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Notiziario Marketpress di Mercoledì 08 Ottobre 2003
 
   
  UNO STUDIO SULL´INNOVAZIONE DELINEA LE CONDIZIONI ESSENZIALI PER LO SVILUPPO DI START-UP AD ALTA TECNOLOGIA

 
   
  Bruxelles, 8 ottobre 20903 - Sottolineando il fatto che le sovvenzioni per la ricerca non attraggono molte aziende orientate alla crescita, uno studio pubblicato dalla Commissione europea sui "Percorsi di crescita delle aziende tecnologiche nell´ambito delle scienze biologiche e delle tecnologie dell´informazione" definisce le disposizioni e le condizioni necessarie per la creazione di start-up ad alta tecnologia. Finanziato nell´ambito della sezione Innovazione del Quinto programma quadro, lo studio è stato eseguito da un gruppo di esperti indipendenti. Tra i risultati principali spicca la conclusione che le start-up ad alta tecnologia nell´ambito delle scienze biologiche e delle tecnologie dell´informazione non costituiscono un gruppo omogeneo di imprese, bensì dipendono per il loro sviluppo dal clima imprenditoriale della regione in cui si trovano. Lo studio sostiene che la disponibilità di capitale di preavviamento, i servizi di incubazione e lo sviluppo di una comunità imprenditoriale rappresentano le condizioni essenziali per l´esistenza ed il successo delle start-up. "Questi tre fattori sono molto ben sviluppati nelle regioni in cui le start-up ad alta tecnologia si stanno diffondendo e contribuiscono in misura significativa alla crescita economica, mentre mancano nelle regioni in cui, nonostante la disponibilità di ricerca tecnologica, si trovano poche start-up ad alta tecnologia", osserva il documento. Secondo lo studio, non basta sostituire il capitale di preavviamento con le sovvenzioni per la ricerca: "I finanziamenti [per la ricerca] non richiedono alle start-up di superare la prova della realtà commerciale. Al contrario, spesso consentono alle nuove imprese di continuare le attività orientate alla ricerca. In breve, le sovvenzioni per il settore R&s [ricerca e sviluppo] non attraggono aziende orientate alla crescita". Attualmente il capitale di preavviamento è disponibile in molti paesi e regioni, nonostante lo studio sostenga che "lo scambio di esperienze tende ad essere limitato e non esistono ancora esempi di migliori prassi". La capacità di incubazione si articola nelle due categorie di incubazione fisica e tecnica. Una regione deve possedere le infrastrutture necessarie per ospitare le start-up ad alta tecnologia. Tuttavia, questa condizione non è di per sé sufficiente, e deve essere completata da attività di incubazione tecnica, come l´analisi dei brevetti e i programmi di incentivi per la ricerca contrattuale. Il terzo fattore identificato dallo studio quale peculiarità di un clima imprenditoriale è la dimensione comunitaria, ossia "la misura in cui diversi attori interagiscono in una regione e apprendono reciprocamente". La creazione di una comunità spesso ha inizio con eventi minori come le "breakfast session", che riuniscono i membri di spin-off basate sulla ricerca di una particolare regione. Le comunità più sviluppate, da cui le spin-off possono apprendere molto, comprendono invece rappresentanti di grandi aziende provenienti dallo stesso polo industriale. Lo studio identifica altresì tre modelli di start-up: le piccole e medie imprese tecnologiche (Pmi), i "prospector" (che forniscono prevalentemente servizi di consulenza o di assistenza tecnica ai clienti locali) e le imprese finanziate dal capitale di rischio. Il tipo dominante di start-up in una data regione dipende quindi dal clima imprenditoriale. Ad esempio, in condizioni sfavorevoli dal punto di vista imprenditoriale, le Pmi tecnologiche tendono a prevalere sulle aziende finanziate dal capitale di rischio, che rappresentano una rarità. Lo studio fornisce una serie di raccomandazioni politiche, tra cui lo stanziamento di fonti complementari di capitale oltre alle sovvenzioni per la ricerca, in modo da promuovere la crescita. Il documento suggerisce altresì che le regioni si adoperino per incrementare il rispettivo potenziale in più fasi. "I modelli che intendono saltare una di queste fasi e creare da zero una regione altamente sviluppata di norma falliscono", ammonisce il gruppo di esperti. Infine, le regioni devono sviluppare un modello adeguato all´ambiente, e non cercare di emulare "modelli ambiziosi, solitamente ispirati agli Stati Uniti, che si fondano su un grado piuttosto limitato di esperienza concreta". Infolink: http://www.Cordis.lu/innovation-policy/studies/gen_study10.htm    
   
 

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