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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Giugno 2012
 
   
  FIDI TOSCANA, ROSSI: “RISPOSTA VELOCE. PRONTI PER SOSTENERE AL MEGLIO L’ECONOMIA TOSCANA”

 
   
  Firenze 28 giugno 2012 – Fidi Toscana cambia volto. O meglio la finanziaria regionale che da quasi quaranta anni opera per lo sviluppo e la crescita del territorio viene ricondotta alla sua funzione originaria: quella di intermediario di garanzia rispetto alle banche per sostenere l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, tanto quelle a corto di liquidità quanto quelle che vogliono accendere un mutuo per fare investimenti ed innovarsi. Una risposta veloce e a luglio il nuovo cda - “Con la proposta di legge approvata stamani dall’aula del consiglio regionale parte la riforma di Fidi – spiega il presidente della Toscana, Enrico Rossi – In poco tempo siamo riusciti a dare una risposta alle osservazioni della Banca d’Italia e rimettere Fidi nella condizione di lavorare al meglio per lo sviluppo dell’economia toscana. Un segno di attenzione ed efficienza”. Con la legge è stato modificato anche lo statuto della società ed entro metà luglio, adottato il nuovo testo, sarà nominato il nuovo consiglio di amministrazione di Fidi, il suo presidente e il direttore. Partecipazioni dismesse. Delle aree in crisi si occuperà la Regione - Quello che cambia è l’attività di partecipazione al capitale delle imprese e gli interventi per la riconversione industriale delle aree in crisi. Queste non saranno più gestite direttamente da Fidi, risolvendo così il conflitto di interessi sollevato dagli ispettori della Banca d’Italia nell’ispezione dello scorso maggio. Le partecipazioni potrebbero essere vendute o essere affidate ad un fondo che le gestirà autonomamente: le soluzioni in campo possibili sono diverse e sarà il nuovo Cda di Fidi a scegliere la strada più opportuna, anche rispetto al valore delle azioni e la salvaguardia necessaria del patrimonio della società, definendo tempi e modi. Ad ottobre 2011 erano trentasei, per circa 15 milioni di capitale, le società ed aziende partecipate da Fidi. L’elenco è pubblicato sul sito della finanziaria. Nelle situazioni di dichiarata grave crisi industriale settoriale e territoriale, come ad esempio Massa Carrara e Prato, sarà invece direttamente la Regione Toscana, con una propria struttura operativa, a gestire gli interventi necessari, compresa la possibile acquisizione di aree. Pronti nuovi fondi per garantire i prestiti - “Fidi si conferma il perno della politica del credito della Regione – sottolinea Rossi – Dopo la positiva conclusione dell’esperienza di “Emergenza economia” – il più massiccio tra gli interventi delle Regioni sul credito alle piccole e medie imprese: 80 milioni di euro di risorse stanziate dalla Regione, attraverso le quali Fidi Toscana ha potuto rilasciare in 3 anni garanzie per oltre 1,4 miliardi di euro di nuovi finanziamenti alle aziende toscane – sta per partire il nuovo programma regionale di garanzie agevolate”. L’obiettivo è portare in due anni nelle casse delle aziende della Toscana altri 400 milioni di euro. “In questi anni Fidi ha permesso anche di calmierare il costo del denaro per le piccole e medie imprese. Più di recente ha aiutato i giovani imprenditori nell’accesso al credito: 700 progetti per oltre 46 milioni di euro di prestiti. Ora stiamo lavorando – aggiunge Rossi – ad un nuovo accordo con le banche che riduca e renda più certi i tempi di erogazione, una volta concesse le garanzie da parte di Fidi”. I numeri di Fidi - Conclusa la riforma Fidi rimarrà comunque una società mista pubblico-privata. La Regione, socio di maggioranza relativa, detiene circa il 42 per cento del pacchetto di azioni: il resto è per lo più ad appannaggio dei maggiori istituti di credito presenti in Toscana. A breve è prevista un’ulteriore capitalizzazione della società, per gli interventi a garanzia degli investimenti sulle rete idriche, e la Regione potrebbe acquisire ulteriori quote. Negli ultimi tre anni di attività sul credito, Fidi Toscana ha concesso garanzie ad oltre 12.000 imprese su quasi 2,4 miliardi di finanziamenti, con copertura costantemente crescente del rischio bancario. Da quando esiste sono oltre 70 mila le garanzie complessivamente deliberate per quasi 8,4 miliardi di euro; oltre 46.000 sono imprese complessivamente assistite sul versante creditizio; quasi 17.000 le aziende attualmente garantite; oltre 2,8 miliardi i finanziamenti in essere.  
   
 

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