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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Settembre 2003
 
   
  LA COMMISSIONE ADOTTA UN PARERE SULLA COSTITUZIONE EUROPEA

 
   
  Bruxelles, 18 settembre 2003 - La Commissione europea ha adottato oggi un documento in cui presenta il suo parere sul progetto di Costituzione europea. Nel documento la Commissione sostiene che la Conferenza intergovernativa (Cig) che si apre il 4 ottobre non dovrebbe rimettere in discussione il compromesso raggiunto nella convenzione. Secondo la Commissione la Cig deve apportare miglioramenti e chiarimenti in un numero limitato di settori e deve completare il lavoro non ancora terminato. Essa dovrebbe evitare di fissare in maniera definitiva le disposizioni politiche della Costituzione. Nel documento si afferma inoltre che per essere efficace e credibile la Commissione europea deve contare un membro a pieno titolo per ogni Stato membro e che una Commissione allargata dovrà razionalizzare di conseguenza la sua organizzazione interna. La Commissione accoglie favorevolmente il testo del progetto di Costituzione che considera una base eccellente per il lavoro della Cig. Il Presidente Romano Prodi ha dichiarato: "Grazie alla convenzione abbiamo fatto molti progressi verso la Costituzione. Ora la conferenza intergovernativa ha la responsabilità politica di apportare alcuni miglioramenti al testo della convenzione affinché l´Europa possa lavorare in maniera efficace e democratica". Una maniera più flessibile di rivedere la parte politica della Costituzione La legittimità dell´Unione Europea agli occhi dei suoi cittadini dipende dall´efficacia con cui applica le politiche. La parte Iii del progetto di Costituzione contiene gli obiettivi e gli strumenti per le politiche dell´Unione. Molti articoli risalgono al trattato di Roma del 1957, altri sono divenuti più lunghi e complicati a seguito delle varie modifiche apportate con il passare del tempo. Il sistema proposto prevede che per le eventuali revisioni dei 465 articoli della Costituzione e dei vari protocolli sia necessario il consenso unanime di tutti i governi e che le modifiche siano soggette successivamente a ratificazione in tutti gli Stati membri. Inoltre la Cig probabilmente non disporrà di tempo sufficiente per aggiornare e semplificare la parte Iii. La definizione rigida di tutte le disposizioni politiche limiterebbe la capacità dell´Ue di concepire le politiche migliori e di reagire al mutare delle circostanze. Il Consiglio europeo dovrebbe quindi essere in grado di modificare la parte Iii della Costituzione con una maggioranza di 5/6, una volta ottenuti l´approvazione del Parlamento europeo e il parere favorevole della Commissione. Una convenzione composta da rappresentanti dei parlamenti e governi nazionali e delle istituzioni europee dovrebbe preparare le modifiche. Il voto all´unanimità e la successiva ratifica a livello nazionale devono invece continuare ad applicarsi a tutte le altre parti della Costituzione, compresi la carta dei diritti fondamentali, la divisione dei poteri tra l´Unione europea e gli Stati membri, le istituzioni e i principi ed obiettivi fondamentali. Il settore politico di cui la Cig dovrà occuparsi immediatamente è quello della governance economica che è vitale per la crescita. Le politiche economiche nella zona euro dovrebbero essere coordinate in maniera più stretta. Soluzioni creative per aumentare il ricorso al voto a maggioranza Il voto all´unanimità nel Consiglio si applica ancora per un numero elevato di decisioni. La Commissione riconosce che non vi è consenso per l´estensione generalizzata del voto a maggioranza. Tuttavia la Cig dovrebbe analizzare in maniera mirata e dettagliata alcuni articoli. In alcuni casi una descrizione più precisa della portata delle azioni dell´Unione europea potrebbe rassicurare quanti nutrono timori sull´abbandono del veto nazionale. Il commissario António Vitorino ha dichiarato: "Il diritto di veto nazionale paralizzerà l´Unione allargata. I mercanteggiamenti nazionali non portano mai a buone decisioni per l´Europa. Il voto a maggioranza è particolarmente importante per la prossima serie di negoziazioni sul bilancio." Una Commissione efficace e legittima La convenzione propone una grande Commissione strutturata su due livelli: un nucleo centrale di quindici commissari "europei" con diritti di voto e un cerchio più esterno con commissari degli altri paesi. Un sistema che prevede in tal modo commissari di "prima" e "seconda" classe distruggerebbe il carattere collegiale dell´istituzione. Il risultato sarebbe una perdita di legittimità e una riduzione dell´efficacia dell´Unione europea nel suo complesso. La Cig dovrebbe modificare tale proposta senza aprire un dibattito su altre questioni istituzionali. La nuova Commissione dovrebbe trattare in maniera uguale tutti gli Stati membri e contare un membro per ciascun paese con uguali diritti e uguali doveri. Il potere decisionale nella Commissione dovrebbe essere demandato a gruppi di commissari responsabili di determinati settori. Il collegio nella sua totalità sarebbe chiamato a decidere solo su questioni di importanza strategica e politica. Tale modello si fonda sulla pratica attuale della Commissione di decentralizzazione delle decisioni. Senza riaprire il dibattito istituzionale la Cig dovrebbe chiarire il progetto di Costituzione nei punti in cui non sono chiare le implicazioni per le istituzioni. Si deve vegliare affinché le varie presidenze del Consiglio e il presidente del Consiglio europeo non si uniscano formando un esecutivo alternativo. Ciò provocherebbe uno spreco di risorse, farebbe nascere una rivalità tra le istituzioni e produrrebbe inefficienza. Il commissario Michel Barnier ha concluso "La convenzione è riuscita laddove l´Ue precedentemente aveva fallito. L´approccio della convenzione ha rappresentato un´innovazione fondamentale e duratura. Una conferenza intergovernativa breve e decisiva dovrà apportare gli ultimi miglioramenti e chiarimenti".  
   
 

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