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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Luglio 2012
 
   
  A FIESOLE: “IL SOGNO NEI QUADRI DI GIULIANO PINI” MOSTRA DA GIOVEDÌ 5 LUGLIO AL 5 AGOSTO 2012 NELLA SALA DEL BASOLATO DEL COMUNE

 
   
   Fiesole, 5 luglio 2012 - Cala il sipario il 22/7 sulla mostra “L’edificio del Sogno – L’opera incantatrice di Richard Wagner” di Giuliano Pini, ospitata nel Museo Mediceo di Palazzo Medici Riccardi, E l’artista si sposta a Fiesole con un’esposizione legata al mondo della danza: “Il sogno mediterraneo”. La mostra viene inaugurata giovedì 5 luglio, alle ore 17.15, nella Sala del Basolato del Comune (piazza Mino) e rimarrà aperta fino al 5 agosto. È dall’avvicinamento ad Antonio Gades e il flamenco che inizia un altro progetto e nascono le opere che compongono la mostra. In questi dipinti i colori si sprigionano dalla tavolozza dell’artista, prevalgono i rossi accesi, i gialli, i blu. Le linee si fanno più circolari, nei quadri predomina un movimento, ora lento ora veloce, un rapporto fisico tra i soggetti, sguardi fieri, pose plastiche e decise. Si sente il sole dell’Andalusia ed il ritmico battere sul plancito di legno. Scialli neri e camicie bianche, capelli raccolti in crocchia, capigliature scarmigliate, il canto roco di qualcuno che è fuori della tela ma che sappiamo presente, sguardi fieri, liberi, mai soggetti. Un rito, un mito nel nostro immaginario. Una musica, una danza, che non è solo musica e danza, ma cultura custodita per secoli dal popolo gitano e che si diffonde in tutta la Spagna, fino a diventarne tradizione, una volta che questo acquisisce diritti e libertà prima negate. Rispetto alle opere della mostra allestita a Palazzo Medici Riccardi, adesso è diversa la luce, come diverso è il sole della Spagna rispetto a quello del Nord Europa, diversi sono i contorni, diversa la stesura del colore nel quadro. Uguale la straordinaria capacità di Giuliano Pini di trasferire sulla tela la percezione di un’arte che appartiene ad un altro universo sensoriale. La mostra, come quella ospitata a Palazzo Medici Riccardi, è curata da Anita Valentini Nel percorso artistico di Giuliano Pini, in un’esplorazione profonda tra linguaggi espressivi diversi, si rivela come opera centrale “Il punto da raggiungere” del 1979: inizio di un suo nuovo cammino e definizione di un traguardo finale per il quale l’artista abbandona l’Espressionismo e il Realismo politico tedesco, mutuato da un’attenta analisi delle opere di Otto Dix e di George Grosz. Pini si allontana dalle sperimentazioni di Nuova Corrente, corrente artistica fondata con Xavier Bueno, Midollini, Tredici, Papasogli ed altri, per inoltrarsi nel racconto del teatro wagneriano, sollecitato e sostenuto dalla splendida amicizia con il tenore Alfredo Kraus. Il fascino che l’opera di Richard Wagner ha esercitato su Giuliano Pini si esprime con estrema forza nelle linee, nei colori, nella capacità dell’artista di saper svelare nel dipinto il vigore delle note musicali.  
   
 

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