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Notiziario Marketpress di Venerdì 20 Luglio 2012
 
   
  IN VACANZA CON L’AUTOMOBILE: CROCE O DELIZIA?

 
   
  La adorano o la odiano: non ci sono mezze misure nel rapporto tra gli italiani e l’auto, soprattutto quando si tratta di andare in vacanza. Secondo i dati emersi dalla ricerca “Stetoscopio – Il sentire degli assicurati italiani”, promossa dalla compagnia online Quixa e condotta da Mps Marketing Problem Solving, sono tanti e diversi i motivi per cui l’86% degli italiani usa l’auto sui lunghi tragitti invece di ricorrere ad altri mezzi di trasporto. Benché il 91% degli intervistati ritenga che sia una scelta molto costosa, la maggioranza ammette che muoversi in macchina per le vacanze consente di sentirsi indipendenti(83%) e di trasportare più bagagli (72%). Non mancano, comunque, le preoccupazioni legate ai possibili inconvenienti che dovessero accadere lontano da casa, temuti da oltre un quarto degli intervistati (26%). È per questi motivi che tanti vacanzieri scelgono di affrontare caldo e code sulle autostrade per raggiungere i luoghi di villeggiatura in Italia o all’estero: vogliono muoversi in maniera del tutto indipendente, seguire itinerari personalizzati o addirittura improvvisati e non essere obbligati a limitare il peso o il numero dei bagagli. A spostarsi in macchina sulle strade in estate sono spesso anche coloro che, dopo un anno di lavoro in Italia, fanno rientro al proprio paese d’origine: in questo caso l’automobile risulta una scelta vantaggiosa perché consente di spostarsi velocemente, seguendo un tragitto diretto senza cambi e scegliendo in piena libertà le date di partenza e ritorno. Nei caldi week-end estivi, non mancano neanche i turisti mordi-e-fuggi, che viaggiano su quattro ruote per raggiungere le mete delle loro brevi gite “fuori porta”il più velocemente possibile e in piena autonomia, senza dipendere ad esempio, da orari e tragitti dei mezzi pubblici. Non tutti, però, scelgono di usare la macchina per le proprie vacanze e non sempre lo fanno volentieri. La ricerca identifica, infatti, quattro differenti atteggiamenti degli italiani sul tema ferie e auto: i gratificati (38%), gli obbligati (31%), gliscontenti (17%) e gli spensierati (14%). Prevalentemente uomini, i “gratificati”, che costituiscono il 38% degli intervistati, usano molto l’auto, per brevi e lunghi spostamenti, e sono soddisfatti della loro scelta. L’utilizzo dell’automobile “in trasferta” genera nell’83% dei casi un senso di libertà e autonomia. Non si preoccupano per la gestione dell’auto lontano da casa, neppure all’estero, perché sono automobilisti informati e competenti e, in caso di imprevisti, sanno a chi rivolgersi (assicurazione, concessionaria, numeri verdi, servizio Aci, Sos autostradale). Solo il 2% teme eventuali inconvenienti lontano da casa e tutti dichiarano di sapere cosa fare in caso di guasto. Rispetto agli altri profili, i “gratificati” risultano meno preoccupati della crisi economica e dei conseguenti “costi” legati all’utilizzo dell’automobile. Solo il 34%, infatti, sceglie altri mezzi per le vacanze per risparmiare. Di avviso differente sono gli “obbligati” (31%), prevalentemente donne lavoratrici, che usano molto l’auto, ma non sono soddisfatti di questa decisione. L’automobile viene vissuta come una scelta obbligata, dettata da necessità indipendenti dalla propria volontà. La utilizzano soprattutto per tornare al paese di origine e per trasferte in Italia o all’estero con la famiglia, perché è l’unico modo per contenere i costi, trasportare molti bagagli e avere autonomia in caso di emergenza. L’uso dell’auto fuori dal proprio territorio genera negli “obbligati” preoccupazione ed ansia legate all’assenza degli abituali punti di riferimento. Gli inconvenienti, temuti dal 75%, la scarsa conoscenza delle strade, il traffico, e il tempo di guida prolungato sono le loro principali paure. Di fronte a un imprevisto, come un guasto lontano da casa, l’84% si sente smarrito e impreparato e agisce spesso in maniera impulsiva e poco finalizzata. E’ privo di punti di riferimento e non considera la possibilità di contattare l’assicurazione, ma si affida a interlocutori casuali e non sempre affidabili, come l’officina più vicina, altri automobilisti o i passanti. L’indipendenza garantita dall’automobile in vacanza (l’87% la indica come motivazione) è il principale e, in alcuni casi, unico vantaggio percepito. Poca soddisfazione emerge anche dagli “scontenti” che rappresentano il 17% degli intervistati, soprattutto uomini e le fasce più attive professionalmente, costretti ad un uso ridotto dell’automobile per una questione di costi. Preferirebbero utilizzare sempre l’auto, ma lo fanno esclusivamente per i lunghi spostamenti (100%), e il ripiego su mezzi alternativi nella quotidianità per i brevi spostamenti è vissuto come una forzatura e un disagio (solo il 6% preferisce viaggiare con i mezzi pubblici). Non manifestano particolari preoccupazioni a usare l’auto lontano da casa (solo l’1% è timoroso) in quanto si percepiscono sufficientemente esperti e solo il 2% si sente impreparato in caso di guasto. Hanno un atteggiamento di forte pessimismo nei confronti della crisi economica che li ha indotti, nei fatti, ad una significativa riduzione dell’utilizzo dell’automobile, anche se faticano ad ammettere esplicitamente la centralità del risparmio come motore delle proprie scelte. Chi invece utilizza poco l’auto ed è soddisfatto della propria decisione, è il campione degli “spensierati” (14%), prevalentemente possessori di case di proprietà e professionalmente poco attivi. Optano per mezzi alternativi (treno o aereo) per ogni spostamento al di fuori del proprio territorio perché li considerano la soluzione più comoda e adatta a loro. In particolare l’84% preferisce non usare l’auto all’estero in quanto è considerata una potenziale fonte di problemi, in particolare “in trasferta”, e non si ritengono capaci di fronteggiare gli eventuali inconvenienti. La scelta di mezzi diversi risponde, quindi, all’esigenza di “partire senza pensieri”, delegando ogni responsabilità. Si tratta prevalentemente di persone che a livello socio-economico sembrano aver raggiunto una buona stabilità, per le quali il driver del risparmio è importante ma secondario rispetto agli altri profili e il ricorso frequente a mezzi alternativi è vissuto come una scelta che non intacca il proprio senso di autonomia ed indipendenza anche in vacanza. Non sono particolarmente preoccupati per il periodo di crisi, in quanto sentono di essere sufficientemente padroni della situazione  
   
 

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