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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Luglio 2012
 
   
  SPENDING REVIEW: FVG NON PUÒ PAGARE COLPE DI ALTRE REGIONI

 
   
   Trieste, 19 luglio 2012 - "Sarebbe molto difficile spiegare ai cittadini del Friuli Venezia Giulia perché dovrebbero pagare anche loro per lo stato in cui sembrano versare le finanze della Regione Sicilia. A chi intende usare l´esempio di pessima amministrazione siciliana per giustificare un attacco indiscriminato a tutte le specialità, compresa quella virtuosa del Friuli Venezia Giulia, diciamo chiaro e forte che le nostre prerogative non si toccano perché non sono privilegi ma responsabilità a cui abbiamo sempre fatto fronte con le nostre forze". Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, entra così nel dibattito di questi giorni nato dopo la notizia di un possibile default della Regione Sicilia. "In questi anni - aggiunge Ciriani - abbiamo ridotto drasticamente sia la spesa che il debito della nostra Regione, abbiamo iniziato un taglio netto di enti e organismi non essenziali ben prima che il termine spending review diventasse di moda ed oltre a questo gestiamo con le nostre risorse tutto il sistema della sanità senza chiedere per questo un euro allo Stato". "La responsabilità dei disastri siciliani - aggiunge il vicepresidente - non può che ricadere sugli amministratori che li hanno provocati e su chi li ha eletti. Lo dico con rammarico nei confronti dei siciliani onesti, ma non si può chiedere ai cittadini delle regioni virtuose di continuare a pagare al posto di chi ha dilapidato miliardi senza produrre né crescita né occupazione". "La specialità del Friuli Venezia Giulia, fatta di assunzione di responsabilità e gestione oculata delle risorse, non può essere messa sul banco degli imputati ma, al contrario, dovrebbe essere presa ad esempio da tutte le altre regioni, anche da quelle a statuto ordinario che si ora si trovano a fare i conti con l´irresponsabilità con cui hanno gestito la loro sanità nel corso degli anni, perché tanto poi sarebbe stato lo Stato a pagare i loro debiti. Come nella storia della formica e della cicala - conclude Ciriani - il tempo degli sperperi e finito, ma non saremo noi a pagare gli errori di altri".  
   
 

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