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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Ottobre 2003
 
   
  INDAGINE ASSINTEL PMI PADOVANE E SISTEMI INFORMATIVI E GESTIONALI: LENTA LA RIPRESA DEGLI INVESTIMENTI QUASI IL 38% DELLE PMI PADOVANE INVESTIRÀ LE STESSE CIFRE DELLO SCORSO ANNO, MENTRE IL 29% RIDURRÀ LE SPESE. LA MANCANZA DI UNA VALUTAZIONE OGGETTIVA DEL ROI E LE RESISTENZE CULTURALI ALLA BASE DEL RALLENTAMENTO.

 
   
  Milano, 6 ottobre 2003 - Con il patrocinio di Ascom Padova e di Camera di Commercio di Padova, e la collaborazione di Asca, Agenzia Stampa Quotidiana Nazionale, si è tenuta il 2 ottobre a Padova la prima tappa del Road Show Assintel dedicata ai Sistemi Informativi e Gestionali per le Pmi. Il Road Show Assintel proseguirà il 21 ottobre a Bologna e terminerà il 12 novembre a Brescia. Durante il convegno, moderato da Gianni Catalfamo, consigliere Fed, sono stati illustrati i risultati di un’indagine Assintel condotta su un campione di circa 300 medie imprese della provincia di Padova, rilevando il livello di automazione raggiunto, i sistemi in uso e gli sviluppi previsti. La ricerca si colloca all’interno di un filone sviluppato da Assintel nel corso del 2003 che ha coinvolto le Pmi di tutte le aree d’Italia e ha avuto l’obiettivo di identificare l’andamento degli investimenti It previsti dalle Pmi, attraverso un’analisi dello scenario sia nazionale sia internazionale. All’evento hanno aderito alcuni tra i maggiori Vendor informatici che hanno illustrato servizi e soluzioni per le Pmi, con il sostegno di alcuni testimonial: Oracle, Mate, Gruppo Formula, Computer Associates, Sap, Eurobags, Microsoft Business Solutions, Festival Crociere e Assicurazioni Generali. L’indagine Assintel L’indagine è stata condotta nei mesi di maggio e giugno 2003 su un campione di 253 Pmi e 45 operatori dell´offerta dell´area di Padova e provincia, attivi prevalentemente nell´ambito software e servizi. In particolare, l’analisi valuta se le Pmi hanno implementato dei software gestionali, qual è l’impatto di Internet sui processi aziendali, il grado di apertura delle Pmi per la condivisione dei dati e delle informazioni rispetto al mercato di riferimento, infine le funzionalità di E-commerce implementate in azienda. Dove disponibili, sono stati integrati i risultati di altre ricerche recenti focalizzate sia sulla domanda sia sull´offerta, per permettere di sviluppare considerazioni qualitative e quantitative rispetto ai due lati del mercato. Quadro internazionale Gli andamenti del mercato Ict hanno evidenziato una crescita discontinua, tanto da influire non solo a livello di risultati, ma anche in termini di sviluppo. Il divario esistente tra Europa e Usa va progressivamente allargandosi. Nel 2004, l’Ict costituirà il 6.9% dell’economia europea rispetto al 9.6% degli Usa. Nel 2002 gli investimenti It in Europa sono stati pari a 647 miliardi di Euro, mentre negli Usa 865 miliardi di Euro. In Europa si evidenziano comunque tendenze differenti. Il Regno Unito infatti presenta valori molto prossimi agli Stati Uniti, tanto che la previsione per il 2005 è che l’Ict rappresenterà il 9.4% del Pil. In Italia invece il settore dell’Ict ha rappresentato poco meno del 6% del Pil, rispetto una media mondiale del 7%. Le previsioni relative al mercato dell’Ict sono in generale poco incoraggianti, ma la situazione inizierà a migliorare, a partire dal 2004, a livello europeo, con crescite superiori al 4%, mentre per gli Usa la previsione è di un tasso pari al 2.6%. Persiste una differenza sostanziale legata ai volumi di investimento: negli Stati Uniti sono mediamente più elevati rispetto all’Europa che ha risentito meno delle crisi, ma presenta prospettive di sviluppo di lungo periodo inferiori rispetto al mercato statunitense. Quadro Italiano