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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Luglio 2012
 
   
  PRATO: UNA GRANDE MOSTRA-EVENTO “DIFFUSA” PER RACCONTARE LA VIA DEGLI SCAMBI TRA CENTRO E NORD ITALIA

 
   
  Prato, 5 luglio 2012 - Una grande mostra evento con al centro Prato ma “diffusa” sull’intero centro Italia racconterà, nel 2013, la via del commercio che dalla Toscana conduceva al nord, attraverso la città etrusca di Gonfienti, passando dalla val di Bisenzio e raggiungendo Marzabotto. L’idea è di Gabriella Poggesi, studiosa e funzionaria della Soprintendenza archeologica, che più di tutti conosce Gonfienti, ed è sostenuta da Edoardo Nesi, assessore alla cultura della Provincia di Prato, con il placet di Andrea Pessina, soprintendente ai Beni archeologici della Toscana e dello stesso presidente della Provincia, Lamberto Gestri. L’annuncio è stato dato nei giorni scorsi in Palazzo Buonamici nel corso della presentazione della Carta archeologica - Dalla preistoria all’età romana della Provincia di Prato. La mostra potrebbe racchiudere e valorizzare in un contesto ampio i preziosi materiali rinvenuti a Gonfienti, l’area carmignanese e Artimino, la stessa Volterra e anche Marzabotto. Nel corso dell’iniziativa si è parlato anche del futuro di Gonfienti, alla luce dell’intenzione, manifestata dalla società per l´Interporto, di cedere l’area archeologica. “Anche se i terreni dell’area archoleogica venissero venduti – ha assicurato il soprintendente Pessina – i vincoli di tutela restano tali e sono rigidissimi”. Non solo: la possibilità di esercitare il diritto di prelazione in fase di vendita potrebbe favorire un intervento pubblico. Certo, c’è da fare i conti con la scarsezza di risorse. Intanto la Provincia – come hanno ricordato Gestri e Nesi – insieme ai diversi Comuni interessati ha candidato il recupero della viabilità di accesso al sito archeologico al riconoscimento di un finanziamento regionale. E grazie a un protocollo d’intesa con la Fondazione Cassa di risparmio vengono messi a disposizione duecentomila euro per l’intervento di messa in sicurezza. Intanto a illustrare la carta archeologica, che finalmente rende giustizia allo straordinario patrimonio di tutto il territorio provinciale grazie al lavoro di Paola Perazzi e Gabriella Poggesi, è stato uno dei numi tutelari dell’archeologia italiana, il professor Giovannangelo Camporeale. Proprio da Camporeale è venuto un nuovo, rilevante, riconoscimento per Gonfienti, come decisivo e potente (anche perché ricco dei pedaggi che venivano pagati) centro etrusco di collegamento negli spostamenti di persone e merci dall’Italia centrale a quella settentrionale. L’etruscologo ha messo in evidenza “il filo rosso”, documentato dalle contaminazioni con gli arredi delle tombe del Carmignanese e con resti di vasi, che collega Prato all’area volterrana. In questo quadro, secondo il soprintendente regionale Pessina, la carta archeologica costituisce “una rivelazione e un trampolino di lancio verso la nuova avventura dell’archeologia pratese, un seme gettato da far fruttificare tutti insieme”. Nella Carta, pubblicata con l’impegno anche finanziario dell’assessorato alla Cultura della Provincia, confluiscono anni di ricerche, studi e segnalazioni. L´opera, circa seicento pagine arricchite da un esauriente apparato cartografico, mette a fuoco il territorio di Prato, ma consente anche di guardare oltre i confini provinciali, verso le aree transappenniniche, la piana e le colline pistoiesi e fiorentine e il collegamento con la costa tirrenica, riconoscendo dunque al territorio pratese la naturale vocazione di controllo dei transiti e di comunicazione di merci, persone e idee.  
   
 

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