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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 25 Luglio 2012 |
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DAL NORD EST 600 TORELLI IN “CROCIERA” DA CAPODISTRIA ALLA LIBIA
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Capodistria - Erano molti anni, in pratica dalla crisi della Bse del ’96, che non si vedeva una “nave fattoria” con 600 bovini da carne italiani prendere la rotta per i Paesi del Nord Africa. Il carico è partito il 21 luglio dal porto sloveno di Capodistria (quelli italiani non sono attrezzati per questo genere di operazioni), nell’ambito di un’azione commerciale di ampio respiro realizzata dal Consorzio l’Italia Zootecnica ed Unicarve, l’associazione dei produttori di carne bovina del Nord Est. Non è stato facile attivare un simile trasporto, anche per la complessità della macchina burocratica italiana. “In questa occasione si è arrivati al paradosso – ha commentato il presidente di Unicarve Fabiano Barbisan – che per ottenere i permessi all’esportazione abbiamo dovuto quasi litigare con i funzionari del Ministero della salute italiano per la loro lentezza e poca disponibilità a collaborare, quasi infastiditi dalle richieste degli imprenditori di accelerare i tempi burocratici. Ma il vero nodo della questione è che noi dobbiamo realizzare utili per i nostri soci in un mercato europeo difficilissimo, con prezzi dei ristalli e dell’alimentazione alle stelle ed è paradossale che questo avvenga con un trasporto di bovini in Paesi terzi, mentre l’Italia importa ormai quasi il 60 per cento della carne bovina che consuma e a fronte dell’impegno dei nostri allevatori per assicurare un prodotto di qualità certificata totalmente tracciato. Possibile – s’interroga Barbisan – che con macellatori e distributori non si riesca a sottoscrivere degli accordi di filiera per valorizzare le nostre produzioni per dare un futuro all’allevamento del bovino da carne italiano e di riflesso anche ai macelli.” “Vogliamo cambiare questa situazione – ha commentato l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato – per mantenere una produzione nazionale significativa e rendere facilmente riconoscibile ai consumatori la carne prodotta nella nostra Regione sulla base di precisi disciplinari di qualità in tutte le fasi della filiera. Come Regione abbiamo dato vita a Qv “Qualità Verificata”, marchio collettivo di un sistema di qualità istituzionale pubblico rispondente alle normative europee, che contraddistingue i prodotti a qualità superiore rispetto alle norme commerciali correnti, rispondenti ad un disciplinare riconosciuto dalla Giunta Regionale per ogni tipologia di prodotto e che assicura la tracciabilità completa dei prodotti stessi. Per quanto riguarda la carne bovina, a Qv hanno già aderito oltre 200 allevatori. Lo lanceremo a partire dal prossimo ottobre, quando i prodotti marchiati Qv saranno ufficialmente presentati al pubblico e alle strutture e consorzi turistici, mentre si cercheranno percorsi preferenziali o comunque ottimali con la Grande Distribuzione Organizzata. I prodotti Qv saranno accompagnati e contraddistinti anche dal marchio turistico del Veneto: la stella a sette punte colorate, affiancata dal leone alato di San Marco con la scritta ‘Veneto. Tra la terra e il cielo’”. “Noi ci crediamo – ha concluso dal canto suo Barbisan – e stiamo preparando uno specifico progetto di valorizzazione che proporremo in autunno alla Regione”. |
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