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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Luglio 2012
 
   
  IL PARLAMENTO EUROPEO BOCCIA ACTA

 
   
  Strasburgo, 5 luglio 2012 - Il Trattato anti contraffazione Acta (Anti-counterfeiting Trade Agreement) è stato respinto mercoledì dal Parlamento europeo e pertanto, per quanto riguarda l´Unione europea, non sarà legge. È stata la prima volta che il Parlamento ha esercitato le sue nuove competenze in materia di trattati commerciali internazionali. 478 deputati hanno votato contro Acta, 39 a favore e 165 si sono astenuti. Sono molto felice che il Parlamento abbia deciso di seguire la mia raccomandazione di respingere Acta", ha affermato il relatore David Martin (S&d, Uk) dopo il voto, ribadendo le sue preoccupazioni su un trattato troppo vago e aperto a interpretazioni erronee. Tuttavia, ha aggiunto il relatore, l´Ue deve trovare vie alternative per proteggere la proprietà intellettuale "Sosterrò sempre le libertà civili rispetto alla protezione del diritto di proprietà intellettuale ", ha aggiunto. Christofer Fjellner (Ppe, Se), fra i sostenitori principali di Acta in seno al Ppe, ha chiesto, prima della votazione in plenaria, di rinviare il voto in attesa del giudizio della Corte di giustizia europea sulla compatibilità del trattato col diritto comunitario. Il Parlamento ha respinto la richiesta e una forte minoranza si è alla fine astenuta sul voto sul consenso al trattato. Una forte pressione dell´opinione pubblica - Durante la discussione su Acta, il Parlamento è stato oggetto di una pressione diretta e senza precedenti da parte di migliaia di cittadini europei che hanno chiesto la bocciatura le testo, con manifestazioni per strada, e-mail ai deputati e telefonate ai loro uffici. Il Parlamento ha anche ricevuto una petizione firmata da 2,8 milioni di cittadini di tutto il mondo che chiedeva la stessa cosa. L´accordo Acta, che è stato negoziato tra Ue, Stati Uniti, Australia, Canada, Giappone, Messico, Marocco, Nuova Zelanda, Singapore, Corea del Sud e Svizzera, è stato concepito per rafforzare l’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale. Il voto di mercoledì significa che né l´Ue né i suoi Stati membri potranno far parte dell´accordo.  
   
 

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