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Notiziario Marketpress di Martedì 30 Settembre 2003
 
   
  MOSTRA: "I GIOIELLI DEI MEDICI DAL VERO E IN RITRATTO" - MUSEO DEGLI ARGENTI, PALAZZO PITTI - FIRENZE, 30 SETTEMBRE2003/2 FEBBRAIO 2004

 
   
  Firenze, 30 settembre 2003 - Tornano, dopo secoli, nel loro palazzo, i padroni di casa: Cosimo I che comprò Palazzo Pitti nel 1550, la sua bella consorte spagnola Eleonora di Toledo. Cristina di Lorena, moglie di Ferdinando I, i Granduchi, le Granduchesse di Toscana nei loro ritratti celebrativi, dipinti da artisti famosi come il ~ Bronzino o Scipione Pulzone. Accolgono i visitatori nello sfarzo della corte medicea indossando vesti e monili sontuosi simboli di potere e nello stesso tempo espressione di raffinata eleganza. L´ occasione è la mostra “I gioielli dei Medici dal vero e in ritratto” curata da Maria Sframeli e promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Fiorentino e da Firenze Musei. La mostra ha luogo nelle sale del Museo degli Argenti, all´interno di Palazzo Pitti, dal 30 Settembre 2003 al 2 febbraio 2004. Gli inventari, i documenti d´archivio, le fonti raccontano di straordinari tesori, gioie, oggetti preziosi appartenuti ai Medici, gelosamente custoditi nelle stanze segrete di Palazzo Medici nel Quattrocento, sfoggiati quale segno di potenza della Corte di Toscana dalla metà del Cinquecento, quando Cosimo I assunse il governo dello Stato, fino al 1743, anno della morte di Anna Maria Luisa, ultima della casata. Di quegli immensi tesori oggi non resta che un riflesso. I cambiamenti del gusto hanno causato nel tempo la trasformazione di capolavori di oreficeria non risparmiando neppure quelli creati da artisti cdme Benvenuto Cellini per adattarli ai dettami della moda o alle esigenze economiche dello Stato. Nei momenti di difficili congiunture le pietre preziose e l´oro venivano monetizzati per ricavare denaro sonante con cui finanziare guerre o garantire alleanze. Per ritrovare l´immagine e la forma di quei gioielli che per secoli i Granduchi di Toscana avevano sfoggiato nei cerimoniali di corte o mostrato in gran segreto, ma non senza orgoglio a visitatori eccellenti e ai principi regnanti delle grandi dinastie d ´Europa, è stato necessario compiere un lungo lavoro di ricerca. Una verifica di quello che i documenti raccontano a proposito dei ritratti che effigiano i Granduchi e le Granduchesse di Firenze e le loro famiglie negli abiti di corte ha riservato non poche sorprese: la bella spagnola Eleonora di Toledo, amata sposa di Cosimo I, sfoggia nei ritratti del Bronzino ii gioielli a cui allude il Cellini nei suoi scritti autobiografici oltre ad anelletti e piccole gioie rimaste finora senza identità nelle collezioni dei musei fiorentini. Cristina di Lorena, moglie di Ferdinando I e nipote di Caterina dei Medici regina di Francia, porta nel ritratto ´aulico´ di Scipione Pulzone, la corona granducale e i fastosi gioielli descritti nell´inventario delle ´gioie di Stato´ compilato a partire dal 1566. Maria Maddalena, prolifica moglie di Cosimo Il sposato nel 1608, mostra nell´acconciatura il celeberrimo diamante ´Fiorentino´, una delle pietre più grandi al mondo, allora appena acquistato e misteriosamente scomparso nel secolo appena scorso. Anna Maria Luisa, nata dallo sfortunato matrimonio di Cosimo Iii con Marguerite Louise d´Orleans, in previsione del trasferimento del governo del Granducato di Toscana ai Lorena fece registrare con cura le gioie sue personali e quelle dello Stato, imponendo ai nuovi governanti, col cosiddetto ´Patto di famiglia, che queste ultime rimanessero per sempre legate alla città di Firenze, insieme agli immensi tesori d´arte che oggi sono il vanto dei musei fiorentini. La mostra, che si sviluppa in un percorso cronologico attraverso i tre secoli del granducato mediceo, evoca tesori scomparsi attraverso ritratti che testimoniano lo sfarzo della corte e gioielli provenienti dalle raccolte medicee o talmente simili a quelli raffigurati nei ritratti da poterne ipotizzare la stessa provenienza. Quelli che restano sono i gioielli di minor pregio economico nei quali la fantasia dell’orafo o la bizzarria della creazione superavano, nelle stime dell’epoca, il valore dei materiali preziosi. Valutazioni del tempo grazie alle quali possiamo ancora oggi ammirare pezzi di straordinaria raffinatezza e confrontare le montature dei gioielli indossati dalle dame del Cinquecento con quelle delle gemme antiche conservate al Museo Archeologico, legate in castoni d´oro finemente lavorato di cesello e di smalto con motivi decorativi di gusto ´manieristico´ simili ai capolavori di oreficeria che decorano i vasi in pietra dura del Buontalenti e degli altri grandi intagliatori di corte. Magnifico il medaglione con ritratto in miniatura di una giovane di Casa Medici incorniciato di diamanti, conservato nella collezione Thyssen. Dai ritratti si vede come venivano portati quei curiosi gioielli cinquecenteschi a forma di gondola o di mostro marino rimasti nelle collezioni medicee fino all’estinguersi della dinastia. Arte e ritratti, ori e pietre-preziose testimoniano del dilagare-dello “stile fiorentino” che diventa.Stile internazionale delle corti europee, attraverso un´ accorta politica matrimoniale segnata anche da scambi tra promessi sposi di ritratti e di ricche doti di oggetti e gioie di famiglia. Questo spiega la ragione per la quale la granduchessa di Toscana Cristina di Lorena ritratta nel quadro di Scipione Pulzone sfoggia lo stesso gioiello portato da Elisabetta I d´Inghilterra nel ritratto attribuito a Quentin Massys. Infine, i gioielli lasciati da Anna Maria Luisa dei Medici seguono il gusto e i ritmi di corte del Settecento. Le innumerevoli parures di diamanti registrate negli inventari, gli alamari di smeraldi e topazi raffigurati nei tanti ritratti segnano i passaggi della sua vita; dalla non felice giovinezza fiorentina, al brio della corte del Palatinato a Dueseldorf con le “galanterie gioiellate” che sembrano ispirate alle mondanità, alle feste, ai balli ma anche ad eventi privati ed affetti personali. Info: Firenze Musei tel. 055.290383 fax 055.264406 e-mail: operapren.It Infolink: www.Firenze.net  www.Fionline.it    
   
 

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