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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Febbraio 2007
 
   
  UN QUINTALE DI INCARTI SEQUESTRATI AD UN CASEIFICIO DI CAMPAGNA (SALERNO) TENTAVANO DI VENDERE MOZZARELLA DI BUFALA “TAROCCATA”

 
   
  Nella giornata del 9 febbraio 2007 , agenti vigilatori del Consorzio per la Tutela del Formaggio Mozzarella di Bufala Campana Dop hanno posto sotto sequestro preventivo un quintale di buste in polietilene adatte al confezionamento di mozzarelle presso un caseificio di Campagna (Salerno). Il provvedimento ha impedito la commercializzazione di decine di quintali di falsa mozzarella di bufala. Questa tipologia di attività di contrasto alla contraffazione alimentare è resa possibile dal decreto legislativo 297/2004 - il così detto “Decreto Sanzioni” - che consente anche agli agenti vigilatori dei consorzi tutela di procedere d’ufficio sulle violazioni al Regolamento Ce 510/2006 sulle Denominazioni di Origine. Il sequestro di Campagna è scattato per la violazione dell’articolo 1 del Decreto ministeriale del 21 luglio 1998 - noto anche come Decreto Pinto - che fa divieto d’uso della dicitura “mozzarella di bufala” per le mozzarelle comunque prodotte, anche con latte bufalino, ma non sottoposte al sistema di certificazione sotteso alla concessione del marchio Mozzarella di Bufala Campana Dop. A fronte di questa contravvenzione di carattere amministrativo, è stato anche rubricato il reato di frode in commercio (ex articolo 515 Codice Penale), poiché l’utilizzo di incarti con la scritta “Mozzarella di Bufala” tendono oggettivamente ad accreditare presso il pubblico un prodotto non tutelato come prodotto Dop. L’utilizzo improprio degli incarti, inoltre, è un atto di confusione strumentale alla frode, autonomamente sanzionato penalmente dall’articolo 517 del codice penale (Vendita di prodotti con segni mendaci). Contestualmente al sequestro degli incarti, è stata anche sequestrata la mozzarella già incartata e pronta per essere illegalmente commerciata. Sono stati effettuati prelievi di alcuni campioni di mozzarella, al fine di accertare l’effettivo utilizzo di latte bufalino e l’eventuale utilizzo di latte di vacca. Per tanto, i campioni prelevati sono stati inviati ai laboratori dell’ Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali di stanza a Salerno. Questa ultima indagine è volta ad accertare l’eventuale reato di vendita di prodotto non genuino (articolo 616 Codice Penale). .  
   
 

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