A livello di mercato Ict italiano, le previsioni di crescita relative al periodo 1997/2005 sono state riviste al ribasso, soprattutto a seguito dell’arresto degli investimenti. Anche le indicazioni provenienti dal campione intervistato sono allineate con le previsioni dei principali operatori rappresentanti l’offerta e degli analisti nazionali ed internazionali. Si è infatti rilevato che le Pmi dell’area di Padova e provincia intervistate per il 37,9% affermano che investiranno risorse in It in misura uguale, mentre per il 27,2% inferiore rispetto al 2002. A livello Italia, la percentuale sale al 44% per chi investirà in misura uguale, mentre è pari al 29% per chi investirà in misura minore al 2002. Quindi non si registrerà una sostanziale variazione rispetto al 2002: il 65,1% delle imprese dell’area padovana (73,0% a livello Italia) non incrementerà i volumi di investimento dello scorso anno. Questo dato è la riprova che la ripresa degli investimenti sarà, in linea generale, lenta[vt1] . Alla base di questo comportamento c’è una mancanza, da un punto di vista dell’offerta, di grandi temi che possano rinvigorire gli investimenti It delle Pmi e che portino a replicare i tassi di crescita a due cifre già sperimentati nel settore. Dal punto di vista della domanda, è da sottolineare che il 51,0% delle Pmi padovane intervistate (il 52,7% a livello Italia) ha affermato che tra le ragioni che hanno frenato gli investimenti in progetti eBusiness vi è soprattutto un mancato riconoscimento del valore che la soluzione può portare all’azienda. Questo fatto è in parte riconducibile ad una carenza culturale sia in merito alle opportunità offerte dalle soluzioni esistenti sia relativamente alla mancanza di una valutazione oggettiva del ritorno dell’investimento. Il risultato è in linea con quanto evidenziato dall’offerta: oltre alla presenza di budget limitati che comportano il rinvio nel tempo dell’investimento, vi è una difficoltà correlata al livello di maturità dell´interlocutore. Le resistenze culturali sono tra le ragioni che frenano l´adozione delle nuove tecnologie, a meno che il fornitore non sia in grado di dimostrare il ritorno dell´investimento che sta proponendo al proprio cliente. Il ruolo marcatamente consulenziale che viene attribuito ai fornitori di Ict dal 60,2% delle Pmi (dato in linea sia per quanto concerne l’area di Padova e provincia sia a livello Italia) fa comprendere come le prospettive di crescita potranno essere colte soprattutto dagli operatori la cui offerta è in grado di soddisfare questa esigenza. Quanto più gli operatori si proporranno come solutori di problemi, in virtù della conoscenza sviluppata sul settore e sui processi relativi all’azienda, tante più opportunità di indurre ad investire la Pmi avranno. Dalla ricerca è emerso quanto segue: Riguardo l’hardware le analisi evidenziano una crescita negativa legata soprattutto alla stagnazione della domanda e alla riduzione dei prezzi dei prodotti. Da sottolineare che il 43,8% delle Pmi (44% totale Italia) afferma peraltro di avere un sistema informativo antecedente al 2000, segno che in concomitanza dell’anno 1999 e dell’Euro non c’è stata una completa sostituzione dell’hardware. A livello software, la flessione registrata negli investimenti è conseguenza diretta anche del processo di sostituzione attuato a seguito della necessità di adeguare il software all’anno 2000 e all’Euro. La presenza di un software gestionale è ormai un dato di fatto per il 90,1% delle Pmi di Padova e provincia (92,8% totale Italia) che adottano, tipicamente, soluzioni a pacchetto (pari al 41,3% per Padova e al 42,4% del totale Italia) oppure sulle quali sono state fatte delle personalizzazioni (27,5% per Padova contro il 33,5% del totale Italia) con differenze sostanziali legate alle sottoaree del