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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Luglio 2012
 
   
  RIPOPOLARE LŽEUROPA DOPO LŽERA GLACIALE

 
   
  Bruxelles, 11 luglio 2012 - Circa 19.000 anni fa il mondo fu preso nella morsa di unŽera glaciale, che lasciò molte regioni fredde, secche e inospitali. Gran parte dellŽEuropa del nord era ricoperta dal ghiaccio, le zone settentrionali di quello che oggi è il Regno Unito erano coperte di ghiaccio, mentre il Sud era poco più che un deserto polare. Ad un certo punto, però, lŽera glaciale giunse al termine e, con il ritiro dei ghiacci, lŽEuropa torno di nuovo a popolarsi di esseri umani. Nuove ricerche basate sulla perizia dalla Repubblica ceca, Estonia, Italia, Russia e Regno Unito ci stanno fornendo interessanti approfondimenti su come lŽEuropa si ripopolò alla fine dellŽera glaciale. I risultati sono stati pubblicati sullŽAmerican Journal of Human Genetics. "La fine dellŽultimo massimo glaciale ha permesso allŽuomo di ricolonizzare parti dŽEuropa che erano state abbandonate e questŽespansione ha permesso lŽaumento delle popolazioni umane", ha detto la dottoressa Maria Pala, che ha iniziato la ricerca sul tema presso lŽUniversità di Pavia in Italia, prima di trasferirsi nel Regno Unito. Guidati dalla dottoressa Pala, che attualmente lavora presso lŽUniversità di Huddersfield, nel Regno Unito, il team ha dimostrato come il Vicino Oriente era una delle principali fonti di rifornimento, quando vaste aree di territorio europeo tornarono ad essere di nuovo abitabili, circa 19.000 anni fa. LŽultimo massimo glaciale o era glaciale, come viene più comunemente denominata, è durato per circa 7.000 anni. Quando iniziò, circa 26.000 anni fa, si pensava che ci fossero due principali porti sicuri per gli esseri umani: una zona "franco-cantabrica", che coincide grosso modo con il nord della Spagna e la Francia meridionale, e una "provincia periglaciale" sulle pianure dellŽUcraina. Attraverso lŽanalisi di grandi quantità di Dna (acido mitocondriale desossiribonucleico) di europei che appartengono a due linee principali - che condividono un antenato genetico comune - chiamate J e T, i ricercatori hanno colmato molte delle lacune esistenti e hanno creato un quadro più completo degli antichi europei. Quello che si sa è che questi aplogruppi (gruppi che condividono tratti di Dna simili come J e T) nascono in Medio Oriente, e fino ad ora si pensava che fossero migrati in Europa nel Neolitico, circa 9.000 anni fa. Tuttavia, il team ha dimostrato che gli esseri umani appartenenti agli aplogruppi J e T si sono spostati in Europa molto prima di quanto ritenuto in precedenza, ovvero non appena è iniziata la fine dellŽera glaciale. A parte le sfide e le scoperte puramente scientifici, la dottoressa Pala ritiene che lŽarcheogenetica ha importanti lezioni da insegnare allŽumanità: "Essa (lŽarcheogenetica) ci aiuta a rivalutare la percezione della nostra identità. Siamo molto concentrati sullŽidentificazione di noi stessi come italiani, inglesi o quantŽaltro, ma analizzando il Dna si scopre che in origine, non tanto tempo fa, tutti appartenevamo a unŽunica fonte comune". Per maggiori informazioni, visitare: The American Journal of Human Genetics: http://www.Cell.com/ajhg/  Università di Huddersfield: http://www.Hud.ac.uk    
   
 

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