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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Luglio 2012
 
   
  CONOSCENZA, RESPONSABILITÀ, IMPEGNO: L’UE ILLUSTRA LA SUA POLITICA PER L’ARTICO

 
   
  Bruxelles, 4 Luglio 2012 - La Commissione europea e l’Alta rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno illustrato ieri il percorso dell’impegno costruttivo dell’Ue nell’Artico. In questa regione, componente essenziale dell’ambiente del nostro pianeta, il cambiamento climatico avanza inesorabile e si manifesta in modo tangibile anno dopo anno, con un considerevole impatto sull’ecosistema e sui mezzi di sussistenza dei suoi abitanti. Allo stesso tempo, il rapido ritiro dei ghiacci marini e il progresso tecnologico stanno offrendo nuove opportunità economiche nella regione: trasporto marittimo, attività mineraria, estrazione di fonti energetiche e pesca. Queste attività giovano all’economia globale, ma richiedono un’impostazione prudente e sostenibile: se infatti non si rispettano i massimi standard ambientali si avranno ulteriori ripercussioni sull’Artico, che è una regione fragile. La strategia adottata oggi, che si può sintetizzare nelle tre parole “conoscenza, responsabilità, impegno”, prevede una serie di azioni concrete che contribuiscono alla ricerca e allo sviluppo sostenibile nella regione e promuovono tecnologie ecocompatibili che potrebbero essere utilizzate per svolgere in modo sostenibile il trasporto marittimo e l’attività mineraria. La strategia evidenzia inoltre le attività dell’Ue nell’Artico dal 2008. Ad esempio, nell’ultimo decennio l’Ue ha contribuito con 20 milioni di Eur l’anno alla ricerca nell’Artico e dal 2007 ha investito oltre 1,14 miliardi di Eur nello sviluppo sostenibile della regione. Catherine Ashton, Alta rappresentante dell’Ue e vicepresidente della Commissione, ha dichiarato: “Con le azioni presentate oggi vogliamo mostrare al mondo che l’Ue prende sul serio i suoi impegni nei confronti della regione artica. Gli sviluppi nella regione dell’Artico fanno diventare ancora più urgente il nostro impegno di lotta contro il cambiamento climatico globale e assumono una crescente importanza strategica, economica e ambientale per l’Unione europea, che vuole dare un contributo positivo alla cooperazione tra gli Stati dell’Artico e tener conto delle esigenze delle comunità indigene e locali che popolano quelle zone.” La commissaria per gli affari marittimi e la pesca Maria Damanaki ha affermato: “L’artico sta attraversando un periodo di rapidi e importanti mutamenti, che consentono nuove attività economiche in una regione fragile del pianeta. Si presentano sfide ambientali e opportunità che richiedono un’attenzione a livello mondiale e l’Ue può contribuire in modo sostanziale alla ricerca, ai finanziamenti, alla lotta contro il riscaldamento globale e allo sviluppo di tecnologie più verdi. Di questo tratta la politica marittima integrata dell’Ue, che vuole contribuire a soluzioni comuni per la gestione sostenibile dei mari.” Sia l’Alta rappresentante Ashton che la Commissaria Damanaki hanno visitato la regione dell’Artico la scorsa primavera: la prima si è recata in Finlandia, Svezia e Norvegia, visitando anche le isole Svalbard, la seconda in Groenlandia. La comunicazione contiene una serie di misure a sostegno della gestione efficace dell’Artico, tra cui: il sostegno alla ricerca nell’Artico nell’ambito di Orizzonte 2020, il programma di ricerca e innovazione dotato di 80 miliardi di Eur proposto dalla Commissione (cfr. Ip/11/1475); il contributo alle operazioni di ricerca e salvataggio nell’Artico tramite il lancio della nuova generazione di satelliti di osservazione (cfr. Ip/11/1477); l’aumento delle azioni di lotta contro il cambiamento climatico; il ricorso alle possibilità di finanziamento dell’Ue per massimizzare lo sviluppo sostenibile nell’Artico a beneficio delle comunità indigene e locali; la promozione e lo sviluppo di tecnologie ecocompatibili che potrebbero essere utilizzate dalle industrie estrattive nell’Artico; il potenziamento del dialogo bilaterale sulle questioni attinenti all’Artico con il Canada, la Federazione russa, l’Islanda, la Norvegia e gli Stati Uniti, anche richiedendo lo status di osservatore permanente presso il Consiglio artico; il maggiore impegno a tenere un dialogo regolare con i rappresentanti delle organizzazioni delle popolazioni indigene sulle politiche e sui programmi dell’Ue. In totale, la comunicazione prevede 28 punti d’azione. Punti salienti della comunicazione - Cambiamento climatico: l’Ue, avviata verso il conseguimento dei propri obiettivi di Kyoto, ha dato veste normativa al suo impegno di riduzione del 20% dei gas a effetto serra e conferma l’impegno a realizzare la riduzione dell’80-95% delle sue emissioni entro il 2050. Sviluppo sostenibile: nel periodo di programmazione finanziaria 2007-2013 l’Ue eroga oltre 1,14 miliardi di Eur per sviluppare il potenziale economico, sociale e ambientale delle regioni artiche dell’Ue e delle zone limitrofe. Ricerca: negli ultimi dieci anni l’Ue ha contribuito in modo determinante alla ricerca sull’Artico, erogando circa 200 milioni di Eur di fondi Ue a favore delle attività di ricerca internazionali nell’Artico. Il Parlamento europeo e gli Stati membri sono ora invitati a esprimersi sulle azioni proposte. La comunicazione dà inoltre l’avvio a un processo di dialogo e di consultazione con i paesi dell’Artico, le popolazioni indigene e le altre parti interessate volto a perfezionare la politica dell’Ue per l’Artico.  
   
 

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