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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Luglio 2012
 
   
  REGIONE VENETO INCONTRA SINDACO E ASSESSORI PORTO TOLLE SU FUTURO TERRITORIO: DA EMERGENZA A STRATEGIA STRUTTURALE CON TUTTI SOGGETTI PRESENTI

 
   
  Porto Tolle (Rovigo) - Occorre passare dall´emergenza ad una strategia di medio lungo periodo, nella quale coinvolgere le istituzioni e tutte le forze, le organizzazioni e gli enti presenti nel territorio, in modo da creare una prospettiva futura di maggiore respiro per Porto Tolle, il comune polesano la cui estensione è seconda, in Italia, solo a quello di Roma. E´ questo lo scenario delineato il 23 luglio mattina in Municipio, dove l´assessore alla pesca e all´agricoltura del Veneto Franco Manzato ha voluto iniziare la sua giornata nel Basso Polesine, organizzata per verificare la situazione conseguente alla siccità e alla moria di vongole e cozze che ha pesantemente colpito l´economia locale. Nella sala Giunta del Comune Manzato è stato ricevuto dal sindaco Silvano Finotti, affiancato dagli assessori alla pesca Raffaele Crepaldi e all´agricoltura Roberto Pizzoli, presente il presidente del Consorzio di Bonifica Fabrizio Ferro con il direttore Giancarlo Mantovani, che gli hanno presentato una situazione che contorni drammatici. Il caldo, la carenza di un´impiantistica irrigua adeguata ad un andamento stagionale che non si ricorda a memoria d´uomo, la magra del Po con la conseguente risalita del sale e l´impossibilità di utilizzarne l´acqua per l´agricoltura ma con rischi anche per le risorse idropotabile, la carenza di manutenzione delle lagune dovute sostanzialmente alla stretta sui finanziamenti pubblici, hanno creato uno scenario pesantissimo, con la perdita della gran parte del raccolto di mais e la crisi delle altre colture, cui si aggiunge l´anossia delle acque delle lagune deltizie, a partire dalla Sacca di Scardovari. In questo contesto, serve una profonda analisi e concertazione con il territorio anche, secondo gli amministratori comunali, per garantire la demanialità delle lagune, inquadrando inoltre il problema dei diritti esclusivi di pesca in modo da privilegiare il sistema cooperativo locale. “Non illudiamoci: la mano pubblica non ha risorse per dare da sola una risposta a tutte le emergenze, mentre dobbiamo ragionare tutti in maniera diversa per dare una prospettiva più certa alle attiità di questa zona, coinvolgendo tutti: istituzioni e privati, ma anche le entità nazionali che qui operano. Occorre passare dalle risposte ´spot´ e occasionali ad una strategia complessiva dove tutti mettano sul piatto le risorse che servono ai necessari interventi strutturali e ad una attività di manutenzione continua dell´equilibrio idraulico e della qualità delle acque adibite alla pesca, attività che è assolutamente primaria per questa realtà. Dobbiamo essere coscienti – ha concluso -che le attuali possibilità di intervento emergenziale per le calamità naturali risultano davvero esigue, alla luce della normativa nazionale e comunitaria di settore. Ma su questo ho chiesto, assieme ad Emilia Romagna e Lombardia un incontro con il ministro”.  
   
 

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