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Notiziario Marketpress di Giovedì 08 Febbraio 2007
 
   
  SE ECONOMIA FA RIMA CON EDITORIA DALLA PRODUZIONE E LOGISTICA DELLA CARTA STAMPATA ALLA COMUNICAZIONE FINANZIARIA PER APPRODARE AI LIBRI ILLUSTRATI PER BAMBINI. LE AVVENTURE DI PAOLO CANTON NEL MONDO DELLE PAROLE

 
   
  Milano, 8 febbraio 2007 - Una poesia di Wislawa Szymborska, premio Nobel per la letteratura nel 1996, inserita in epigrafe a un bilancio aziendale fa capire come Paolo Canton si muova con disinvoltura al confine tra il mondo dell’economia e quello della cultura. Si potrebbe descrivere questo 47enne come un editore di libri per bambini o un creatore di contenuti economici ma lo si deve, prima di tutto, raccontare. Con la moglie, narratrice poetessa, gestisce una piccola casa editrice di libri illustratissimi Paolo Canton per bambini, Topipittori, che pubblica 6-8 volumetti l’anno, con una cura per l’aspetto grafico che tradisce una passione comune. “Libri belli da vedere e non appesantiti da un messaggio esplicito, estranei a quella tendenza pedagogica che caratterizza troppa editoria italiana per bambini”, sintetizza Canton. Ma è nell’analisi del mercato editoriale e nelle soluzioni ideate per fare fronte alle difficoltà che salta fuori il laureato in economia politica, nel 1984, alla Bocconi, con una tesi sull’editoria periodica. “Un editore non può prescindere dalle dimensioni del proprio mercato”, spiega, “e in Italia un libro per bambini, se è nella media, può vendere 2mila copie in 4-5 anni. A queste condizioni è difficile anche solo coprire i costi diretti. Un modo diffuso, ma pericoloso, di eludere il problema, consiste nel produrre molti libri, nella speranza che almeno uno diventi un fenomeno editoriale e copra le spese per tutti. Noi abbiamo optato per una soluzione diversa”. Che consiste in una produzione di qualità, adatta a un gusto non solo nazionale, che Topipittori propone a una rete di editori stranieri prima di stampare. Quando il libro piace all’estero e viene realizzato simultaneamente in lingue diverse la riduzione di costo può essere più importante dell’entrata per la cessione dei diritti. Così 12 dei 20 libri editi da Topipittori hanno almeno un coeditore straniero e si possono trovare repliche perfette dei loro volumi in Francia, Spagna, Giappone e Corea. Una decina d’anni fa l’avventura editoriale non sarebbe stata neppure concepibile, “ma le innovazioni tecnologiche”, spiega Canton, “hanno aperto nuove prospettive all’editoria. Oggi è finalmente possibile produrre a costi ragionevoli anche le basse tirature e si possono occupare, perciò, nicchie molto piccole. Lo si vede anche nella saggistica specializzata, che può essere prodotta in 3-400 copie, consentendo sperimentazioni prima inimmaginabili”. La casa editrice è solo l’ultima tappa del rapporto di Canton con la carta stampata. Suo padre gestiva una tipografia, arrivata a contare un centinaio di dipendenti; “al liceo”, dice, “per pagarmi il vizio della moto lavoravo di pomeriggio in una libreria. ” Ovvio, allora, che l’ingresso nel mercato del lavoro sia stato nel settore editoriale, come responsabile della produzione e logistica della Franco Maria Ricci (“con grande sprezzo del pericolo da parte del signor Ricci”, sorride Canton). Sono seguiti altri impieghi nel management editoriale, “fino a quando mi sono reso conto di essere totalmente inadatto al lavoro alle dipendenze e alle logiche che si sviluppano in azienda. All’inizio degli anni ’90, in un momento di grande crisi del settore, in cui era chiaro, dopo una separazione tempestosa con il mio ultimo datore, che non avrei ritrovato impiego allo stesso livello in tempi brevi, decisi di sfruttare la rete di relazioni che mi ero creato per propormi come creatore di contenuti, soprattutto economici, e progettista di prodotti editoriali. La cosa ha preso piede, ho cominciato a realizzare house organ, riviste e materiale di comunicazione per il mondo della finanza e dell’impresa, fino a quando ho fuso la mia attività con quella di mia moglie, Giovanna Zoboli, che aveva compiuto un percorso analogo, ma nella comunicazione per le imprese di design”. Nacque così, nel 1997, Calamus e, poco dopo, la serie dei Libri a naso, dei volumetti illustrati, concepiti da Calamus come strenne natalizie per i propri clienti. È la loro forma ricercata, ma godibile, che ha suggerito al possibilità di passare all’editoria vera e propria. Topipittori oggi riesce a coprire le spese, ma non remunera ancora il lavoro di Canton e Zoboli, che proseguono la loro attività di comunicatori per le imprese. “Ma siamo effettivamente attivi solo da tre anni”, dice Canton, “e nell’editoria per ragazzi questo è già un buon risultato”. E poi la fucina non si ferma. I Topipittori (il nome deriva da un racconto di Zoboli) stanno cercando di organizzare una rete di editori europei per coprodurre libri per bambini che siano espressione non di una singola cultura nazionale, ma di quella del continente, proseguendo così anche sulla strada della riduzione dei costi. In controtendenza rispetto a molti altri editori, i Topipittori hanno un sito internet, www. Topipittori. Com, dal quale è possibile scaricare la versione pdf integrale di quasi tutti i loro titoli (solo un paio di autori hanno posto il veto). “La funzione della rete e quella del libro illustrato sono completamente diversi”, spiega Canton, “e il pdf aiuta i potenziali acquirenti, soprattutto le biblioteche, a scegliere. E poi, che senso avrebbe stampare opere del genere su fogli volanti, con una spesa non troppo lontana da quella del volume?”. .  
   
 

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