche in quel caso, però, il tempo è variabile meno importante rispetto ad altre: “Alle famiglie si chiedono risorse per riparare danni soprattutto emotivi, anche perché si tratta spesso di bimbi che portano con sé un vissuto difficile – ha continuato Rita Pruccoli - e per i quali si apre spesso una fase di disagi post adozione, in un contesto caratterizzato da aspettative di adeguatezza e di autonomia che non rispondono a quelle dei loro paesi d’origine: tutto questo apre vere e proprie voragini, e si sana in tempi molto lunghi”. Per questo le famiglie devono essere pronte, arrivare preparate: “Perché un figlio è per la vita, e un figlio disagiato lo è ancora di più”. Adozione: i dati dal 2003 al 2011 - Negli ultimi 9 anni, dal 2003 al 2011, sono 899 le coppie che hanno chiesto informazioni tramite almeno un colloquio ai Servizi adozione. Di queste, 615 hanno iniziato il percorso dell’istruttoria e solo 284 hanno adottato un bambino. Delle 284 adozioni effettuate nella nostra provincia, oltre metà (155) sono state realizzate nel Distretto di Parma, quindi Fidenza (59), Sud Est (54) ed infine nel Distretto Valli Taro e Ceno (16). Inoltre, la maggior parte (206) sono internazionali. Le adozioni nel 2011 - Sono state 20 le adozioni in provincia di Parma, di cui 2 nazionali e 18 internazionali. Per quanto riguarda le adozioni nazionali, un bambino è di un’età tra 0 e 2 anni, l’altro tra i 6 i 10. Per quanto riguarda, invece, le adozioni internazionali, l’età dei bambini si concentra quasi totalmente (94.5%) nella fascia tra 0 e 10 anni: il 16.5% ha un’età compresa tra 0 e 2, quasi il 28% si colloca nella fascia 3-5 e ben il 50% in quella 6-10. I Paesi di provenienza sono soprattutto dell’Est Europa (44.5% del totale), del Sud America (33.5% del totale), di Asia (11%) e Africa (11%). Caratteristiche delle coppie che hanno intrapreso il percorso d’istruttoria nel 2011 - Il 92% degli aspiranti genitori adottivi è compreso nella fascia di età tra i 31 e i 50 anni: Oltre l’85% delle coppie ha un titolo di studio medio-alto (diploma di scuola media superiore o laurea), neanche il 15% ha un diploma di scuola media inferiore, mentre nessuno ha un diploma di scuola professionale. La quasi totalità delle coppie, inoltre, ha una buona posizione lavorativa, in particolare la professione maggiormente svolta in assoluto risulta essere quella di impiegato/insegnante (41%), seguita da ruoli dirigenziali (26%), artigiani/commercianti (15%) operaio/tecnico (oltre il 9%). Non vi sono studenti o pensionati, né persone in cerca di lavoro o agricoltori.  
   
 

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