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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Luglio 2012
 
   
  UNO STUDIO SI OCCUPA DELLA SICUREZZA DELL´APPROVVIGIONAMENTO ENERGETICO

 
   
  Bruxelles, 23 luglio 2012 - I prezzi dell´energia elettrica sono in aumento e sempre più persone cominciano a preoccuparsi di ciò che riserva il futuro per quanto riguarda la sicurezza energetica. A cosa si deve questo aumento? Le temperature dell´acqua più alte e la ridotta portata dei fiumi, sia in Europa che negli Stati Uniti. Un nuovo studio mostra che ancora più preoccupante è il calo della produzione o la chiusura temporanea di vari impianti di energia termoelettrica, un altro fattore che fa salire i prezzi. Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Climate Change, è stato in parte finanziato da due progetti dell´Ue: Watch e Eclise. Watch ("Water and global change") ha ricevuto quasi 10 milioni di euro nell´ambito dell´Area tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamenti globali ed ecosistemi" (Sustdev) del Sesto programma quadro (6° Pq) mentre Eclise ("Enabling climate information services for Europe") è sostenuto nell´ambito del Tema "Ambiente" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue con 3,4 milioni di euro. Ricercatori in Austria, Germania, Paesi Bassi e Stati Uniti stimano che l´approvvigionamento di energia elettrica verrà ulteriormente perturbato poiché la capacità di generazione di energia termoelettrica (nucleare o alimentata da carburanti fossili) diminuirà di un valore compreso tra il 6% e il 19% in Europa e tra il 4% e il 16% negli Stati Uniti nel periodo 2031-2060. Il problema principale sarà l´insufficienza di acqua per il raffreddamento. I dati attuali mostrano che gli impianti di energia termoelettrica forniscono tra il 78% e il 91% dell´elettricità all´Europa e agli Stati Uniti rispettivamente. I ricercatori credono che oltre il 90% dei cali di produzione di energia termoelettrica aumenteranno, in media, di un fattore di tre. Secondo i ricercatori, il settore dell´energia termoelettrica è uno dei maggiori consumatori di acqua rispetto agli altri settori che ne fanno uso. Hanno detto che anche se la maggior parte di quest´acqua viene "riciclata", gli impianti dipendono da considerevoli quantità di acqua, a una particolare temperatura, per assicurare che non si surriscaldino. Le temperature dell´acqua più alte quindi e una ridotta disponibilità di acqua, che sono provocati da un aumento della temperatura ambiente dell´acqua legato ai cambiamenti climatici, stanno esercitando ulteriore pressione sull´approvvigionamento di energia. Gli impianti elettrici che dipendono dal "raffreddamento a ciclo aperto" sono particolarmente vulnerabili, mentre le torri di ricircolazione lo sono meno. L´acqua di fiumi, laghi e persino del mare viene pompata da questi impianti per raffreddarli. L´acqua ritorna poi alla sua fonte, spesso a temperature più alte di quando è entrata nell´impianto. Emerge quindi un altro problema: l´inquinamento termico a valle. "I prezzi più alti dell´elettricità e le difficoltà di approvvigionamento sono preoccupazioni notevoli per il settore energetico e per i consumatori, un altro problema è però l´impatto ambientale delle più alte temperature dell´acqua sugli ecosistemi dei fiumi che influenzano, per esempio, i cicli vitali degli organismi acquatici," ha detto Michelle van Vliet del Centro di ricerca dell´Università di Wageningen nei Paesi Bassi. Rigorosi standard ambientali su quanta acqua viene prelevata e sul livello di temperatura dell´acqua scaricata dagli impianti elettrici sono attualmente in vigore ma emergono conflitti tra gli obiettivi ambientali e la produzione di energia quando periodi caldi si accoppiano a una bassa portata dei fiumi. Ridurre la dipendenza dalle fonti di acqua dolce e sostituirle con l´acqua salata potrebbe aiutare, ha detto il co-autore Pavel Kabat, prima all´Università di Wageningen e adesso direttore dell´Istituto internazionale di analisi dei sistemi applicata (Iiasa) in Austria. "Data comunque l´aspettativa di vita degli impianti elettrici e l´impossibilità di spostarli verso una fonte di acqua alternativa, questa non è una soluzione immediata, ma dovrebbe essere presa in considerazione quando si progettano le infrastrutture," ha detto il professor Kabat. "Un´altra opzione è passare a nuovi impianti elettrici a gas che sono più efficienti del nucleare, o dei carburanti fossili, e usano meno acqua." Un totale di 96 impianti elettrici (35 in Europa e 61 negli Stati Unti) sono stati valutati in questo studio. Per maggiori informazioni, visitare: Istituto internazionale di analisi dei sistemi applicata (Iiasa): http://www.Iiasa.ac.at/  Nature Climate Change: http://www.Nature.com/nclimate/index.html    
   
 

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