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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Febbraio 2007
 
   
  OSSERVATORIO “PREZZI E MERCATI” INDIS-UNIONCAMERE INFLAZIONE IN CALO NEL 2007, MA L’AUMENTO DELLE TARIFFE COMPENSERÀ IL RIENTRO DEL PREZZO DEL PETROLIO

 
   
   Roma, 13 febbraio 2007 – Inflazione in flessione nel 2007 rispetto al 2006. Secondo le valutazioni dell´Osservatorio "Prezzi e Mercati" di Indis, Istituto dell´Unioncamere specializzato nella distribuzione e nei servizi, l’inflazione al consumo quest’anno dovrebbe tornare ai livelli del 2005: 1. 9% a fronte del 2. 1% registrato nel 2006. Per il 2007 il calo del prezzo del petrolio sui mercati internazionali pone i prezzi dei prodotti energetici in uno scenario di moderazione. Tuttavia diverse tipologie di tariffe risultano in aumento, fatto che nel complesso tenderà a compensare il rientro dei prezzi del comparto energetico. L´inflazione tornerà a scendere nel 2007 - Così come nell´ultima parte del 2006, quest´anno l´inflazione beneficerà della flessione dei prezzi del petrolio. Le tariffe energetiche, in particolare, hanno recepito solo parzialmente il calo del greggio avvenuto nei mesi scorsi e per i prossimi trimestri è prevedibile un certo rallentamento. In direzione opposta spingeranno i beni del comparto alimentare, soprattutto per la componente del fresco ortofrutticolo che è esposto sia al rischio di gelate primaverili sia alla scarsità di risorse idriche nei mesi primaverili e estivi. Infine, il 2007 si caratterizzerà per diversi recuperi sul versante tariffario. Basti pensare, infatti, che nel mese di gennaio sono scattati gli aumenti di diverse voci, quali ad esempio il canone tv (+3. 9% su mese), i pedaggi autostradali (+2. 1%), i trasporti ferroviari nazionali (+9. 2%). Incrementi tariffari anche sul versante delle tariffe amministrate a livello locale, in particolare quella idrica e dei rifiuti urbani, che dovrebbero mantenersi in linea con i rincari degli ultimi anni. Segnali di distensione dei prezzi nell’alimentare - Nei trimestri scorsi le rilevazioni sui prezzi pagati dalle centrali d’acquisto della Grande Distribuzione Organizzata avevano anticipato alcune tensioni nel comparto alimentare, in particolare per quel che riguarda le filiere degli oli e delle carni. L’aumento dell’inflazione al consumo degli alimentari confezionati di circa due punti percentuali, dall’1% di gennaio 2006 al 2. 7% di dicembre, era stato segnalato con qualche trimestre di anticipo dall’andamento dei prezzi del paniere di 39 prodotti monitorato da Unioncamere. Dalle risultanze dell’ultimo Osservatorio “Prezzi e mercati” di Indis si conferma una fase di distensione, con un graduale rientro delle tensioni che hanno caratterizzato il 2006. A trainare l’inflazione alimentare verso il basso sarà il rientro dei prezzi degli oli di oliva (vergine ed extra-vergine di oliva) e la stabilizzazione dei prezzi delle carni, in particolare quelle bovine. Ciò nondimeno emerge in questi mesi una certa vivacità all’interno di altre filiere, dagli insaccati ai derivati del latte, allo scatolame. Ad ogni modo, la diminuzione dell’inflazione alla produzione, così come misurata dal paniere Unioncamere, apre la strada per un rallentamento dell’inflazione al consumo del confezionato nella prima parte del 2007. Chiude al 2. 1% l´inflazione al consumo nel 2006 - I fattori più importanti che hanno influenzato l´andamento dell´inflazione nel 2006 sono sintetizzabili dall´aumento dell´inflazione nel comparto energetico e in quello dei beni alimentari. Per il primo si tratta del riflesso sui prezzi interni dei rincari delle quotazioni internazionali dei combustibili, che hanno determinato un aumento tanto del prezzo dei prodotti energetici (i carburanti per auto, ad esempio, con la benzina aumentata in media del 5. 5% nel 2006, mentre per il gasolio per autotrazione l´aumento medio è stato del 5. 3%) quanto delle tariffe di elettricità e gas (rispettivamente superiori al 12% e al 9%). Va detto, però, che proprio per i prodotti energetici nell´ultimo trimestre del 2006 vi sono stati consistenti cali dei prezzi, guidati dall´inversione di rotta del petrolio, che dalla fine dell´estate scorsa è sceso di oltre il 30%. Per i prodotti alimentari si tratta di un recupero fisiologico all´1. 7% rispetto ad un´inflazione praticamente nulla nel 2005. La componente del fresco ortofrutticolo è tornata su tassi di crescita positivi nella seconda parte dell´anno, mentre l´alimentare confezionato, che rappresenta la quota più importante dei consumi alimentari delle famiglie italiane, ha chiuso l´anno poco sopra al 2%. Nel complesso, pur in moderato aumento, l´inflazione alimentare rimane al di sotto degli elevati tassi raggiunti dopo l´introduzione dell´euro. .  
   
 

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