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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Luglio 2012
 
   
  SCIENZIATI SOSTENGONO DI AVER TROVATO LA "PARTICELLA DI DIO"

 
   
  Bruxelles, 10 luglio 2012 - Dopo 45 anni di tentativi per spiegare come la materia raggiunge la sua massa, due team di scienziati sostengono di aver scoperto una nuova particella corrispondente alla particella di Higgs. Le affermazioni sono state fatte mercoledì scorso durante un seminario tenuto presso l´Organizzazione europea per la ricerca nucleare (Cern) a Ginevra, in Svizzera, in cui gli scienziati hanno presentato gli ultimi risultati preliminari di due esperimenti coinvolti nella ricerca della particella di Higgs. Entrambi gli esperimenti - vale a dire i progetti Compact Muon Solenoid (Cms) e Atlas, due rivelatori generici - hanno dichiarato di aver osservato una nuova particella nella regione di massa inttorno a 125-126 Gev. Questi risultati corrispondono all´elusivo bosone di Higgs. Spesso definito come la "particella di Dio", il bosone di Higgs apparse per la prima volta in una teoria dettagliata nel 1964 da un team di fisici guidato da Peter Higgs presso l´Università di Edimburgo in Scozia. Trovare la particella dimostra che vi è un campo di energia che riempie il vuoto dell´universo osservabile. Esso svolge il ruolo fondamentale di dare massa ad alcune particelle subatomiche che sono i mattoni della materia. Si pensa che il campo di Higgs si sia attivato un millesimo di miliardesimo di secondo dopo il Big Bang che provocò la nascita dell´Universo. Senza il suo intervento, o di qualcosa al suo posto, la struttura dell´Universo sarebbe radicalmente diversa da come la conosciamo oggi. "Nei nostri dati osserviamo chiari segni di una nuova particella, al livello di 5 sigma, nella regione di massa intorno a 126 Gev," ha detto Fabiola Gianotti, portavoce dell´esperimento Atlas. "Grazie agli enormi sforzi di molte persone siamo giunti a questa fase emozionante, ma occorre ancora un po´ di tempo per preparare la pubblicazione di questi risultati." "I risultati sono preliminari, ma il segnale 5 sigma intorno ai 125 Gev è netto," ha proseguito Joe Incandela, portavoce del progetto Cms. "Si tratta davvero di una nuova particella. Sappiamo che dev´essere un bosone e che è il bosone più pesante mai osservato. Le implicazioni sono molto significative e proprio per questo dobbiamo essere estremamente diligenti nelle prossime ricerche e nei controlli incrociati". "È difficile non essere entusiasta per questi risultati", è il commento di Sergio Bertolucci, direttore della ricerca del Cern. "L´anno scorso avevamo stabilito che, se entro il 2012 non avessimo trovato una nuova particella simile a quella prevista da Higgs, avremmo potuto escludere del tutto la sua esistenza nel modello standard. Pur adottando tutta la necessaria cautela, mi sembra che siamo a un punto di svolta: l´osservazione di questa nuova particella indica il percorso per il futuro, verso una comprensione più dettagliata di ciò che stiamo vedendo nei dati". Il team di ricerca ha insistito sul fatto che i risultati presentati nel corso della riunione a Ginevra sono preliminari. Essi sono basati su dati raccolti nel 2011 e nel 2012, questi ultimi sono ancora oggetto di analisi. Le analisi rivelate questa settimana dovrebbero essere pubblicate verso la fine di luglio, e si prevede un quadro più completo delle osservazioni entro la fine dell´anno. Il prossimo passo sarà poi di determinare la precisa natura della particella e il suo significato nell´ambito della nostra comprensione dell´universo. "Abbiamo raggiunto una pietra miliare nella nostra comprensione della natura", ha detto Rolf Heuer, direttore generale del Cern. "La scoperta di una particella conforme con il bosone di Higgs apre la strada a studi più dettagliati, che richiedono grandi statistiche, per definire con precisione le proprietà della nuova particella, e probabilmente getterà luce su altri misteri del nostro Universo". Per maggiori informazioni, visitare: Organizzazione europea per la ricerca nucleare (Cern): http://www.Cern.ch    
   
 

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