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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Luglio 2012
 
   
  LE SAVANE SARANNO PRESTO RICOPERTE DI ALBERI E NON DI ERBA, DICONO I RICERCATORI

 
   
  Bruxelles, 5 luglio 2012 - Una nuova ricerca condotta da ricercatori con sede presso due istituti di ricerca tedeschi prevede che vaste aree delle savane africane potrebbero essere ricoperte di foreste entro il 2100. Scrivendo sulla rivista Nature, Steven Higgins dell´Università Goethe di Francoforte e Simon Scheiter del Centro di ricerca sulla biodiversità e il clima (Bik-f) a Francoforte suggeriscono che la fertilizzazione con biossido di carbonio atmosferico (Co2) sta portando a una notevole crescita della copertura arborea in tutta l´Africa. Esiste una differenze fondamentale nella risposta alla temperatura, all´apporto di Co2 e al fuoco da parte dell´erba e degli alberi, che sono continuamente in lotta per il predominio nelle savane. In passato, lo spostamento del predominio dall´uno all´altro avveniva nel corso di lunghi periodi di tempo, ma l´attuale ondata di cambiamenti atmosferici ha accelerato il processo. Quando si supera una soglia critica di concentrazione di Co2, le savane diventano meno erbose e più simili alle foreste. Tuttavia, ogni savana ha la propria soglia critica, ciò significa che ciascuna savana compirà il passaggio in tempi diversi. Questo aiuta a ridurre il rischio di un cambiamento simultaneo e drammatico proveniente dalle savane. Benché la maggior parte degli studi sperimentali hanno dimostrato che le piante non mostrano una forte risposta alla fertilizzazione con Co2, Steven Higgins spiega che la maggior parte di questi studi sono stati condotti in ecosistemi settentrionali o su specie commercialmente importanti. Higgins spiega che finora "solo uno studio sperimentale ha indagato su come le piante della savana risponderanno al cambiamento delle concentrazioni di Co2". "Questo studio ha dimostrato che con le concentrazioni di Co2 preindustriali gli alberi della savana erano essenzialmente affamati di Co2, e che la loro crescita inizia davvero a decollare solo alle concentrazioni di Co2 attuali." I cambiamenti della vegetazione previsti da questo studio possono essere classificati come "cambiamenti di regime catastrofici" e possono essere attivati ??da piccole variazioni dei fattori che regolano il sistema. Queste piccole variazioni innescano una cascata di eventi che si rafforzano reciprocamente causando un cambiamento sempre più rapido del sistema. Lo studio ha dimostrato che il complesso savana ha mostrato sintomi di cambiamenti di regime catastrofici. Stephen Higgins commenta: "Il potenziale di cambiamenti di regime in una formazione vegetativa che ricopre tali vaste aree è l´aspetto che sta attirando l´attenzione degli scienziati del sistema Terra verso la savana." Questo studio ha scoperto che nei luoghi in cui l´aumento di temperatura associato ai cambiamenti climatici si verifica rapidamente, per esempio nel centro dell´Africa meridionale, si prevede che il cambiamento in foresta avverà più tardi, in quanto l´elevato tasso di aumento della temperatura permetterà all´erba della savana di rimanere competitiva più a lungo. Ciò significa che, anche se in un luogo si verificherà uno spostamento di regime disastroso, il cambiamento di vegetazione in media nella regione sarà più graduale. Tali transizioni graduali nei modelli di vegetazione regionali ridurrà il potenziale di shock al sistema Terra. Stephen Higgins sottolinea che, sebbene tali tendenze possano sembrare rassicuranti, se considerate in termini di tempi geologici sono tuttavia molto rapide. Per maggiori informazioni, visitare: Centro di ricerca sulla biodiversità e il clima (Bik-f): http://www.Bik-f.de/root/index.php?page_id=57    
   
 

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