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Notiziario Marketpress di Martedì 13 Febbraio 2007
 
   
  ENERGIA: DIECI MOSSE PER IL RILANCIO DELL’ITALIA PRESENTATO IN ANTEPRIMA IL LIBRO BIANCO SULL’ENERGIA DI ANIE E ANIMA: TRA LE INDICAZIONI PER LO SVILUPPO ENERGETICO DEL PAESE L’ESIGENZA DI OTTIMIZZARE L’INTERA FILIERA E DI ITER AUTORIZZATIVI PIÙ EFFICIENTI.

 
   
  Milano, 13 febbraio 2007 – Attivare al più presto gli impianti utilizzando le più evolute tecnologie disponibili tramite iter autorizzativi efficienti ed efficaci per la realizzazione di infrastrutture; investire in R&d, promuovendo la diffusione di una corretta cultura dell’energia; favorire la creazione di una partnership tra clienti e fornitori. Questo, in sintesi, il messaggio riportato nel Libro bianco voluto dall’Associazione Energia – Anie, con il supporto di Anima, e realizzato da un Comitato comprendente i maggiori esperti del settore di Abb, Auma, Siemens, con il contributo di Ansaldo Energia e la collaborazione scientifica del Cespri (Università Bocconi). A livello energetico, l’Italia dipende attualmente per oltre l’80% dall’importazione di gas dall’estero. L’alta vulnerabilità del nostro Paese, per quanto riguarda gli approvvigionamenti, è in aumento per la forte dipendenza dal gas - quasi il 50% delle centrali elettriche sono alimentate con questo combustibile - le cui riserve nel nord del continente sono in continuo calo. L’industria termoelettromeccanica conta oggi in Italia, includendo anche l’indotto, 4. 500 imprese e 78. 000 addetti. Il fatturato aggregato nel 2006 ha superato gli 8 miliardi di euro e posiziona l’industria italiana al terzo posto in Europa, preceduta da Germania e Francia. Lo “stato di salute” del comparto, che il Libro bianco analizza in una prospettiva sia di mercato sia più propriamente “strutturale”, evidenzia negli ultimi anni alcune significative criticità. La produzione industriale registra un calo significativo (-25% la contrazione dei volumi prodotti dal 2000 al 2005) e dal fronte occupazionale vengono segnali ancor meno incoraggianti: negli ultimi dieci anni il comparto ha perso il 18% degli addetti. Le performance aziendali evidenziano negli ultimi anni livelli di redditività del business sofferenti; i maggiori oneri derivanti da un sensibile incremento dei prezzi delle materie prime non sono stati adeguatamente compensati con più elevati ricavi. Le realtà industriali del comparto sono pertanto poste di fronte ad inevitabili scelte di riposizionamento competitivo. Dal quadro delineato emerge come sia necessario pianificare interventi nel breve periodo per supportare lo sviluppo del settore energia con particolare focus sul comparto elettrico, concentrandosi su adeguate e coerenti direttive. Dieci i suggerimenti che emergono dal Libro bianco, da attuare immediatamente per ottenere dei risultati tangibili in un’ottica di medio-lungo periodo: Gli sforzi devono essere volti innanzitutto alla creazione di un sistema energetico continentale basato su scambi tecnologici e commerciali. Per poter soddisfare il fabbisogno energetico nazionale, è importante accrescere la sicurezza degli approvvigionamenti, con diversificazione geografica e per fonte. L’introduzione di tecnologie quale il carbone pulito a ridotte emissioni è una delle strade principali per il bilanciamento del mix delle fonti del sistema elettrico nazionale. Il forte peso in Italia di un combustibile dal prezzo elevato come il gas comporta inoltre un elevato costo dell’energia elettrica per il consumatore finale, industriale e civile. E’ necessario puntare allo sviluppo in Italia di un sistema elettrico sostenibile, basato anche sull’utilizzo di fonti rinnovabili. E l’uso di fonti rinnovabili impone l’introduzione di nuove tecnologie per la generazione distribuita e l’allacciamento alla rete di distribuzione. Bisogna poi assicurare un efficace sviluppo delle reti di trasporto e distribuzione elettrica per consentire la qualità e la continuità dell’energia fornita all’utenza. Queste