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Notiziario Marketpress di Mercoledì 11 Luglio 2012
 
   
  UNIONE COMUNI MUGELLO: TAGLI POSTE, "UNA MATTANZA PER LA MONTAGNA", CORO DI NO DA UNIONE E COMUNI FORTI DISAGI PER LE ZONE LONTANE E FASCE DEBOLI, ENTI LOCALI PREOCCUPATI: DISPONIBILITÀ A SOLUZIONI ALTERNATIVE

 
   
  Borgo San Lorenzo, 11 luglio 2012 - Piancaldoli, Pietramala e Traversa nel comune di Firenzuola; Lutirano e Crespino nel comune di Marradi; Polcanto nel comune di Borgo San Lorenzo. Nella ‘lista nera’ degli uffici postali a rischio, 120 in tutta la Toscana, la mannaia delle Poste nella provincia di Firenze cadrebbe in modo massiccio sul Mugello, eliminandone addirittura 6: 3 nel territorio comunale di Firenzuola, 2 in quello di Marradi e 1 a Borgo San Lorenzo (quello di Casaglia nel comune borghigiano è stato già chiuso, così come quelli di Covigliaio e Bruscoli a Firenzuola). A farne le spese i territori montani, quelli sull’Appennino al confine con l’Emilia Romagna, e quindi i cittadini montani. Con decine e decine di chilometri tra gli uffici postali presenti nei capoluoghi e quelli a rischio chiusura. Insomma disagi soprattutto per le fasce deboli. Basti pensare che la frazione di Lutirano dista 25 km da Marradi e che Piancaldoli nel comune di Firenzuola, altrettanto distante dal capoluogo firenzuolino, è una località popolosa. “Sarebbe una mattanza - afferma il sindaco di Marradi Paolo Bassetti -, e a rimetterci sarebbero ancora una volta quei cittadini che abitando in zone di confine, più distanti e con difficoltà di mobilità. Si creerebbero ancora, ulteriori, notevoli disagi alle popolazioni di piccoli comuni, frazioni di territori montani, località marginali - aggiunge il sindaco Bassetti -, dove nella maggior parte dei casi l’ufficio postale rappresenta un presidio fondamentale di servizi alle persone, specie quelle più anziane”. Forte è la preoccupazione: “Non si può fare una spending review sulla pelle dei cittadini - dichiara il sindaco di Firenzuola Claudio Scarpelli -. Poste assume decisioni puramente di tipo aziendale ma non si deve scordare che svolge comunque un servizio pubblico. Un conto è razionalizzare e ottimizzare, un conto è tagliare drasticamente servizi indispensabili. Occorrerebbe concertazione in questi casi, cosa che evidentemente Poste italiane non conosce. Poste allora non si scordi che svolge un servizio definito universale, quindi anche per le zone periferiche come quelle montane, e per questo servizio - osserva il sindaco Scarpelli - riceve ingenti stanziamenti dallo Stato. Sono passati oltre due mesi - aggiunge ancora - dalla mia lettera di chiarimenti sulla chiusura dell’ufficio postale di Bruscoli e sono ancora in attesa di una risposta”. Uncem Toscana ha denunciato la drammatica situazione che si presenterebbe nella regione, un’interrogazione parlamentare è stata presentata alla Camera, e anche il Mugello si sta mobilitando: “Siamo disponibili al confronto, ma il confronto ci deve essere in questi casi, non si può guardare solo ai numeri. E non ci si può scordare che dietro ai numeri ci sono dei cittadini - chiosa presidente dell’Unione montana dei Comuni Giovanni Bettarini -. E allora si possono individuare soluzioni che possano mantenere servizi indispensabili come questi. A Casaglia per diversi anni è stato fatto con il coinvolgimento del Comune di Borgo - continua il presidente dell’Unione Giovanni Bettarini -, ci auguriamo che la mobilitazione istituzionale in corso faccia cambiare idea a Poste italiane o quantomeno di trovare soluzioni alternative, un punto di equilibrio con gli enti locali per non penalizzare i cittadini, con uffici postali mobili o attività gestite in altro modo, senza lasciare interi territori sguarniti. Noi - conlcude - come Unione dei Comuni e Comuni mugellani siamo disponibili”.  
   
 

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