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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Luglio 2012
 
   
  IL BASSO POLESINE ARSO DALLA SICCITÀ. È UNA DISPERAZIONE. CAMBIARE SISTEMA

 
   
  Adria (Rovigo), 24 luglio 2012 - Il Basso Polesine è stato arso dalla siccità e dal caldo: un paradosso per uno dei territorio che si snoda tra i due più grandi fiumi d´Italia e termina con il Delta del Po. Eppure in almeno 30 mila dei 60 mila ettari di mais del Polesine le pannocchie non sono neppure nate e le piante stanno avvizzendo. Per gli altri 30 mila ettari si vedrà, anche se la perdita del prodotto si farà sentire in ogni caso pesantemente. Sorte analoga tocca anche alle altre tradizionali colture estensive della zona e soffre anche l´ortofrutta. “Uno spettacolo desolante, molto peggio di quanto uno possa aspettarsi”, lo ha definito l´assessore all´agricoltura del Veneto Franco Manzato, che ieri ha voluto visitare alcune aziende del primario tra Adria e Taglio di Po per rendersi conto direttamente della situazione. Disperati gli agricoltori: c´è chi ha perso tutto, chi tenta di salvare il salvabile sapendo di vedersi comunque tagliato il reddito, altri che si dannano ad irrigare, dove possibile e dove vi sono le strutture, a costi altissimi rispetto ad un raccolto immiserito. Tra tanta acqua, infatti, la realizzazione di impianti irrigui non è ovunque diffusa perchè finora non era stata ritenuta necessari. Nel Delta del Po questa situazione è oggi visibile ai due lati della stessa strada: dal lato dove si è potuto irrigare qualcosa si è salvato, dall´altro c´è un´agricoltura morta di sete. “Non possiamo affrontare una situazione di questo genere con mentalità e strumenti tradizionali e contingenti – ha ribadito Manzato – prima di tutto perchè per avversità di tal genere e su colture come queste si è risarciti solo se si è provveduto ad assicurarsi. Ma soprattutto dobbiamo ragionare e operare in prospettiva, riprogettando il sistema irriguo, qui e in tutta Italia, per razionalizzare la risorsa idrica e garantire la massima estensione dell´irrigazione in tutte le situazioni. Ne va non solo dell´agricoltura veneta, ma di quella nazionale. Discutiamo da subito – ha insistito l´assessore – un progetto nuovo per dare un futuro certo ai nostri imprenditori agricoli e sicurezze al territorio, che è la risorsa più preziosa che abbiamo. In ogni caso, di questa situazione eccezionale, che comunque merita una risposta eccezionale, parleremo a breve con il ministro Mario Catania, al quale Veneto, Emilia Romagna e Lombardia hanno chiesto un incontro specifico”.  
   
 

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