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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Febbraio 2007
 
   
  PRESENTATI “I TREND TECNOLOGICI NEL SETTORE DELLA NAUTICA DA DIPORTO. METODOLOGIA DI MONITORAGGIO” - UNA NUOVA RICERCA DI ORTA

 
   
  Carrara, 13 febbraio 2007 - Si è svolto il 3 febbraio scorso a Marina di Carrara, nell´ambito di Seatec - 5° Rassegna internazionale di tecnologie e subforniture per la cantieristica navale - la presentazione della Ricerca "I trend tecnologici nel settore della nautica da diporto. Metodologia di monitoraggio". In questo ambito è intervenuto Enrico Ciabatti, Vicesegretario di Unioncamere Toscana: "È con piacere che porto i saluti a nome del Presidente dell´Unione Pierfrancesco Pacini agli intervenuti a questo convegno di presentazione della ricerca dell´Osservatorio Regionale Toscano sull´Artigianato relativa al monitoraggio dei Trend tecnologici nel settore della nautica da diporto, realizzato da Dintec e Lucense sotto la direzione scientifica del Prof. Andrea Bonaccorsi. Il lavoro che oggi presentiamo nell´ambito dell´Osservatorio regionale, di cui Unioncamere Toscana è parte attiva, insieme a Regione Toscana, alle federazioni regionali e settoriali di Cna e Confartigianato Imprese, e le sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil, ha come scopo quello di fornire una ricostruzione completa dello stato dell´arte del panorama tecnologico della nautica (nuove tecnologie, aree e centri di competenza a livello internazionale nei quali si sviluppa la tecnologia, interdipendenze tra settori/tecnologie diverse, etc. ) e di individuare le opportunità e le minacce derivanti dai cambiamenti tecnologici. Gli studi che facciamo sull´artigianato ed anche in altri settori hanno uno scopo speculativo legato alla conoscenza congiunturale o strutturale del settore. Questo studio invece è fatto per le imprese, per far loro capire quali sono le frontiere ed i trend tecnologici. L´ "Innovazione" da parte di tutti, in questi anni è stata evidenziata come l´emergenza nazionale a cui non siamo in grado di dare una risposta corale, se non qualche esempio qua e là diffuso a macchia di leopardo nel nostro stivale. Il presente studio vuol essere un contributo, uno strumento pratico per le imprese, affinché siano in grado di guardare in avanti. Si tratta di un lavoro che si inserisce in un progetto nazionale promosso da Dintec e cofinanziato dall´Unione Italiana delle Camere di Commercio, da Unioncamere Toscana e dalla Camera di Commercio di Ancona, e che si colloca all´interno di un tentativo di sviluppare alcune metodologie per supportare a livello locale le Camere di Commercio nel compito di promuovere politiche per l´innovazione. L´obiettivo del progetto è quello di effettuare uno sforzo diadeguamento degli strumenti pubblici di intervento nella ricerca industriale e nello sviluppo tecnologico che riguarda i settori a media tecnologia, caratterizzati dalla scarsa presenza di grandi imprese. A livello di grande impresa, seppure in modo frammentario, alcuni sforzi di ricostruzione dei trend tecnologici a livello nazionale sono stati compiuti nei settori scale-intensive e ad alta tecnologia (chimico-farmaceutico, aerospaziale, telecomunicazioni, automobile). Le imprese più grandi esprimono quindi un livello di conoscenza approfondito e codificato delle tecnologie chiave, e conoscono, anche se in maniera non sempre sistematica, i trend tecnologici in atto. Si tratta però di conoscenze che restano generalmente protette e interne alle grandi imprese, e che non danno luogo a spill-overs. Peggiore è la situazione dei settori a media o bassa tecnologia, che rappresentano però la parte più consistente del sistema manifatturiero italiano e toscano. In questi comparti esistono pochissime grandi imprese. Inoltre queste non hanno strutture formalizzate di R&s, oppure hanno risorse dedicate solo allo sviluppo industriale e alla progettazione, senza una pianificazione tecnologica a lungo termine che consenta un adeguato presidio dei trend tecnologici. Anche le competenze tecnologiche e gestionali si trasferiscono lentamente, e in modo largamente incompleto, alle piccole e piccolissime imprese della filiera. Questa situazione è preoccupante per il nostro sistema produttivo. A prescindere dal giudizio sulla competitività e sul futuro di questi settori, è quantomeno