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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Luglio 2012
 
   
  IL GOVERNO NEMICO DEI PICCOLI COMUNI

 
   
  Torino, 10 luglio 2012 - Nell’intervento svolto il 6 luglio ad Arona all’assemblea dei piccoli Comuni organizzata dall’Anci, il presidente Roberto Cota ha sostenuto che “il Governo si sta dimostrando particolarmente ostile verso i piccoli Comuni. Dall´introduzione dell´Imu, che va sostanzialmente a Roma, fino a quest´ultima disposizione sul personale che non tiene conto del numero effettivo di dipendenti in rapporto alla popolazione o alle esigenze del territorio, il Governo centrale taglia linearmente, colpendo ingiustamente chi è più virtuoso. La situazione si aggraverà ulteriormente con l´introduzione del patto di stabilita´ per i piccoli Comuni, una disposizione assurda soprattutto per queste realtà”. "Noi come Regione - ha puntualizzato Cota - siamo andati nella direzione opposta, regionalizzando il patto di stabilità, offrendo così più ossigeno a tutte le amministrazioni. Nel contempo abbiamo promosso e premiato la gestione associata delle funzioni dei Comuni senza toccare la loro identità, che è patrimonio irrinunciabile del Piemonte”´ “Il piccolo Comune - ha concluso il presidente - non è un centro soltanto di vita amministrativa, ma è un presidio sul territorio. Basti pensare a quello che fanno i sindaci e gli amministratori delle piccole realtà, fanno di tutto oltre ad amministrare, sono il vero punto di riferimento della gente. Quello che vedo oggi è purtroppo un sistema che mette sempre di più in difficoltà gli amministratori locali, tentando di scaricare sugli altri delle responsabilità che invece sono del Governo centrale, che dovrebbe fare quelle riforme che sono veramente necessarie, come ridurre i costi della macchina dello Stato, che da novembre ad oggi ha invece aumentato ancora i costi. Con gli enti locali,invece, si usa l’accetta, a cominciare dai piccoli. Io spero che anche da questo convegno possa uscire una legittima voce dal territorio: io non so quanto ci ascolteranno da Roma, ma è meglio che tra di noi incominciamo veramente a fare squadra il più possibile, perché questo è anche un modo per affrontare e risolvere insieme tanti problemi concreti”. N mattinata l’assessore al Bilancio, Giovanna Quaglia, aveva invece relazionato alla I Commissione del Consiglio regionale sul Patto di stabilità 2012 e sulla revisione della spesa della Regione, così come previsto dalla manovra finanziaria regionale approvata nel maggio scorso. In particolare Quaglia ha relazionato sui nuovi criteri per la regionalizzazione del Patto di stabilità: “Quest’anno la Regione metterà a disposizione degli enti locali piemontesi 100 milioni di euro, che verranno ripartiti in modo tale da garantire ai Comuni in difficoltà il rispetto degli obiettivi imposti dal Patto. La novità riguarda alcuni criteri di ripartizione, redatti insieme ai rappresentanti delle autonomie locali indicati dal Cal. Per la suddivisione del plafond, le risorse terranno conto principalmente della quota dei residui passivi dei Comuni, degli investimenti fermi nell’edilizia scolastica e per la restante parte sulla base delle risorse bloccate sui fondi per le aree sottoutilizzate. Anche quest’anno, grazie alla regionalizazzione del Patto di stabilità messo in atto dalla Giunta Cota, il Piemonte darà grande attenzione agli enti locali, consentendo loro di sbloccare i pagamenti alle aziende”. L’assessore ha inoltre illustrato alla Commissione il metodo impostato dell’esecutivo per la presentazione, prevista dalla manovra finanziaria regionale, del programma di rimodulazione e revisione della spesa storica regionale: “Si è trattato del primo confronto sul metodo e le azioni che come amministrazione vogliamo portare avanti per ottenere gli obiettivi di razionalizzazione e di riduzione della spesa a carico del bilancio regionale. Questo processo deve passare attraverso il coinvolgimento delle direzioni e delle strutture regionali per eliminare gli sprechi, dare innovazione nell’organizzazione e valutare gli impatti delle politiche regionali che non generano benefici al cittadino, o sono inferiori ai costi di produzione. Tutto questo è stato predisposto come un percorso che può semplificare la burocrazia e alleggerire i costi dell’ente”.  
   
 

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