ultime devono essere garantite da sistemi di protezione, supervisione e controllo del sistema elettrico globale. Tra le misure ritenute fondamentali, l’obiettivo di incrementare l’efficienza energetica su tutti i livelli della filiera, sia nelle infrastrutture di generazione, trasmissione e distribuzione che per gli utilizzatori finali domestici e industriali mediante lo sviluppo di un mercato di servizi energetici (Esco) e l’incentivazione all’utilizzo di prodotti a risparmio energetico. In vista del raggiungimento di obiettivi di medio-lungo periodo, si dovrà partecipare a progetti di ricerca di respiro internazionale come quelli sul nucleare di 4° generazione e sulle nuove frontiere del sequestro e stoccaggio delle emissioni del carbone. Fondamentale per il raggiungimento di risultati concreti è la definizione di iter autorizzativi efficienti ed efficaci per la realizzazione di investimenti in infrastrutture a tutti i livelli della filiera, che prevedano una reale condivisione e accettazione del tessuto sociale locale e un rispetto delle problematiche tecniche connesse alla loro introduzione. La finalità del Libro bianco è favorire la definizione di una politica energetica che sostenga le sfide che il mercato offrirà nei prossimi anni, favorendo una convergenza dei decisori internazionali. Le direttive dovranno accogliere una nuova linea di politica energetica europea e supportare esclusivamente azioni aventi un’efficace attuazione ed un elevato impatto sul sistema energetico. Soltanto in questo modo l’Italia potrà perseguire lo sviluppo del sistema economico nazionale e proporsi in un ruolo strategico a livello continentale come hub sia per il gas, sia per la trasmissione di energia elettrica. “In questo momento – sostiene Guidalberto Guidi, Presidente di Anie - lo sviluppo energetico ed industriale sta attraversando, a livello mondiale, una fase di grande evoluzione in numerose aree geopolitiche, con previsioni nel lungo periodo di una forte crescita dei consumi di energia elettrica. Tutto questo rappresenta uno stimolo per l’industria elettromeccanica del nostro Paese, che ha tutte le capacità per contribuire alla crescita economica, grazie alle forti competenze sviluppate negli anni. In questo senso, è necessaria una spinta all’innovazione tecnologica (che coinvolga il mondo imprenditoriale, istituzionale, della ricerca e bancario) ed un orientamento a servizi a valore aggiunto, che possano rilanciare l’industria, indirizzando la domanda verso soluzioni integrate in un mercato in cui la competizione sia regolata da chiare condizioni di reciprocità. Il tessuto industriale del comparto riveste un ruolo fondamentale per l’economia nazionale e rappresenta un elemento trainante per altri settori. Pertanto, merita una giusta considerazione e valorizzazione da parte delle istituzioni, alle quali chiediamo un coinvolgimento nel disegno di una nuova politica energetica nazionale, che sia integrata anche da più efficaci linee di politica industriale”. "Il dibattito di oggi - ha commentato il Presidente di Anima Ettore Riello - testimonia la forte attualità del problema energetico e dei costi ad esso connessi. Non mi riferisco solo al sistema industriale e produttivo, che trova nell´elevato costo dell´energia un freno allo sviluppo e alla competitività, ma più in generale ai costi sociali e ambientali che l´utilizzo di energie e tecnologie convenzionali porta. E´ necessario investire in nuove idee non solo sul lato della produzione, ma anche sul fronte del consumo, con tecnologie in grado di massimizzare l´efficienza energetica. C´è bisogno di uno sforzo da parte tutti: dei fornitori, che devono investire nella generazione di energie convenienti e a minor impatto ambientale, delle imprese, che devono ammodernare le linee e i processi produttivi, del Governo, da cui attendiamo tutti una politica energetica nazionale efficace. Solo così potremmo non perdere il passo con i Paesi più moderni d´Europa". .  
   
 

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