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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Febbraio 2007
 
   
  GLI ITALIANI SI SENTONO SEMPRE PIÙ INSICURI. SODALITAS IN PRIMA LINEA PER AFFRONTARE LE NUOVE EMERGENZE SOCIALI

 
   
  Milano, 8 febbraio 2007 – Nel corso del 2006 è significativamente cresciuta nel nostro Paese la percezione di insicurezza economica, sociale e ambientale. “Il disagio mostra segnali di accentuazione soprattutto tra i giovani e tra le donne. Nei confronti degli immigrati sono cresciuti diffidenza e timore”, è il commento di Paolo Anselmi di Eurisko. In risposta a questo allarme, nel corso del convegno “Solidarietà 2010. Un anno dopo. ”, tenutosi ieri presso l’Auditorium di Assolombarda a Milano, Sodalitas ha presentato i primi risultati raggiunti dai Tavoli di lavoro multistakeholder che, composti da oltre 80 esponenti di imprese, organizzazioni nonprofit, università, istituzioni, hanno lavorato per tutto il 2006 su quattro gravi emergenze sociali: I giovani tra disagio educativo e precarieta’ lavorativa; Integrazione e Immigrazione; Nuove forme di poverta’ e invecchiamento della popolazione; Centralità della persona e della famiglia nella impresa e nella società. “Penso che le aziende possano contribuire efficacemente a contenere i problemi ben identificati da Sodalitas” – ha commentato Amartya Sen, Premio Nobel per l’Economia nel 1998, nell’intervista esclusiva concessa a Sodalitas – “e sono convinto che le aziende possano contribuire efficacemente a risolverli. Questo distingue le imprese socialmente responsabili da quelle che non lo sono”. A conferma dell’opinione di Amartya Sen, Federico Falck, Presidente di Sodalitas, ha commentato: “Far crescere la coesione sociale è nell’interesse sia dell’impresa sia del nonprofit. Solidarietà 2010 vuole essere un terreno fertile di incontro e collaborazione per quanti vogliono raccogliere una sfida così decisiva per il futuro di tutti noi. Mi pare significativo che tanti esponenti di imprese, organizzazioni nonprofit, università e istituzioni abbiano voluto dare un segno di concreta partecipazione”. Sottolineando la necessità di mettere la persona al centro dell’impresa e del lavoro, il Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero ha affermato: “Così facendo non ci si impedisce di essere efficienti ed efficaci, oltre che profittevoli, negli affari, ma si cambia modello nell’utilizzazione delle risorse aziendali; si punta cioè di più ad un innalzamento della produttività e della creatività della forza del lavoro che nasce da condizioni complessive – di vita e di lavoro – più congeniali agli esseri umani”. Le riflessioni e le proposte illustrate nel convegno hanno riguardato in particolare: Disagio giovanile – il rafforzamento della relazione adulto-giovane, nella scuola, nello sport e nell’impresa; Integrazione e immigrazione – come le aziende possono contribuire alla piena integrazione lavorativa degli extracomunitari; Nuove forme di povertà –come supportare gli over 45 precocemente espulsi dal mondo del lavoro, per favorire il reinserimento professionale; Centralità della persona e della famiglia – come realizzare concretamente le pari opportunità aiutando la donna a conciliare vita e lavoro, anche attraverso il welfare aziendale. In apertura di giornata, è intervenuto Filippo Penati, Presidente della Provincia di Milano, sottolineando l’importanza che si rafforzino sul territorio reti e sinergie tra soggetti diversi: “La collaborazione tra organizzazioni del privato sociale, imprese ed istituzioni, nell’ottica della sussidiarietà, è fondamentale per la costruzione del nuovo Welfare. In questo senso, il lavoro svolto da Sodalitas è un esempio concreto di come soggetti diversi possano lavorare assieme per il bene comune. ” Ha aggiunto inoltre, in merito all’impegno delle aziende per l’integrazione: “Le imprese possono fare molto per integrare i lavoratori extra-comunitari, in grado a loro volta di favorire il processo di internazionalizzazione del nostro sistema economico. La nascita della Città Metropolitana contribuirà positivamente al rafforzamento della coesione sociale nel territorio. ” A seguire Mariolina Moioli, Assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali del comune di Milano ha affermato:“Le istituzioni da sole non sono in grado di dare risposte alla domanda sociale crescente. Devono confrontarsi con la società civile: da questa interazione può scaturire l’innovazione sociale”. Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, ha osservato, infine, come profit e nonprofit debbano fare sistema per affrontare le emergenze sociali: “Il metodo adottato dal Governo lombardo è quello di fare sistema, per realizzare un’efficace governance della rete di iniziative promosse da soggetti, profit e nonprofit, operanti nel tessuto socioeconomico. Questo è il nostro modo di pensare al futuro sistema di Welfare come luogo in cui i soggetti possano sentirsi egualmente protagonisti. ” Il progetto Solidarietà 2010 - Nel 2005 Sodalitas ha compiuto 10 anni e ha deciso di guardare al futuro. E’ nato così il programma Solidarietà 2010, con l’obiettivo di contribuire al rafforzamento della coesione sociale nel nostro Paese, grazie all’impegno di imprese e organizzazioni nonprofit. Un orizzonte temporale, il 2010, scelto non a caso: si tratta infatti del termine indicato dalla Strategia di Lisbona per fare dell’Europa “l’area economica knowledge based più dinamica, competitiva e socialmente coesa al mondo”. Quattro le priorità sociali su cui è focalizzato il programma Solidarietà 2010: I giovani tra disagio educativo e precarietà lavorativa; Integrazione e immigrazione; Centralità della persona e della famiglia nell’impresa e nella società; Nuove forme di povertà e invecchiamento della popolazione. Oltre 80 autorevoli rappresentanti di imprese e organizzazioni nonprofit contribuiscono all’attività dei 4 Tavoli di lavoro multistakeholder avviati a inizio 2006 per mettere a fuoco approcci efficaci e soluzioni concrete. Le sessioni - Il convegno ha visto susseguirsi quattro sessioni, in cui i partecipanti si sono interrogati su come le emergenze sociali, argomento di analisi di Solidarietà 2010, possano essere affrontate. Dopo un anno di lavoro sono state presentate le prime proposte di intervento su alcuni temi specifici, emersi all’interno dei quattro Tavoli di Lavoro: Disagio giovanile - Il fenomeno interessa in Italia 800. 000 adolescenti. Il 5% degli studenti delle scuole superiori abbandona gli studi precocemente, mentre il 30% di loro vive percorsi scolastici irregolari; gli episodi di bullismo nelle scuole e nella società sono in aumento, e sempre più occupano le prime pagine dei giornali. Un giovane lavoratore su quattro inizia la propria esperienza professionale con percorsi atipici e precari. Per affrontare il problema Sodalitas ha deciso di agire su tre “territori” dove i giovani più frequentemente entrano in contatto con gli adulti: Scuola: è stato avviato, in collaborazione con Comunità Nuova, un progetto per attivare Laboratori Esperienziali così da rafforzare nei docenti la capacità di essere guida per la crescita umana delle nuove generazioni. Sport: Assolombarda, Coni Lombardia e Sodalitas hanno sottoscritto, agli inizi del 2006, un Protocollo d’Intesa con l’obiettivo di prevenire il disagio giovanile attraverso il sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche da parte delle imprese del territorio. Lavoro: presentati i risultati di una ricerca Gidp (Gruppo Intersettoriale Direttori del Personale) svolta presso un campione rappresentativo di aziende. Il 43% dei neoassunti è inserito a tempo indeterminato entro un anno, beneficiando di un aumento retributivo nel 31% dei casi. Integrazione e Immigrazione - Oggi sono quasi due milioni gli immigrati che lavorano in Italia. 200. 000 gli immigrati che hanno avviato proprie attività imprenditoriali. Sodalitas sta promuovendo, in collaborazione con il Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda, un’indagine dettagliata su un campione rappresentativo di aziende nell’area milanese, per conoscere i percorsi di integrazione lavorativa degli extracomunitari concretamente attuati dalle imprese del territorio. Nuove Forme di povertà e invecchiamento della popolazione. In Italia il numero di persone che si avvicinano alla soglia di povertà è in aumento. La preoccupante tendenza riguarda in particolare quella fascia di popolazione compresa tra i 45 e i 65 anni, che esce precocemente dal mondo del lavoro e fatica a rientrarvi perché “vecchia” per il lavoro, ma giovane per la pensione. Sono ormai 700. 000 i disoccupati di lungo periodo in questa fascia di età, e la percentuale di occupati tra i 55 e i 65 anni è pari al 31,2%, una delle più basse d’Europa (contro il 44% della media nel nostro continente). Centralità della persone e della famiglia nella società. Il tema delle scelte di genere è sempre più attuale nelle organizzazioni. Sebbene emerga da numerose ricerche che le donne, in posizioni di leadership,gestiscono meglio il rapporto con i collaboratori e ottengono migliori risultati, ad oggi il gap di responsabilità e retribuzioni tra generi rimane ancora elevato. Da una ricerca Haygroup, nel nostro Paese appare sensibile il “pay gap” tra uomini e donne: 17% a favore degli uomini per posizioni dirigenziali, 10% per gli impiegati; se la differenza retributiva tra gli under 35 è quasi nulla, essa aumenta in maniera sensibile con l’avanzamento di carriera, fino a raggiungere quasi il 40% al momento della pensione. Tra le soluzioni possibili per affrontare il problema certamente le politiche di Responsabilità Sociale sono le più percorribili, perché offrono l’opportunità alle aziende di aumentare la competitività, attraverso il miglioramento del clima aziendale e il consolidamento delle differenze. .  
   
 

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