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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Luglio 2012
 
   
  EFFETTI SANITARI INQUINAMENTO, PUGLIA: DISARMARE AGGRESSORI PROTEZIONI SOCIALI

 
   
  Bari, 24 luglio 2012 - “Un mondo di miliardari con un miliardo di persone che vivono e muoiono nella fame. Un mondo in cui l´umanità sta annientando se stessa, massacra le forme di vita non umane, distrugge le condizioni della propria esistenza. Secondo l´assunto, quando il livello di sviluppo è ancora basso l´attenzione ai temi sociali è ugualmente bassa. Raggiunti elevati livelli di sviluppo, il tema dell´ambiente e della sua tutela entra nella cultura collettiva”. Così l´Assessore alla Qualità dell´Ambiente Lorenzo Nicastro ha aperto ieri i lavori del workshop “Valutazione economica degli effetti sanitari dell´inquinamento atmosferico: la metodologia dell’Eea", organizzato da Arpa Puglia, con il patrocinio dell’Università di Bari, del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente, di Assoarpa e dell’Ares in svolgimento a Taranto. “La conseguenza di questa acquisita maturità non può essere la delocalizzazione delle produzioni ambientalmente più impattanti, versi altri paesi. Sarebbe un ripetere gli errori già fatti senza contare che, in questo momento difficile sul piano finanziario internazionale, un asset perso, oggi, è quasi certamente un asset perso per sempre. Valutare in termini economici gli outcame sanitari delle forme di inquinamento, non può significare solo quantificare “quanto costa aver fatto cosa”, per poi avere un metro su cui misurare le proprie pretese di risarcimento. L´economia - ha proseguito Nicastro nel suo intervento - è la scienza che studia la gestione delle risorse “scarse” per soddisfare i bisogni individuali e collettivi, e allora, se è vero quello che abbiamo appena detto, compito dell´economia è anche quello di individuare modalità di messa in sicurezza delle comuni e assai scarse risorse, dal pericolo di perderle definitivamente, e con esse, di perdere tutte le altre risorse (lavoro, sviluppo, ricerca) che ne costituiscono il precipitato di fatto”. “Taranto in questo momento storico, più che mai, è il simbolo di un dibattito che, partendo dal nostro territorio è approdato ai tavoli nazionali di discussione. Il tema è quello della sostenibilità di un insediamento industriale, cercando di mettere a sistema tra loro tutte le componenti della rete di aspettative sociali: dal diritto al lavoro, al diritto alla salute dei cittadini e degli stessi lavoratori, dalla protezione della cifra ambientale a quella degli asset economico finanziari. Oggi più che mai le domande sui rapporti tra queste componenti sociali hanno urgenza di trovare risposta in scelte politiche basate su evidenze scientifiche. Il rapporto tra le scelte politiche ed evidenze scientifiche in materia ambientale è strettissimo: per questo abbiamo deciso di investire cspicue risorse economiche per i monitoraggi e l´elaborazione dei dati. Per questo stiamo lavorando, in questi giorni, ad un riassetto della rete di monitoraggio della qualità dell´aria, con un lungo e proficuo lavoro di confronto con gli enti locali e con il mondo dell´impresa. Il workshop di oggi, ancorché rivolto ad addetti ai lavori, offre una straordinaria prospettiva alla politica: quella di una rete di dati scientifici che è sempre più organica, sempre più capace di fornire alle scelte dei decisori uno straordinario supporto tecnico. Nello specifico il passaggio dall´analisi epidemiologica (il dato sulle patologie) passiamo alla valutazione del danno sanitario, collegando l´andamento delle patologie alle fonti di inquinamento: in questo processo aggiungiamo uno step decisivo, valutare il danno economico degli effetti sanitari dell´inquinamento. Come strumento di individuazione delle fonti, di applicazione del principio ´chi inquina paga´, di compartecipazione economica alle bonifiche ed alle opere di ambientalizzazione. Ma anche e soprattutto per immaginare – ha concluso Nicastro - un percorso che concretamente possa contrastare l´esternalità negativa degli effetti sanitari indesiderati dell´inquinamento atmosferico, piuttosto che di qualche altra aggressione alla matrice ambientale di un territorio, come buon esercizio di economia sanitaria, ma, soprattutto per disarmare la mano di chi pervicacemente e da tempo, proclami a parte, lavora alla demolizione dei sistemi di protezione sociale”.  
   
 

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