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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Luglio 2012
 
   
  RENDICONTO BILANCIO 2011, VENETO: CRISI E TAGLI IMPONGONO UN CAMBIO DI ROTTA RISPETTO AL PASSATO

 
   
   Venezia, 5 luglio 2012 - “Le politiche di bilancio messe in moto da questa amministrazione cominciano, pur nella problematicità della situazione, a manifestare i loro effetti positivi, dimostrando come la Regione del Veneto stia reagendo alla svolta restrittiva che la finanza pubblica italiana ha avuto e sta tuttora avendo sui suoi conti”. Lo ha detto l’assessore veneto al bilancio, Roberto Ciambetti, illustrando ieri i dati più significativi del rendiconto 2011 dell’ente. “Tre elementi, in particolare – ha evidenziato l’assessore, mettendo a confronto il 2010 con il 2011 –, dimostrano che ci stiamo muovendo nella direzione giusta: il disavanzo è sceso da 2,6 a 2,4 miliardi di euro; l’indebitamento è passato da 1,3 a 1,2 miliardi; i residui passivi soggetti al patto di stabilità sono diminuiti da 4,1 a 3,3 miliardi”. L’assessore si è inizialmente soffermato sull’andamento delle entrate “a libera destinazione” e dell’indebitamento autorizzato, che, nella loro somma, rappresentano il totale delle risorse del bilancio regionale. E’ emerso che dopo un trend costantemente crescente fino al 2010, quando ha raggiunto più di 2,2 miliardi di euro, proprio a partire dal 2011 si è registrata una brusca caduta, arrivando a scendere nel 2011 a circa 1,5 miliardi di euro e nell’esercizio in corso a 1,3 miliardi. “A influenzare questo andamento – ha spiegato Ciambetti – sono stati i provvedimenti presi dai Governi in questi anni, che hanno pesantemente tagliato i trasferimenti a libera destinazione alle Regioni, riducendoli per il Veneto ben del 25%. Ma non solo: hanno anche imposto una drastica riduzione della soglia di indebitamento, che per noi è stata diminuita di un quinto rispetto al precedente limite, con ciò saturando la possibilità di ricorrere a ulteriore indebitamento”. “Abbiamo dovuto prendere atto della situazione e comportarci di conseguenza – ha proseguito l’assessore – cosa che purtroppo altre Regioni non hanno fatto e non stanno facendo, fregandosene della cruda realtà e cioè che i tempi della finanza allegra sono finiti per tutti e in particolare per chi, diversamente dalla Regione del Veneto, ha continuato a incrementare dissennatamente la spesa pubblica”. “L’attuale Giunta – ha continuato Ciambetti – ha ritenuto che, viste le condizioni restrittive, fosse giunto il momento di far ‘rifiatare’ il bilancio regionale e facendo di necessità virtù, ha imposto una svolta alla gestione del bilancio stesso. Un virtuoso cambio di direzione articolato su un attento governo della spesa, per impedire che i tagli alle entrate andassero a incidere su servizi essenziali alla popolazione e venisse meno il sostegno all’apparato produttivo, su una progressiva riduzione del livello di indebitamento, per consentire un alleggerimento della pressione sul bilancio della restituzione del debito, sullo smaltimento dei residui passivi, in particolare di quelli soggetti al patto di stabilità, che, come ho già detto, nel 2010 erano pericolosamente saliti e noi siamo riusciti a far scendere del 22,8%”. Pur nella scarsità di risorse, dunque, la Regione ha operato per ottenere un differenziale positivo fra le entrate correnti e le uscite correnti, così da assicurare una copertura finanziaria più che all’assunzione di nuove spese, allo smaltimento di quelle pregresse, “Elemento, questo, fondamentale – ha sottolineato Ciambetti – per ridurre i debiti verso i fornitori”. “Il tutto – ha concluso l’assessore – conseguito, si badi bene, evitando di imporre ai veneti pesi tributari ulteriori, come le addizionali Irpef o Irap o l’aumento di accise, cosa che altre Regioni hanno invece imposto con manovre tributarie permanenti”.  
   
 

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