gestionale. Le personalizzazioni sui software vengono principalmente demandate all’esterno: questo dato conferma il ruolo attribuito al fornitore di Ict da parte della Pmi. Non solo esecutore, ma soprattutto attore con un ruolo propositivo, di analisi e suggerimento delle soluzioni più adatte alle necessità dell’impresa. L’amministrazione e contabilità è l’area principalmente coperta (per il 98,0% delle Pmi padovane e il 95,4% per l’Italia) dal gestionale, seguita da quella relativa agli acquisti e alla logistica (rispettivamente per Padova e provincia e per il totale Italia nella misura del 71,0% e del 72,7%). Dal lato dell’offerta, un terzo degli operatori considerati non solo offre software gestionali, ma opera anche sull’Erp in generale. L’area dell’Amministrazione e del Controllo di Gestione rappresenta una specializzazione per circa il 50% del campione, mentre il Magazzino e la Logistica coinvolgono una quota minore di aziende. Se guardiamo al grado di apertura del gestionale esteso verso l’esterno, quindi verso clienti, fornitori e partner, si delinea come la Pmi sia di fatto ancora “chiusa”. La condivisione delle applicazioni con terze parti è possibile solo nel 14,0% dei casi considerati (per il totale Italia la percentuale è del 18,8%) e soprattutto con riferimento a quelle aree per le quali la gestione delle relazioni con il mercato è una priorità/necessità. Analizzando invece le modalità con le quali le Pmi danno accesso alle informazioni aziendali, Internet è il canale privilegiato (22,7% per Padova e provincia, contro il 27% per il totale Italia) rispetto alla Intranet e alla Extranet. Le informazioni che la Pmi rende generalmente disponibili sul website sono soprattutto di tipo tradizionale, legate alla presentazione dell’impresa (il dato relativo alle Pmi di Padova e provincia, pari all’85,5%, è di poco inferiore a quello a livello Italia pari all’89%) oppure alla presentazione dei prodotti con un catalogo statico (72,0% per Padova e provincia, 75,3% per l’Italia). Funzionalità legate all’eCommerce sono principalmente dirette a fornire la possibilità di effettuare ordini online (60% delle Pmi di Padova e provincia e il 42% del totale Italia, rispetto alle Pmi che hanno affermato di avere un sito web che permette di fare attività di E-commerce). E’ soprattutto la Pmi con un approccio prudenziale nei confronti della tecnologia che fornisce questa opportunità. Il website viene visto per il 63,8% (69% per il totale Italia) per lo più quale canale per comunicare e promuovere la propria offerta. E’ da sottolineare come, in relazione agli obiettivi perseguiti, la Pmi si dichiari per il 44,4% (42% totale Italia) sostanzialmente soddisfatta, ma un’azienda su tre afferma di non essere né soddisfatta, né insoddisfatta. Tra i progetti di eBusiness, l’attenzione del 10,1% delle Pmi (13,7% del totale Italia) si è focalizzata soprattutto sul Datawarehouse e Business Intelligence. Questo sottolinea come sia cruciale per le Pmi la comprensione dei dati aziendali che sono a supporto delle decisioni e alla capacità di assumere le decisioni velocemente. Dal lato dell’offerta le attese esprimono ottimismo relativamente ai progetti di eBusiness. I due terzi delle software house vedono un futuro in cui ci sarà uno sviluppo e solo una su dieci, in media, evidenzia come si sia già raggiunta la saturazione e conseguentemente ci si avvii verso un declino delle vendite connesse. Le aspettative di crescita sono soprattutto riferite al Crm e al Corporate Portal presso la grande azienda, mentre Datawarehouse e Business Intelligence è al primo posto per quanto riguarda la Pmi. L’indagine completa e gli atti del convegno saranno disponibili nei prossimi giorni sul sito Assintel: www.Assintel.it    
   
 

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