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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Luglio 2012
 
   
  L´IMPATTO DELLE RINNOVABILI SULL´AMBIENTE MARINO

 
   
  Bruxelles, 18 luglio 2012 - Man mano che l´Europa si avvicina ai suoi obiettivi per quanto riguarda le fonti di energia rinnovabili, si presta sempre più attenzione all´energia del moto ondoso e all´energia maremotrice come fonti di energia rinnovabile. L´energia del moto ondoso é infatti un´abbondante fonte di energia rinnovabile e sta cominciando a essere sfruttata in diversi paesi europei. La cosa più interessante delle onde del mare è la loro alta densità energetica, che secondo le stime è tra le più potenti fonti di energia rinnovabile. Anche se ne conosciamo i benefici, si sa ancora poco in generale sull´impatto che esse hanno sull´ambiente marino. Un team scientifico ha riunito i principali esperti di tutto l´Arcipelago britannico per studiare l´impatto di queste risorse di energia rinnovabile sull´ambiente marino. La loro importantissima ricerca sarà condotta in tre località marine nelle quali si stanno testando le energie rinnovabili, il Centro europeo per l´energia marina (Emec), Wavehub (una stuttura in alto mare collegata a una rete nel sud-ovest dell´Inghilterra) e Strangford Lough. La loro ricerca rientra nel progetto Flowbec (Flow and Benthic Ecology 4D), che avrà una durata triennale e costerà 1,2 milioni di Gbp. Flowbec é coordinato dal Centro oceanografico nazionale (Noc) ed è finanziato dal Consiglio per la ricerca sull´ambiente naturale e dal Defra (il Dipartimento dell´ambiente, l´alimentazione e gli affari rurali). Tra le istituzioni coinvolte ci sono anche le Università di Aberdeen, Bath, Edimburgo, Exeter, Plymouth, la Queens University Belfast, il Laboratorio marino di Plymouth, il Marine Scotland Science, il Centro dati oceanografici britannico, l´Emec e uno dei maggiori produttori di turbine maremotrici, Openhydro Ltd. Il dott. Paul Bell, un fisico marino del Noc che coordina il progetto, ha sottolineato la diversità dei background di coloro che partecipano al progetto. "É uno studio veramente multidisciplinare che riunisce ricercatori di tutto il Regno Unito per far luce su come estrarre energia del moto ondoso e maremotrice dai nostri mari potrebbe influenzare l´ambiente," ha detto. "Gli effetti potrebbero essere benefici per la fauna selvatica, ma se ce ne sono anche di negativi, la nostra ricerca potrebbe suggerire modi di evitarli in futuro." In tutte queste località, saranno usati una serie di misurazioni e di sistemi di modellazione per capire meglio l´interazione dell´idrodinamica con la fauna selvatica che si trova intorno a esse. In particolare, la ricerca si occuperà di come le varie specie scelgono di usare zone della colonna d´acqua con diverse caratteristiche fisiche e di come l´ambiente circostante viene influenzato dalla presenza delle strutture di energia rinnovabile e di identificare la loro interazione con la tecnologia maremotrice. Il dott. Philippe Blondel, Docente di Fisica e Vice-direttore del Centro di scienze spaziali, atmosferiche e oceaniche dell´Unversità di Bath, ha osservato che: "L´uso delle onde e delle maree come fonte di energia rinnovabile é più prevedibile rispetto all´energia solare o eolica e ovviamente non c´é lo stesso impatto visivo. I dispositivi di energia maremotrice alterano il flusso locale dell´acqua e questo progetto ha lo scopo di misurare e valutare se questo abbia un effetto sulla fauna selvatica che la circonda." "Condivideremo le conoscenze acquisite con altri utenti e forniremo dati nella forma di una risorsa accessibile agli scienziati dell´ambiente alla fine del progetto. La presentazione dei primi risultati in occasione della Conferenza europea di acustica subacquea, un paio di giorni dopo il recupero, è stata molto bene accolta dagli operatori e dai ricercatori che lavorano con le energie marine rinnovabili." I ricercatori hanno collegato due sistemi sonar all´avanguardia su una struttura sul fondo marino situata a 25 metri da una struttura di Openhydro. La struttura é una turbina marina molto simile a un piccolo ventilatore chiuso o una ventola del motore di un jet, silenziosa e invisibile dalla superficie e posizionata a una profondità tale da non rappresentare un rischio per la navigazione. I sistemi sonar monitoreranno i pesci e gli uccelli marini che passano attraverso o si nutrono vicino alla posizione. Saranno inoltre in grado di valutare finalmente come i pesci e gli uccelli marini interagiscono con l´installazione. Tradizionalmente questi sonar sono stati montati su una nave come unità separate per osservare il fondo marino. In questo progetto sono state adattate specificamente per funzionare in modo autonomo per diverse settimane dal fondo marino verso l´alto. Raccogliere i dati in questo modo permette di visualizzare una cosiddetta tenda acustica completa durante il flusso delle maree e intorno alla turbina in un ambiente che comporta grandi difficoltà. Il dott. Beth Scott, Docente di Ecologia marina presso l´Università di Aberdeen, ha parlato della tecnologia e del partenariato in questione: "É una straordinaria impresa di collaborazione, che comporta una gamma di competenze molto ampia e che ci ha permesso di produrre e usare con successo il tipo di strumenti che finalmente cominceranno a fornire le informazioni ecologiche di cui si ha così tanto bisogno nel settore delle rinnovabili marine." "Dopo un´analisi dettagliata, questi dati determineranno come gli animali che migrano, come gli uccelli marini e i pesci che costituiscono le loro prede, si comportano vicino ai dispositivi di energie rinnovabili marine nel corso di un ciclo di marea completo di due settimane, gli strumenti infatti hanno raccolto dati per ogni secondo di questo periodo di due settimane. Questa ricerca contribuirà a verificare il rischio reale di collisione tra gli animali marini e le turbine e permetterà ai responsabili della progettazione degli spazi marini di determinare con maggiore sicurezza le località dove autorizzare l´istallazione di dispositivi per le energie rinnovabili." Per maggiori informazioni, visitare: Flowbec: http://noc.Ac.uk/project/flowbec  Consiglio per la ricerca sull´ambiente naturale: http://www.Nerc.ac.uk/    
   
 

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