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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Settembre 2003
 
   
  RIFORMA DEL MINISTERO BENI E ATTIVITÀ CULTURALI – MOTTA, PRESIDENTE DEGLI EDITORI (AIE): “SIAMO PROFONDAMENTE STUPITI E PREOCCUPATI”

 
   
  Milano, 24 settembre 2003 - “La tutela del mondo del libro? Secondo il recente ridisegno del Ministero per i Beni e le Attività culturali sarà forse dispersa nel Dipartimento Antichità, Belle arti e Paesaggio. Siamo francamente stupiti e molto preoccupati”. Prende posizione il presidente dell’Associazione Italiana Editori (Aie), Federico Motta, dopo la riforma annunciata del ministero: “La complessa ristrutturazione del Ministero – prosegue – poteva essere l’occasione, come già avevamo anticipato al Ministro Urbani, per creare una Direzione generale per il Libro e la Lettura: l’istituzione di una struttura di questo tipo poteva rappresentare una chiara scelta propedeutica al coordinamento, oggi necessario vista la frammentazione e la dispersione delle competenze tra i diversi ministeri che si occupano di queste materie (Beni Culturali, la Presidenza del Consiglio, le Attività Produttive, gli Esteri, le Comunicazioni, l’Istruzione, l’Economia e le Finanze) e le Regioni. E invece si parla di un non meglio specificato Dipartimento Antichità, Belle Arti e Paesaggio”. La “ristrutturazione” annunciata segna il passaggio da una organizzazione che prevedeva il Segretariato generale ad una articolata in Dipartimenti, con una serie numerosa di Direzioni generali. Ma nessuna dedicata al tema del Libro e della Lettura e neppure alla tutela del diritto d’autore: “Siamo davvero meravigliati – chiarisce Motta – che, a fronte di una continua attesa di una legge sul libro, su cui si discute ancora sulla base della proposta di legge Adornato, si inserisca il problema del libro e della promozione della lettura all’interno di un Dipartimento vasto come quello delle Antichità, Belle Arti e Paesaggio. Continuerà così a mancare nella struttura un referente preciso e forte a livello organizzativo sia per la politica attiva della promozione della lettura, sia per la tutela del diritto d’autore: sono problemi non certamente di secondo piano, che colpiscono non solo il nostro comparto ma il livello culturale, e quindi di civiltà, del nostro Paese. Non solo non si è dato seguito alle nostre richieste ma si è “sminuito” il comparto cancellando nella struttura la sezione sul diritto d’autore: non possiamo e non vogliamo rimanerne indifferenti”.  
   
 

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