Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 24 Luglio 2012
 
   
  LE FORESTE PLUVIALI ESISTONO ANCHE NEI CLIMI NORDICI

 
   
  Bruxelles, 24 luglio 2012 - Quando pensiamo alle foreste pluviali di solito non pensiamo ai climi estremi del nord, ma in realtà le foreste pluviali si trovano anche nelle regioni settentrionali dove le temperature sono molto più basse della zona equatoriale dove si trovano quelle tropicali. Anche se è difficile vedere un uccello colorato o una scimmia saltare da un albero all´altro, queste foreste hanno tanta diversità quanto le loro parenti meridionali e sono anche seriamente in pericolo. Adesso, un nuovo studio condotto da ricercatori norvegesi, pubblicato sulla rivista Molecular Genetics, esplora questa diversità genetica protetta nei frammenti rimasti di queste foreste pluviali del nord. La biologa Olga Hilmo dell´Università norvegese di scienza e tecnologia (Ntnu) dice che questa fantastica diversità può risultare a prima vista nascosta ma si può scorgere negli organismi che drappeggiano rami di alberi in lunghi viticci di verde o crescono su corteccie o roccie su macchie crostose o ricche di fogliame verde o grigio. Questi organismi, chiamati licheni, sono in realtà due o più specie che vivono insieme in un rapporto simbiotico, nel quale un fungo fornisce la struttura e un´alga fornisce le sostanze nutritive. Lo studio mostra che esiste una diversità genetica estremamente alta per gli individui di una specie di licheni, Lobaria pulmonaria, che cresce sullo stesso albero. La Lobaria pulmonaria è in declino ed è considerata una specie a rischio in molte parti d´Europa. Le implicazioni dello studio sono che la diversità genetica può resitere, anche se le specie in questione si trovano solo in piccolissimi frammenti di un habitat che una volta era ricco, come le foreste pluviali del nord. Il lichene si riproduce per lo più in modo vegetativo, il che significa che si propaga in piccoli frammenti. Ogni frammento, se cade in un punto favorevole, è in grado di dare vita a una nuova pianta, geneticamente identica alla sua pianta "madre". Poiché questi piccoli frammenti, delle dimensioni circa di un grosso granello di zucchero, sono relativamente pesanti, non ci si aspetterebbe che vadano molto lontano e ci si aspetterebbe che i licheni che crescono sullo stesso albero siano geneticamente molto simili. Il team però ha scoperto che non è così, il che significa che le popolazioni di Lobaria sono estremamente antiche o che in un modo o nell´altro la specie è molto abile a propagarsi. Al contrario, le loro scoperte mostrano anche che le popolazioni di Lobaria nei frammenti vicini di foresta pluviale sono piuttosto simili. Anche se questi frammenti di foresta pluviale boreale possono essere alquanto lontani gli uni dagli altri, c´è chiaramente un qualche collegamento tra di loro che permette alla Lobaria di condividere materiale genetico con i suoi vicini. "Sembra esserci una differenziazione genetica limitata tra le diverse popolazioni di Lobaria, il che significa che c´è stato uno scambio genetico tra diversi frammenti di foresta pluviale," dice Olga Hilmo. Le foreste pluviali boreali norvegesi sono come piccole isole in un mare di piantagioni di alberi e zone coltivate. Meno dell´1% della zona boschiva produttiva a Namdalen, una zona della Norvegia centrale che ha alcune delle foreste pluviali boreali più a nord, ospita ancora questo raro habitat. Qui, le precipitazioni annue possono arrivare a 1.350 mm l´anno e piove in media circa 230 giorni l´anno. Di conseguenza, l´umidità è sempre molto alta e la volta della foresta raramente si dirada, il che lo rende un habitat unico per le specie che amano l´umidità come la Lobaria. Nonostante le condizioni di crescita favorevoli, non ci sono foreste pluviali boreali intatte in Norvegia e i cambiamenti delle pratiche di abbattimento degli alberi nel paese dopo la Seconda guerra mondiale, hanno ridotto la zona coperta da foreste pluviali boreali naturali. "Tutte queste foreste sono colpite dal taglio degli alberi in un modo o nell´altro. Prima della Seconda guerra mondiale l´abbattimento degli alberi era selettivo, ma dopo la Seconda guerra mondiale sono passati al taglio a raso. La maggior parte delle zone naturali sono rimaste nei burroni dove è troppo difficile tagliare gli alberi," dice Olga Hilmo. L´aspetto positivo è che specie come la Lobaria sono riuscite e mantenere una diversità genetica alta in questi piccoli frammenti e che il taglio degli alberi intorno a esse non sembra aver avuto un effetto negativo sui frammenti di foresta pluviale. A causa di ciò, Olga Hilmo e i suoi colleghi sperano che le guardie forestali e i boscaioli in Norvegia possano trovare il modo di proteggere questi pezzettini rimasti di foresta, che sono importanti serbatoi di diversità. "Dobbiamo sapere molto di più sulle specie che crescono in queste foreste, in particolare specie rare come la Lobaria. Se vogliamo stabilire misure mirate per proteggere queste specie, dobbiamo sapere molto di più su di esse, sia in termini della loro ecologia che della biologia della popolazione," dice Olga Hilmo. "Queste foreste sono fantastiche, ci sono tronchi coperti di muschio dappertutto sul terreno e i licheni drappeggiano i tronchi e i rami degli alberi, mentre i licheni penduli scendono dagli alberi. È un paesaggio affascinante. Tutti dovremmo visitare una foresta pluviale come questa, specialmente quando piove." Per maggiori informazioni, visitare: Università norvegese di scienza e tecnologia (Ntnu): http://www.Ntnu.edu/    
   
 

<<BACK