preoccupante che un paese che dipende ancora in modo sostanziale da settori come la meccanica strumentale, il tessile-abbigliamento, il conciario-calzaturiero, il legno-arredo, il lapideo, la nautica, non disponga di strumenti sistematici e ricorrenti di monitoraggio dell´avanzamento tecnologico e del posizionamento del proprio sistema industriale. In questi settori esistono infatti competenze tecnologiche anche sofisticatissime, ma molto spesso poco codificate, che raramente vengono trascritte in testi e manuali, e che sono disperse tra molte imprese piccole e piccolissime, tutte in genere altamente gelose del proprio know how. Le imprese leader hanno sistemi più strutturati, ma le relative conoscenze, in questo caso, sono difficilmente accessibili dall´esterno. Esistono, quindi, una serie di conoscenze disperse che mettono in difficoltà chiunque voglia fornire una rappresentazione sistematica delle tendenze della tecnologia. Questa situazione pone forti difficoltà all´operatore pubblico locale che ormai di fatto si occupa, come organizzatore delle relazioni territoriali con le imprese e con gli stakeholder presenti sul territorio, della politica industriale e della politica dell´innovazione nel nostro paese, soprattutto dopo la riforma del Titolo V della Costituzione. Urge quindi una strumentazione adeguata di policy, sia in fase di progettazione, che di attuazione e di monitoraggio. Il settore della nautica da diporto è, a tale proposito, un caso emblematico, perché caratterizzato dalla presenza di pochissime aziende in grado di coprire l´intero ciclo produttivo, orientate alla realizzazione di imbarcazioni di grandi dimensioni (maxi yacht) e da un numero molto elevato di piccole e piccolissime imprese specializzate solo in alcune fasi della filiera. Nel settore vige un modello organizzativo di "artigianato tecnologico", nel quale si raggiungono capacità elevate al di fuori di circuiti codificati e sistematici di crescita della conoscenza tecnologica. Infatti sono quasi inesistenti i rapporti con le università, e la conoscenza avviene attraverso lunghi periodi di apprendistato on-the-job. Questa struttura industriale mette spesso in evidenza i limiti con cui le imprese del comparto devono confrontarsi sotto il profilo dei processi di innovazione tecnologica e organizzativa. Le piccole imprese, infatti, innovano meno delle grandi e in modo poco sistematico, rivestendo però un ruolo fondamentale sia dal punto di vista quantitativo (numero di occupati nella piccola impresa, fatturato complessivo originato), sia dall´analisi qualitativa del loro profilo (maggiore orientamento alle esigenze del cliente), mostrandosi tra l´altro in grado di raggiungere risultati economici certamente non disprezzabili. La più recente indagine congiunturale sull´artigianato mostra infatti come quello della cantieristica rappresenti uno dei pochi settori ad avanzare in Toscana in termini di fatturato (+1,2% nel I semestre 2006), di addetti (+4,0%) e di investimenti (+10,1% il saldo tra le imprese che hanno dichiarato investimenti in aumento rispetto a quelle che lo hanno dichiarato in diminuzione), in un momento in cui sono ben note le profonde difficoltà attraversate dalle imprese manifatturiere artigiane già da alcuni anni. Per mettere a disposizione una serie di strumenti conoscitivi altrimenti inaccessibili alle aziende del settore, si è voluto sistematizzare, con il presente studio, lo stato dell´arte nel settore della nautica, attraverso l´individuazione dei principali fattori che spingono verso l´innovazione tecnologica tanto di prodotto quanto di processo. Per ottenere i risultati di questa ricerca è stata utilizzata una metodologia basata sia nell´individuazione di parole chiave che sull´estrazione di informazioni da banche dati attentamente selezionate. Nel ricordare che il programma dei lavori prevede la presentazione dei principali risultati della ricerca da parte del Prof. Bonaccorsi dell´Università di Pisa, cui seguirà una tavola rotonda in cui verrà affrontato con alcuni operatori del settore il tema del "Valore dell´innovazione e la sua importanza all´interno del settore della cantieristica" ed una serie di interventi a carattere istituzionale da parte delle Associazioni artigiane, delle Organizzazioni sindacali e della Regione Toscana". .  
   
 

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